Sinner incanta Milano Oggi la finale di Next Gen
L’azzurro piega Kecmanovic in quattro set e alla fine canta pure «Happy Birthday» a coach Piatti. Stasera alle 21 l’ostacolo più difficile verso la consacrazione
Una vita da mediano, una notte da star, un Palalido che trema, teme, si carica gioisce, esplode: «Sempre lì, finché ce n’hai stai lì». Tutto merito di Jannik Sinner, il diciottenne prodigio che ha già fatto innamorare l’Italia e che arrivato alle Next Gen Atp Finals di Milano con una wild card, ha raggiunto la finale battendo Miomir Kecmanovic, e oggi si regala un match di lusso contro Alex De Minaur. In un anno meraviglioso per le racchette nostrane Jannik, top 100 più giovane al mondo e della storia italialo na, è l’ennesima delizia.
In rimonta
Contro il serbo numero 60 al mondo Sinner sente forse per la prima volta la pressione. Quella della gente, che ha trovato un altro idolo tennistico e lo vuole in finale. Il primo set vola via in un attimo, facendo sembrare Kecmanovic un gigante. Ma Jannik si scuote, si ritrova, domina di testa il secondo set portandosi in parità. Il capolavoro arriva nel secondo game del terzo set, quando il teenager cresciuto da Riccardo Piatti, avanti di un break, si trova sotto 0-40 e a rischio di controbreak. Ancora una volta Sinner sta lì, con la testa e col cuore, e con quattro punti di fila mantiene il vantaggio. Il ghiaccio della Val Fiscalina nelle vene lo aiuta anche quando deve servire per il set e si trova 0-30, poi 40-40, ma il deciding point lo porta avanti. Arrivato al quarto set, Sinner scardina la serratura serba nel terzo gioco, conquista un break e si mette comodo per l’affondo finale. Kecmanovic, che ha due anni esatti più di lui, finisce spalle al muro ma con quel che gli resta dell’orgoglio salva tre match point lasciando a Sinner l’onore di chiudere con le sue mani. E lui non sbaglia.
Il regalone
Dopo il trionfo prende le cuffie per un coaching speciale, per fare gli auguri all’uomo che lo ha portato fino a qui, Riccardo Piatti. Gli canta «Happy birthday to youuu» dopo avergli fatto il miglior regalo di compleanno possibile. Quando gli chiedono quale sia il segreto del suo incredibile rendimento, Sinner risponde con la solita disarmante umiltà: «Segreti non ce ne sono, però ammetto che con il coaching forse è tutto più facile». Intanto i bambini inseguono, i grandi lo ammirano, le mamme lo vorrebbero come figlio. È scoppiata la Sinnermania e lui non ha parole per ringraziare i quasi 5000 del Palalido: «Con tutto sto pubblico è incredibile, grazie, siete davvero fantastici».
Il diavoletto
Oggi in finale avrà Alex De Minaur, che già lo scorso anno si è trovato a un passo dalla vittoria ma è stato battuto da Stefanos Tsitsipas. Le regole sperimentali restano ancora un po’ ostiche per questi giocatori, ma per l’australiano numero 18 al mondo ci sono lati positivi anche nei set così brevi: «Tutto può cambiare in maniera estremamente rapida quindi è importante restare concentrati. Diciamo che è un sistema di punteggio che ti obbliga a tenere sempre altissimo il livello di concentrazione. Questo penso sia molto utile anche per i prossimi impegni sul circuito. Se riuscirò a portare questo grado di attenzione anche nei match degli altri tornei allora credo che potrò vincere molte più partite». Intanto Demon, questo il soprannome del numero uno australiano, si godrà Milano ancora per un po’. Qualche giorno di vacanza con i genitori e poi un prolungamento del soggiorno con i compagni di squadra aussie che hanno scelto proprio la città delle Next Gen per prepararsi alla Coppa Davis di Madrid al via tra poco più di una settimana. Oggi però ha un appuntamento con Sinner che cercherà di fare un altro regalo al suo tecnico: «Ci proverò – sorride Jannik – ma non sarà facile perché Alex arriva da una stagione fantastica». Beh, allora siete in due.
Proverò a vincere, ma non sarà facile Alex ha avuto una stagione favolosa