La Gazzetta dello Sport

«CON MESSINA È CAMBIATO TUTTO ADESSO SO COME AIUTARE MILANO»

L’eroe della vittoria sul Baskonia: «Il coach mi ha dato i punti fermi di cui avevo bisogno. Voglio giocare per lui a lungo per crescere»

- Di Davide Chinellato

L’eroe che Milano non sapeva di avere in estate aveva le valigie pronte. «Quando ti dicono che non fai più parte di un progetto è chiaro che cominci a guardare altrove», ammette Amedeo Della Valle. Adesso questo 26enne che in Eurolega sta tirando col 52.6% da tre è l’idolo del Forum, impazzito per lui nella vittoria sul Baskonia che ha confermato quanto Amedeo sia cresciuto. In Europa viaggia a 8.3 punti in 13’37” ed è diventato il jolly di Ettore Messina, il motivo principale per cui Della Valle è rimasto a Milano.

► Amedeo, come ci si sente ad essere l’eroe del Forum?

«Bella sensazione, vedo che la gente ha piacere nel vedere quello che sto riuscendo a fare, anche per come si erano messe le cose lo scorso anno».

► Che cosa è cambiato?

«Il metodo di lavoro, le basi stesse dell’Olimpia. L’arrivo di Ettore Messina ha messo un po’ di quei punti fermi che in passato erano mancati».

► Quanto l’ha aiutata?

«Tanto. Ne avevo assolutame­nte bisogno, perché a 25 anni non sapevo quale sarebbe stato il passo successivo della mia carriera. Avevo in programma di andarmene, ma il coach quando è arrivato mi ha detto subito che io ero uno dei suoi punti fermi».

► Quella chiacchier­ata con Messina è stata l’inizio?

«Il coach è una persona molto seria, a cui non piace parlare ma lavorare. Per me così è gratifican­te, perché quando ti alleni tanto ti senti sempre pronto per la partita. Puoi anche perdere, ma sai di avere fatto tutto il possibile per vincere. E questo aiuta molto. Ora voglio provare a giocare per lui a lungo, perché sono curioso di vedere dove può arrivare il mio gioco. E dove può arrivare Milano».

► In cosa si sente migliorato?

«Prima di tutto nella concentraz­ione durante la partita. Ma quello che fai in campo è figlio di quello che fai in palestra durante la settimana. Sono cresciuto anche nella scelta dei tiri. Poi è chiaro che il bel momento di squadra aiuta, perché quando le cose vanno bene riesce tutto più facilmente».

► Quando ha un momento magico, tipo il quarto periodo da 13 punti col Baskonia, che cosa le passa per la testa?

«Tante cose, pensieri che durano un secondo. Sono cresciuto anche in questo: sono meno istintivo, ho capito che anziché forzare un tiro posso fare qualcosa di utile per la squadra, senza per forza dover fare un canestro dopo l’altro».

► Il passo successivo?

«Mantenere lo stesso livello, la stessa costanza in difesa anche quando ci saranno momenti difficili in cui magari non riuscirò a fare canestro».

► Dan Peterson l’ha soprannomi­nata Microwave, microonde, come Vinnie Johnson dei Pistons degli anni 80...

«È proprio un bel soprannome. Ma il mio gioco è conseguenz­a anche di quello dei miei compagni: se non avessimo gente come Rodriguez e Scola che creano il gioco e attirano su di loro le difese avversarie il mio lavoro sarebbe molto più difficile. Sono una pedina importante, ma faccio sempre parte di una squadra».

► Dei suoi compagni chi la impression­a di più?

«Rodriguez e Scola. Sono i nostri leader, i nostri punti fermi e due persone super. Ricordo la prima di Eurolega contro il Bayern: avevamo perso, io avevo giocato anche bene e loro sono entrambi venuti a dirmi che ci sarebbe stato bisogno di me. Io venivo da una stagione senza giocare e uno che ha appena vinto l’argento al Mondiale viene a dirmi una cosa del genere. È stata una spinta non da poco».

► Per lei che cosa è stato il Mondiale?

«Un processo di crescita importante, un orgoglio averlo giocato. Peccato non essere stati abbastanza cattivi da afferrare la possibilit­à di battere la Spagna».

► La sua stagione da sogno?

«Centrare gli obiettivi uno alla volta. Il primo trofeo è la Coppa Italia, ma prima dobbiamo continuare a sognare in Eurolega, perché il nostro divertimen­to ha contagiato la gente che ci dà una carica in più».

► Lunedì in campionato vi aspetta Pistoia: è così dura passare dall’Eurolega alla Serie A?

«In campionato affronti squadre che contro di noi cercano di fare la partita della vita. Non è semplice avere la mentalità di dover vincere tutte le partite per forza: ci stiamo lavorando, abbiamo avuto passi falsi all’inizio ma ora proveremo a non averne più».

Microwave è un bel soprannome. Ma il mio gioco dipende da cosa fa la squadra

Ho capito che posso dare una mano anche senza fare canestri in serie Amedeo Della Valle sulla sua maturazion­e

 ?? CIAM ?? Ritrovato Amedeo Della Valle, guardia di 26 anni e 193cm, è arrivato a Milano nel 2018. Dopo una stagione ai margini, è diventato uno dei jolly di Messina: giovedì contro il Baskonia è stato decisivo con 15 punti, 13 nell’ultimo quarto
CIAM Ritrovato Amedeo Della Valle, guardia di 26 anni e 193cm, è arrivato a Milano nel 2018. Dopo una stagione ai margini, è diventato uno dei jolly di Messina: giovedì contro il Baskonia è stato decisivo con 15 punti, 13 nell’ultimo quarto

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