IL NUOVO HIGUAIN: UN 9... CON L’ASSIST
In una settimana, passaggi vincenti nel derby e a Mosca. Sì, Gonzalo è cambiato
La vita è questione di angoli. Milan-Juventus un anno fa si giocò l’11 novembre, Higuain andò a calciare il rigore in rossonero. Szczesny gli indicò l’angolo alla sua destra e lì il Pipita decise di calciare. Errore: «Tek» deviò sia il pallone sia la vita milanista di Gonzalo. Higuain entrò in crisi, quella sera venne espulso e col Milan non fu più la stessa cosa. Segnò un altro gol alla Spal, poi decise di andare altrove: Chelsea, da Maurizio Sarri. Juve-Milan, un anno dopo, è in programma a uno stadio e un giorno di differenza: a Torino il 10 novembre. Gonzalo Higuain in compenso è un altro uomo.
No all’egoismo
Il Pipa da qualche settimana vede il mondo da un punto di vista diverso. Lo ha detto anche Sarri: «Ha passato un anno difficile, questa estate l’ho visto con un livello di motivazione non comune. Nella sua mente c’era qualcosa di diverso». A Mosca, ha aggiunto: «A Napoli era più egoista, giocava molto per il gol. Ora lo vedo a disposizione della squadra, mentre prima la predisposizione all’assist non era su questi livelli». Si vede tutto durante le partite della Juve. Sarri a inizio anno ha scelto Higuain come punta del 4-3-3 per la sua capacità di essere sempre pericoloso, occupare l’area, giocare con la squadra e tagliare verso la porta. Settimana dopo settimana, ha scoperto un Pipita geneticamente modificato.
Momenti di gloria
Alcuni momenti della stagione juventina spiegano parecchio. Parma-Juve, prima giornata, il primo indizio: destro di prima per Ronaldo, mandato in porta con un tocco. Juve-Napoli, la conferma: passaggio senza guardare, per Khedira. Atletico-Juve, “prima” europea: controllo, attesa del compagno in contropiede e apertura per Cuadrado. Novembre non ha fatto altro che confermare. Nel derby è arrivato l’assist per De Ligt, in Russia ecco il tacco per l’inserimento di Douglas Costa, un classico di questo Higuain post-moderno, che controlla il mondo spalle alla porta e premia i tagli dei compagni.
Passa, passa, passa
La risposta alla classica domanda di questi casi - i numeri confermano le impressioni? - assicura che sì, qualcosa è successo.
Higuain in Italia non ha mai fatto più di 2,8 passaggi ogni 90 minuti nella trequarti avversaria, eppure in questa stagione è quasi a 4,5. Non ha mai creato più di 1,6 occasioni a partita, eppure quest’anno è a 1,8. In compenso, rispetto agli anni d’oro con Juve e Napoli, calcia meno in porta e ovviamente segna meno: solo 2 gol da agosto. Qui c’è la chiave. Se Gonzalo cresce sotto porta e continua a contare gli assist, non solo i gol, per la Juve ci sono buone notizie all’orizzonte.