Ecco perché Ibrahimovic sarebbe il rinforzo ideale per scuotere i rossoneri
Lo svedese sveglierebbe tante mezzepunte milaniste A Napoli sarebbe servito bene. A Bologna che mix...
Viene o non viene? E se viene, dove va? Impazza il toto-Ibra, 38enne che potrebbe ritornare in Italia, in un campionato che l’aveva molto amato tra Juve, Inter e Milan. In Serie A sono tre le squadre iscritte alla corsa per Zlatan: Milan, Napoli e Bologna. Proviamo qui a collocarlo in ognuno di questi tre club, con un’avvertenza: parliamo di Ibrahimovic, per cui sarebbe lui nel caso a decidere in quale ruolo giocare, previo consulto con il nuovo allenatore, concessione massima.
Milan
Il Milan è la squadra italiana che più avrebbe bisogno dello svedese, per ragioni caratteriali e tecniche. Oggi i giocatori rossoneri sono fragili, insicuri. Nel dopo partita di domenica, Alessio Romagnoli sembrava incline alla rassegnazione, accettava con mestizia le domande sulla superiorità di Dybala nell’uno contro uno decisivo. Il Milan ha imboccato la strada pericolosa dell’apatia, dell’ineluttabilità degli eventi. Ibrahimovic sferzerebbe Milanello, dissolverebbe il torpore che lo avvolge, scatenerebbe qualche sana litigata, forse una rissa, urla da spogliatoio che rigenerano e fortificano. Sul campo si prenderebbe l’intera scena d’attacco, fungerebbe da pilone centrale. Lo vedremmo bene circondato dalle tante mezzepunte di Pioli, pronte a sfruttarne gli smistamenti. La memoria corre alla stagione 2011-12 del Milan, quando Antonio Nocerino segnò 11 gol, diversi dei quali grazie a Ibra. Se Zlatan ha moltiplicato le reti di Nocerino, con rispetto parlando del mediano oggi svincolato, chissà quale effetto rigenerante avrebbe su Paquetà, Calhanoglu, Suso e compagnia depressa.
Napoli
Città bellissima da visitare, difficile da vivere nella quotidianità. Ibra però è cresciuto a Rosengard, il ghetto di Malmoe che ha poco da invidiare a certi quartieri napoletani malfamati. Nell’adolescenza in Svezia si vaccinato e poi ha accumulato carisma e personalità, quanto basta per fronteggiare gli eccessi di Napoli. Sarebbe il «frontman» ideale per il Napoli impaurito di oggi. Il figlio di De Laurentiis non direbbe una parola fuori posto davanti a Zlatan, suo padre presidente conterebbe fino a dieci. Carlo Ancelotti, che conosce bene lo svedese per averlo allenato al Psg, gli affiderebbe l’attacco, rimodulato nel nuovo 4-3-3 che il tecnico ha in mente per uscire dalle secche. Lozano e Insigne sarebbero ottimi fornitori.
Bologna
La più sentimentale delle opzioni. Ibra, figlio di padre bosniaco e madre croata, e Sinisa Mihajlovic, di papà serbo e mamma croata. Mescolanza balcanica, un inno alla ex Jugoslavia. Comunione di caratteri forti, indomabili. Ibra diventerebbe il re leone del 4-2-3-1 rossoblù. Lui e il 37enne Palacio, 75 anni in due, una coppia di irriducibili «vecchietti». Bologna godrebbe una volta di più.