La Gazzetta dello Sport

Nuova vita Dybala Non soffre più la concorrenz­a E risolve problemi

Un anno fa ha patito l’arrivo di Ronaldo Adesso è più sicuro di sé e concreto Così la Juve ha ritrovato il suo talento

- Di Fabiana Della Valle

Lo staff

Un mental coach, la mamma e la fidanzata l’hanno aiutato a rinascere

Rivincita Paulo era sul mercato ma ha voluto restare a tutti i costi

Idieci sono una razza a parte. Sono fatti della stessa materia e capiscono prima degli altri come finirà. Alessandro Del Piero ha indossato a lungo il numero che ora è sulle spalle di Paulo Dybala e aveva previsto tutto: «La situazione è più complessa di un anno fa, ma sono sicuro che Paulo possa ancora essere determinan­te. Ora non dipende solo da lui, ma dalle occasioni che avrà. Quando arriverà il suo momento, non avrà prove d’appello. Serve grande solidità mentale, non deve perdere la fiducia in se stesso. Uno con quel talento non si può perdere». Dybala ha ascoltato e messo in pratica il consiglio, ritrasform­andosi in poco tempo in quello che è sempre stato: un talento in grado di cambiare il colore di una serata con una sola giocata.

Da rebus a risolutore

Per un dieci la qualità conta più della quantità. Paulo si è stampato questa semplice massima nella testa quest’estate, quando a mercato chiuso ha tirato un sospiro di sollievo (perché lui non voleva andare via) e l’ha fatta diventare una missione. Così in pochi mesi è passato da epurato a salvatore, da rebus tattico a risolutore. La figura ingombrant­e di Ronaldo, con cui per molti (anche per Massimilia­no Allegri) non poteva convivere in campo, non lo condiziona più. Paulo era la stella della Juventus quando è arrivato CR7 e ha sofferto il fatto di essere scivolato in seconda fila, ma nelle difficoltà è diventato uomo. Non vive di confronti, pensa a se stesso e al bene comune: ha imparato a gestire il dualismo con chi è più grande di lui ed è tornato a brillare di luce propria. Sul trono bianconero c’è posto per tutti e due: Cristiano è il re, Paulo il principe ereditario che può fare la felicità di Madama ancora per molti anni, se il matrimonio continuerà.

Nuova testa

La maturità arriva all’improvviso, non c’è un’età predefinit­a. Dybala diventerà 26enne venerdì, ma si è scoperto adulto in un giorno afoso di inizio agosto. Paulo voleva la Juventus, lo United e il Tottenham volevano lui e il club lo avrebbe sacrificat­o per una ricca plusvalenz­a. Desiderato da una parte, non più indispensa­bile dall’altra. Poteva deprimersi, soprattutt­o dopo le prime 4 panchine di fila tra campionato e Champions, invece ha scelto di lottare. E’ stato il momento più duro da quando è arrivato in Italia, forse di tutta la sua carriera, l’ha superato con la testa e l’appoggio della famiglia. Da un paio d’anni lavora con un mental coach, che l’ha aiutato a ricostruir­si una corazza di certezze e autostima. Oriana e mamma Alicia hanno fatto il resto: due donne forti e indipenden­ti che nelle difficoltà lo pungolano invece di limitarsi a consolarlo.

Sul trono con il re

Così è nata la nuova Joya, più consapevol­e del suo ingegno, sicura di sé e risoluta, abile ad adattarsi e a sfruttare ogni occasione: gol all’Inter da titolare, doppietta alla Lokomotiv in Champions, decisivo con il Milan partendo dalla panchina. Tutto è cambiato, persino lo sguardo. Un anno fa Dybala avrebbe sentito il peso di entrare al posto di Ronaldo, in un momento delicato. Domenica ha pensato solo a divertirsi. Quando la testa è libera, tutto gli viene facile, anche rubare la copertina a re Cristiano. Dybala non sta più un passo indietro, ora si sente pronto per camminare accanto a lui. Non è CR7 e non lo sarà mai, è sempliceme­nte Paulo, il 10 della Signora, con una cospicua fetta di futuro davanti. «Uno con quel talento non si può perdere»: Maurizio Sarri, che ha un debole per la genialità, ha restituito un dieci tutto nuovo alla Juventus.

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