Faraoni e Pazzini la carica degli ex del dopo Triplete
Entrambi all’Inter nel 2010-2011: l’esterno giovane della Primavera, il Pazzo bomber già affermato
Sono arrivati all’Inter nella stessa stagione. Davide Faraoni in estate, nel 2010 del dopo Triplete, giovane uscito dal vivaio della Lazio e inserito nella Primavera nerazzurra. Giampaolo Pazzini fu il colpo interista del gennaio successivo: veniva dalla grande annata vissuta alla Samp, trascinata a suon di gol ai preliminari di Champions in coppia con Cassano. A Genova poi, andato via Gigi Delneri, con destinazione Juventus insieme a Beppe Marotta, la poesia si era afflosciata, e con essa erano venuti meno i risultati. Il Pazzo divenne nerazzurro e lì rimase per un anno e mezzo. Faraoni, in quel lasso di tempo, esordì tra i professionisti. Oggi tutti e due affronteranno l’Inter da ex.
La storia
Il Pazzo è appena rientrato da un infortunio muscolare. Con il Brescia è rimasto in panchina. Juric l’ha impiegato per pochi minuti, finora, spiegando che lo vede come una pedina utile in quelle fasi della partita in cui il Verona è più presente nell’area avversaria. All’Inter, nove anni fa, Pazzini era uno degli attaccanti dal maggior impatto della Serie A. Nel suo primo (mezzo) campionato a Milano, totalizzò 11 gol in 17 apparizioni. In panchina c’era Leonardo e per il Pazzo arrivò l’unico titolo in carriera, la Coppa Italia. Partì dall’inizio, a pochi minuti dal termine fu sostituito da Milito, che poi chiuse con il conto col gol del 3-1. L’anno successivo fu meno positivo per l’attaccante, in una squadra sballottata tra diverse guide tecniche, da Gasperini – con Juric a fargli da collaboratore – a Ranieri e poi Stramaccioni. E in quell’Inter debuttò Faraoni, lanciato in Supercoppa italiana (persa col Milan) da Gasp e in campionato da Ranieri. E venne, per lui, anche il momento del primo gol, nel 5-0 con cui fu travolto il Parma. L’estate successiva se ne andarono dall’Inter sia lui sia Pazzini. Faraoni entrò nel giro che portò al Meazza Handanovic e passò all’Udinese. Il Pazzo non cambiò città, ma maglia, entrando nello scambio con Cassano. Il loro tragitto li ha portati a ritrovarsi a Verona. Hanno contribuito a cogliere la promozione, Faraoni è una presenza fissa per Juric: ha sempre giocato tutte le partite e per l’intera gara, per 990’ complessivi, con all’attivo il determinante gol che è valso all’Hellas il pari con il Cagliari. Il Pazzo, intanto, aspetta l’occasione giusta.