La Gazzetta dello Sport

Vittorie e podi La rossa peggio di un anno fa

Anche se dovesse conquistar­e Brasile e Abu Dhabi, il saldo di successi (e punti) resterebbe inferiore al 2018. Crescono le pole

- Di Giovanni Cortinovis

Adue gare dal termine della stagione, il bilancio statistico della Ferrari presenta luci e ombre. Purtroppo queste ultime riguardano quelle voci che incidono sulla classifica del Mondiale, a partire dai punti conquistat­i: Charles Leclerc e Sebastian Vettel ne hanno raggranell­ati 479, mentre l’anno scorso e nel 2017 dopo 19 GP la Ferrari era rispettiva­mente a quota 530 e 495. Per di più in passato non era previsto il punto per il giro più veloce in gara. Facendo doppietta e giro veloce in Brasile e ad Abu Dhabi la Scuderia di Maranello arriverebb­e a 567 punti stagionali, restando al di sotto dei 571 punti conquistat­i l’anno scorso dal tedesco e da Kimi Raikkonen. Deficitari­o è anche il bilancio delle vittorie: quest’anno l’inno di Mameli è suonato soltanto a Spa, Monza (per Leclerc) e Singapore (Vettel) e quindi al massimo i successi potrebbero diventare 5. Ossia una in meno dei 6 trionfi (cinque di Seb) del 2018 e lo stesso numero del 2017 (cinquina di Vettel) quando però le gare erano 20. In rosso è pure il computo dei podi, 18, equamente divisi tra i piloti: non potranno essere quindi più di 22, a fronte dei 24 colti un anno fa. Nel 2017 furono 20, cioè in media uno per gara.

Se le classifich­e mentono

D’altro canto, le prestazion­i sul giro secco mostrano una Ferrari molto più competitiv­a di quanto non sembri guardando le classifich­e: le pole stagionali sono già 9 (7 del monegasco), traguardo che la rossa non raggiungev­a dal 2007. L’anno scorso le pole furono in tutto 6, la stagione precedente 5 e nel 2016 nessuna. È cresciuto anche il numero delle doppiette in qualifica: la Ferrari ha monopolizz­ato la prima fila quattro volte (Bahrain, Belgio, Giappone e Messico), una in più del 2018 e del 2017. Ma anche in gara la SF90 si è mostrata velocissim­a: 6 i giri veloci (4 di Charles) contro i 4 del 2018. Escludendo i 7 del 2017 non erano così tanti dal 2008.

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LAPRESSE Ultima goia Charles Leclerc (2O), lo stratega Inaki Rueda e Sebastian Vettel (1o) sul podio di Singapore

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