De Laurentiis manda tutti in ritiro Ed è scontro con Ancelotti
Ancelotti: «Mi adeguo, però non sono d’accordo». C’è il Salisburgo da battere
Una vittoria col Salisburgo e può essere qualificazione
utti in ritiro. L’ordine di Aurelio De Laurentiis è stato perentorio. L’annuncio è stato fatto dallo stesso presidente attraverso la radio ufficiale, in modo che la sua decisione fosse chiara a tutti, tifosi compresi. Una reazione inaspettata, che ha sorpreso persino Carlo Ancelotti, all’oscuro del provvedimento. L’allenatore lo ha appreso ieri mattina, appena arrivato al centro sportivo di Castel Volturno. Perché questo ritiro? E perché non concordarlo col proprio tecnico? Agli interrogativi ha risposto lo stesso De Laurentiis che ha affrontato l’argomento con grande serenità. «Un allenatore non può mandare in ritiro la squadra, deve farlo la società. La squadra sarà in ritiro fino a domenica mattina quando alcuni risponderanno alle convocazioni delle loro nazionali. Il ritiro non è una punizione, ma un’occasione per conoscersi meglio. A Roma c’era un’aria di bastonata globale, perché non è stato permesso ad Ancelotti di stare in panchina per una stupidità ed una ottusità di regolamento», ha detto il presidente.
Ritiro punitivo
E’ abbastanza chiaro che il ritiro sia stato un provvedimento punitivo, nonostante De Laurentiis abbia detto il contrario. Lui è molto arrabbiato per la sconfitta di Roma e per il rendimento della squadra in campionato. Talmente contrariato che ha deciso tutto da solo, comunicando all’allenatore la propria decisione, senza che ci potesse essere possibilità di difesa. Ha il timore, De Laurentiis, che anche questo campionato si possa chiudere con largo anticipo. E non teme tanto la possibilità di stare fuori dalla lotta scudetto, quanto di fallire il quarto posto e, dunque, la qualificazione alla prossima Champions League. E’ ancora presto, comunque, per emettere sentenze, ma perdere l’Europa dei grandi significherebbe alleggerire il bilancio di 60-70 milioni di euro. Il che metterebbe in discussione l’eventuale progetto futuro e, probabilmente, anche la conferma di Ancelotti per la prossima stagione.
Il buonumore è soltanto un ricordo. Carlo Ancelotti sta vivendo un momento complicato, dovuto al rendimento della squadra e ai risultati ottenuti nell’ultimo mese e mezzo in campionato.
Ancelotti contrariato
La questione del ritiro l’ha deluso, quantomeno avrebbe voluto che venisse coinvolto nella decisione. Invece, l’allenatore non ha potuto fare altro che rispondere: obbedisco!, anche se per niente concorde con il provvedimento adottato dal presidente. E’ la prima volta che le parti non si ritrovano, fin qui tutte le decisioni prese sono state concordate. Stavolta no, stavolta De Laurentiis ha seguito il proprio istinto e dato retta al suo umore, nero come le nuvole che sovrastano Napoli in queste ore: da ieri sera, è scattata anche l’allerta meteo, arancione, e il sindaco ha disposto la chiusura dei par
chi e di tutte le scuole di ordine e grado per la possibilità di precipitazioni temporalesche che potrebbero abbattersi anche su Napoli-Salisburgo.
Adeguarsi
In definitiva, dunque, Ancelotti s’è dovuto adeguare, in conferenza stampa è apparso contrariato, scuro in volto, ma è riuscito a essere razionale nell’analizzare il momento della squadra e il provvedimento del presidente. «Adesso, dobbiamo restare concentrati sulla gara col Salisburgo che potrebbe consegnarci il passaggio agli ottavi di finale di Champions League con due giornate di anticipo (ma il Genk deve perdere ndr). Tutto il resto sono dettagli, sui quali si può essere d’accordo o meno. Se mi chiedete se sono d’accordo con la decisione della società di tenerci in ritiro, vi dico che non lo sono, ma dobbiamo accettarla», ha commentato il tecnico che ha escluso screzi col presidente. «No, non cambia niente nel nostro rapporto, è una decisione del club che è giustamente preoccupato». Che l’ambiente sia deluso è un dato di fatto. Scorrendo la classifica il Napoli è soltanto al settimo posto, a meno 11 punti dalla Juventus e a meno 10 dall’Inter. Una realtà che tiene fuori dallo lotta dello scudetto lo stesso Ancelotti che, nella scorsa estate, aveva annunciato al mondo intero che quest’anno sarebbe stato quello buono. E con lui anche alcuni tra quei giocatori che adesso stanno deludendo, ovvero, Insigne, Koulibaly, Manolas, gente che non riesce a ritrovarsi per riportare il Napoli in alto. Stasera si potrà restituire un tantino di ottimismo al gruppo. Salisburgo permettendo.