«GANNA È SUPER MA FOSSI IN LUI ASPETTEREI UN PO’ PER IL RECORD»
Il trentino spodestò Merckx 35 anni fa: «Ha margini di miglioramento, non deve avere fretta. E poi Giro e Olimpiade sono faticosi»
Il gigante buono pensa in grande e da grande. Frantumare un primato del mondo non è da tutti i giorni, frantumarlo due volte di fila in poche ore ha dello straordinario. Logico a questo punto alzare l’asticella. E Filippo Ganna lo ha fatto quando ancora aveva i battiti del cuore accelerati per l’impresa compiuta sulla pista di Minsk, con i 4 chilometri nell’inseguimento completati in 4’02’’647. «Adesso il Record dell’Ora diventa un obiettivo. Anzi, l’obiettivo del 2020 insieme con l’Olimpiade», è stato il suo pensiero. Non male per un ragazzo di 23 anni. E a proposito di numeri, c’è un altro tempo entrato nella leggenda dello sport italiano: 51,151 chilometri. Sono passati 35 anni, ma la cavalcata messicana di Francesco Moser (spodestò dall’albo nientedimeno che Eddy Merckx) resta immortale. E quindi, chi meglio del trentino per approfondire il discorso Ganna e la missione sull’Ora.
3Moser, dopo anni di buio, la pista sta regalando sorrisi e medaglie ai colori azzurri.
«Se non è un miracolo, ci si avvicina di parecchio. Chiariamo, abbiamo atleti e tecnici di grandissimo valore, ma tutto il resto manca».
3Si riferisce alle strutture?
«Certo, in Inghilterra lo Stato ha finanziato un progetto a lunga scadenza per avviare i ragazzi al ciclismo su pista. E i risultati sono arrivati: tante vittorie in tutte le categorie, fino a quelle più importanti e poi l’Olimpiade. Da noi siamo fermi, come il velodromo in provincia di Treviso bloccato per vari problemi. Sconfortante anche perché...».
3Prego, continui.
«Tu un ragazzo lo devi far provare per capire se ha doti da pistard. E in ogni caso si possono praticare con successo entrambe le discipline, come si faceva ai miei tempi. Solo che una volta c’erano tante manifestazioni e diverse strutture. C’è poi un altro aspetto: diversi genitori hanno paura a mandare i loro figli su una bici in strada, il problema sicurezza è sotto gli occhi di tutti. Molto diverso sarebbe se iniziassero su pista. Ma ci vuole un progetto mirato, con lo Stato protagonista attivo».
3Nonostante questo, voliamo con Viviani e Ganna. Ha letto cosa ha combinato Filippo?
«Certo, è stato fantastico. Ha dimostrato di avere un grande motore. E in futuro può solo andare più forte».
3Nel 2020 vorrebbe puntare
al Record dell’Ora, che cosa ne pensa? «Beh, sono scelte personali. Dall’esterno posso dire che forse aspetterei ancora qualche stagione, non serve avere fretta. Mi pare che negli ultimi anni abbia sempre fatto meglio e probabilmente ha ancora margini di miglioramento».
3Ganna sembra proprio intenzionato a provarci nel 2020, dopo aver partecipato al Giro, per fare fondo e resistenza, e all’Olimpiade. «Mettere chilometri nella gambe non è una cattiva idea, ma credo che l’Ora vada preparata in modo mirato, merita un programma specifico, altrimenti sei a rischio».
3Lei andò in Messico: consiglierebbe a Ganna di fare lo stesso?
«L’altura è assolutamente indispensabile per battere la media fatta registrare da Campenaerts (55,089, ndr). E non basta andarci 10 giorni prima: la cosa migliore è arrivare lì con circa 30 giorni d’anticipo. Ti devi abituare, allenare, puoi avere dei disturbi, giornate negative. Solo quando sei al massimo della forma dai l’assalto al Record. Forse non è il massimo fare Giro, più Olimpiade e infine l’Ora. Io scelsi gennaio proprio perché era un mese lontano da ogni sforzo precedente».
3 Poi i materiali: Ganna utilizza una Pinarello, e sarebbe un doppio successo italiano.
«La bici è un fattore importante, deve essere perfetta in ogni componente. Ma Ganna è in ottime mani, al top. Ora, mi scusi: ho del lavoro da sbrigare in vigna». Dove nasce lo spumante 51,151...