La Gazzetta dello Sport

«Il mio Lewis sempre corretto E ora potrò batterlo a tennis»

Papà Anthony: «Sì, lo faccio vincere per... dargli fiducia»

- Di Mario Salvini INVIATO A AUSTIN (STATI UNITI)

Domenica sera, a motori spenti e champagne finito, Lewis Hamilton ha detto: «Non ricordo fosse mai successo prima di averli tutti insieme ad un GP: mia mamma, mio papà, la mia matrigna, il mio patrigno». C’era mamma Carmen, di solito così restia, che a precisa domanda ha sospirato: «È difficile persino da percepire – ha detto - la grandezza di questo successo. Lewis riesce sempre a sorprender­e anche me che lo conosco più di chiunque. Mi sorprende per il suo talento. E perché riesce sempre a non fallire». Papà Anthony invece ha dato l’idea di aver smesso da un pezzo di stupirsi:. «Sono più contento che sorpreso, perché ci ho sempre creduto. Tutti parlano, Lewis fa risultati. Ama competere, ama vincere, ama la sua squadra. Ha un gran cuore, e devi avere un gran cuore per essere un grande campione. Non puoi essere egoista».

3Da quando ha creduto che Lewis sarebbe diventato un campione?

«Ho sempre creduto nelle sue capacità. Ma la F.1 era solo un sogno. Non osavo sperare di arrivarci, figuriamoc­i di vincere sei Mondiali. Quando era ragazzino avevamo un piano, però nelle mie intenzioni si trattava di un modo di farlo crescere. Di farlo diventare un uomo rispettabi­le, perché arrivasse un giorno ad avere un buon lavoro».

3Beh c’è riuscito.

«E’ la cosa di cui sono più orgoglioso».

3 Ma non c’è stato un momento, in quegli anni, in cui ha capito che ce l’avrebbe fatta? «Non proprio, perché non deve funzionare così. Bisogna fare le cose anno per anno. Se vinci una corsa devi dire: “Okay vediamo se domenica prossima vinciamo ancora”. Lewis era, ed è rimasto, affamato. Gli altri ragazzini volevano fare anche altri giochi, lui no. Io gli dicevo: “Non sprecare il tuo talento e le tue energie in altre cose stupide”. E lui non aveva problemi a non farlo».

3 Com’è la vostra vita insieme lontano dal paddock? «Normale. Il fatto che tu abbia successo non deve cambiare la persona che sei. Lewis è il campione che è perché ha i piedi per terra. Voi lo vedete in giro per il mondo, ma poi torna a casa. Ogni volta che rientra in Inghilterr­a viene a casa, ceniamo insieme, chiacchier­iamo due, tre ore. E ridiamo moltissimo».

3Di recente lui ha raccontato che giocate sempre a tennis. È vero che vince lei?

«Ci vado vicino. Ma la verità è che lo lascio vincere (risata). Sa com’è: i genitori devono fare così, devono costruire la fiducia dei figli. Però, adesso che ci penso, siccome ora ha vinto il campionato posso finalmente batterlo…»

3Lewis è un personaggi­o planetario. Cosa le piace di più di questa fama?

«Lewis è unico. Mi piace che sia apprezzato nel motorsport e credo sia perché fa tutto con onestà. Perché corre in modo corretto. E vince in modo corretto».

3Adesso nei libri “Hamilton”, il suo cognome, è scritto sei volte…

«Strepitoso. E non è ancora finita...».

 ?? GETTY ?? Padre&figlio Lewis Hamilton, 34 anni, di spalle mentre saluta papà Anthony dopo la conquista del sesto titolo iridato ad Austin
GETTY Padre&figlio Lewis Hamilton, 34 anni, di spalle mentre saluta papà Anthony dopo la conquista del sesto titolo iridato ad Austin
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AFP Abbraccio Lewis dopo il GP con mamma Carmen

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