Caprari risolleva la Samp Spal battuta e scavalcata
Nel recupero l’attaccante appena entrato risolve una sfida brutta che lascia Semplici all’ultimo posto
Equando la partita dell’equilibrio e della paura sta scarrocciando verso il risultato più logico, ecco la testa di Ramirez che allunga per la testa di Caprari che colpisce e segna. I due cambi di Ranieri: la Samp si salva grazie alle intuizioni del suo tecnico, in realtà prudente fino all’eccesso e conquista i primi punti in trasferta dove non vinceva da 9 gare. La Spal, che si aspettava e forse meritava qualcosa di più, esce tra i fischi del suo pubblico. Niente sorpasso sul Genoa, dunque, niente salto in zona sicurezza, ma una classifica che continua a piangere.
Equilibrio
La Samp ha provato finora 7 moduli, tra Difra e Ranieri: logico che ci sia una certa confusione tattica. Stavolta si torna al 4-4-2, Ranieri rinuncia al trequartista scongelando il norvegese Thorsby e puntando sull’inedita coppia Bonazzoli-Gabbiadini: Quagliarella, mai così in crisi (un solo gol finora, e su rigore) resta in panchina. Semplici si affida all’iper-collaudato 35-2, marchio di fabbrica della Spal, ma con alcune novità: Valoti mezz’ala, Murgia regista e Moncini dall’inizio al posto di Paloschi, finito fuori dai radar di Semplici. Partita a lungo bloccata, che è un modo elegante per dire che ci sono rarissime concessioni all’estetica. Squadre con gravi problemi di classifica si sfidano con diversi modi di gestire l’emergenza.
Fiammate e difficoltà
La Spal va a fiammate, alza e abbassa il ritmo grazie alle accelerazioni deli esterni, Strefezza e Reca, che fin dall’inizio mandano in crisi Murru e Depaoli. La Samp ragiona di più, blocca le linee di passaggio al centro con Ekdal su Murgia e Vieira su Valoti, spinge quasi soltanto a sinistra con Jankto perché il debuttante Thorsby, dalla parte opposta, non sa cosa fare: in teoria è un esterno, in pratica il suo contributo alla manovra è limitato al minimo. Manca il rifinitore tra le linee (Ramirez) che Ranieri lascia in panchina e che poi, nel momento giusto, butterà nella mischia. Nel primo tempo vince dunque l’equilibrio: l’occasione migliore è di Reca (ben supportato da Kurtic), che impegna Audero al minuto 24, riprende la respinta del portiere e manda fuori. Il piccolo brasiliano, chiamato a raccogliere l’eredità di Lazzari, è una spina nel fianco sinistro della Samp. Che reagisce con i suoi tempi rallentati e un possesso palla fine a se stesso: ci prova Gabbiadini su punizione di sinistro