E Roger lo promuove «È cresciuto molto e migliorerà ancora»
Lo svizzero applaude Matteo e domani trova Djokovic: «Sono carico all’idea di affrontarlo»
In molti sostengono che Federer sia rimasto ancora ancorato ai due match point sciupati in finale a Wimbledon contro Djokovic, senza più riprendersi. Domani il Magnifico avrà la prima occasione per dimenticare.
► Roger, quando giocò a Wimbledon contro Berrettini gli inflisse una dura lezione. In partita, quali differenze ci sono state rispetto ad allora?
«Ogni torneo è differente, forse qui la palla corre più veloce e quindi contro un servizio come il suo rispondere si complica, infatti lui ha ottenuto più punti facili quando batteva, m ricordo che a Wimbledon fece il primo ace solo nel terzo set. Sapevo che sarebbe stato un match più difficile, Matteo è cresciuto molto, gioca bene anche a rete. E continuerà a migliorare: sinceramente, chi si aspettava di trovarlo qui a inizio anno, quando non era nei primi 50?».
► All’inizio della carriera, il rovescio era il suo punto debole. Lo stesso vale per Berrettini. Ha consigli da dargli per migliorare da quel lato?
«Intanto io non gioco il rovescio a due mani, perciò sono il meno adatto per i suggerimenti. Sicuramente migliorerà, colpirà migliaia di volte da quell’angolo e il rovescio gli verrà più naturale. Il servizio e il dritto, invece, sono già ottimi. E in ogni caso, se vuoi migliorare un colpo, devi lavorare molto sul lavoro di piedi: nasce tutto da lì».
► Cosa ha pensato sulle tre palle break del secondo set che potevano cambiare la partita?
«A mettere la prima di servizio. Contro Thiem non mi era riuscito e lui me l’ha fatta pagare. Questa è la differenza sostanziale».
► Ora ritrova Djokovic per la prima volta da quella disgraziata finale di Wimbledon.
«L’ho già detto, ci sono voluti un paio di giorni per dimenticare quella partita, ma adesso tutto mi è scivolato via, tanta acqua è passata sotto i ponti. E poi nei tornei indoor le condizioni sono diverse. Lui ed io abbiamo giocato grandi match e spero continueremo a farlo, sono eccitato dall’idea di affrontarlo di nuovo. Dovrò rimanere concentrato sul mio gioco, e l’unica speranza che posso coltivare è quella di giocare bene. Ma queste sono le Finals, non siamo più sul Centrale di Wimbledon».