Rio de Janeiro (grazie a Bolsonaro) vuole la F.1 dal 2021
Il presidente brasiliano appoggia il trasferimento del GP. E Interlagos: «Ridicolo, rinnoveremo fino al 2030»
Se fosse una partita di calcio sarebbe Flamengo contro Corinthians. In termini più generali la sfida è Rio de Janeiro contro San Paolo. Perché ancora non è del tutto chiaro se le F.1 nel 2021 correranno ancora sul circuito di Interlagos o sul nuovo asfalto di Deodoro, là dove anche le MotoGP cominceranno (nel 2022, come annunciato da Dorna) a far sentire i motori. A inizio estate anche il presidente brasiliano Jair Bolsonaro aveva twittato a favore della svolta carioca; ribadendo poi, negli ultimi mesi, di essere certo al 99% che entro due anni le corse a 4 ruote lasceranno la più grande metropoli dell’America Latina per spostarsi all’ombra del Pan di Zucchero. Dichiarazioni a cui, ancora nelle ultime ore, ha risposto senza mezzi termini Tamas
Rohonyi, storico promotore del GP di Interlagos: «È una cosa tanto ridicola da non meritare un commento», ha detto. Aggiungendo di essere stato a Londra per incontrare i vertici di Formula 1: «Credo che il contratto sarà rinnovato fino al 2030», ha chiuso Rohonyi, convinto che il tracciato paulista sia l’unica vera grande cattedrale dei motori di tutto il mondo. «Altro che Monza».
Nuovi box
La MotoGP comunque fa sul serio e il circuito di Deodoro (4,5 km con 7 curve a sinistra e 6 a destra) dovrebbe essere pronto già per la fine del 2020, quando scade il contratto con Interlagos.
Dove sono terminati i lavori di riqualificazione dell’autodromo, che si presenterà con box e area paddock rinnovati. Per un investimento di circa 44 milioni di reais (circa 9,5 milioni di euro) più altri 7 per sistemare la pista e migliorare le condizioni di sicurezza. Curioso che nella nota ufficiale della Prefettura si metta l’accento sul fatto che grazie agli ultimi interventi Interlagos si presenti come una struttura “polifunzionale”, capace di ospitare diversi tipi di eventi, non solo sportivi.