Licenziato Magné «Abusi psicologici Clima di terrore»
Il Centro Mondiale del ciclismo è nato a Aigle (Svizzera) nel 2002, a fianco della sede dell’Uci, la federazione internazionale. Un fiore all’occhiello che ha insegnato uno sport a decine di migliaia di aspiranti ciclisti da ogni parte del mondo, in tutte le specialità: strada, pista, mountain bike, Bmx. Centro di formazione e di allenamento ad alto livello, punto di riferimento per le nazioni emergenti: da qui è passato anche Chris Froome, ed è diventato corridore. Dal 2009 lo dirigeva il francese Frederic Magné, tre volte iridato del keirin e quattro nel tandem, che è stato licenziato dall’Uci per «mancanza di fiducia».
Le accuse La Afp fa riferimento a numerose testimonianze che mettono sotto accusa i sistemi di lavoro di Magné. In particolare, si dice che dirigesse il Centro «con il terrore», e poi «violenze morali sistematiche sui corridori e sugli impiegati, sottomissione senza limiti, minacce di rappresaglia». I testimoni dicono che Magné obbligasse gli impiegati a pulire il suo garage personale, tagliare il prato, lavare la sua bicicletta e accompagnare i figli a scuola. Poco rispetto anche verso i ciclisti musulmani (e le loro esigenze alimentarie), e gli africani, rispediti improvvisamente a casa. L’avvocato di Magné contesta completamente queste testimonianze e parla di «divergenze politiche e strategiche con l’Uci». Ma secondo alcuni testimoni Magné avrebbe regalato, con i fondi del Centro mondiale del ciclismo, «bici su misura a suoi conoscenti e a personalità locali e internazionali con i quali pedalava».