È L’UOMO PER TE !
Lo svedese pronto a tornare in Italia
Zlatan si libera a fine dicembre, i rossoneri offrono sei mesi di ingaggio per farlo finire al top e per risollevare Pioli. Napoli e Bologna restano alla finestra
Situazione simile a quella di un anno fa: il contratto con il Galaxy scade a fine dicembre, e l’opzione del ritorno in Europa si avvicina. Il Milan di Leonardo ci aveva provato: lo rifarà?
Un giorno di luglio del 2012, Zlatan Ibrahimovic lasciò il Milan per trasferirsi al Psg con Thiago Silva. Il Milan di Allegri, che tanti gol aveva ricevuto in dote dallo svedese, venne ridisegnato all’improvviso: si può dire che da allora non si sia più riavuto, nonostante i cambi di allenatori, di giocatori, di proprietà. Il Milan si è fermato a Zlatan, ingombrante e prepotente, egocentrico, a tratti rissoso, ma capace di produrre sempre scariche di energia imstrettamente pressionanti, almeno in quegli anni. La storia d’amore fra Ibrahimovic e il Milan è stata breve e felice, a parte qualche screzio: la lite con Onyewu, le discussioni con Allegri dopo l’imbarazzante prestazione contro l’Arsenal, cose così. Ibrahimovic era un tormentone e torna ad esserlo. Di che cosa avrebbe bisogno questo Milan esangue? Di un leader, di un trascinatore, di uno che fa gol. In una parola, Zlatan. Che è stato grande protagonista nell’ultimo scudetto e che ha lasciato nei tifosi rossoneri un bel ricordo.
Presenze
Ibrahimovic ieri mattina è tornato in forma di messaggio video a Milano per questioni commerciali e la sua presenza è molto più forte di qualche immagine. Il Milan sempre più vicino alle zone calde della classifica dovrà rinforzarsi in difesa, ma anche in zona gol, e Zlatan è legato al Los Angeles Galaxy soltanto fino alla fine dell’anno. I pretendenti per i prossimi mesi sono molti, nonostante l’età (lo svedese ha compiuto 38 anni il mese scorso). Si era parlato del Manchester United, sua ultima squadra in Europa prima del trasferimento in California, ma dall’Inghilterra arrivano smentite. In Italia restano in corsa Bologna, Napoli e appunto il Milan. Mihajlovic sta tentando Zlatan, De Laurentiis pure. Milano però resta una città dove lo svedese è stato felice per anni e dove i suoi figli sono stati di casa. Milano è una seconda patria per Ibrahimovic e la Serie A il suo giardino. Basteranno queste considerazioni a convincerlo?
Il vecchio sì di Elliott
Lo scorso anno, l’affare Ibrahimovic aveva ricevuto l’ok dalla proprietà rossonera. Leonardo aveva provato a convincere Zlatan, che però aveva dato la sua parola al Galaxy, e l’ha rispettata quando il Galaxy si è presentato con il rinnovo di contratto da firmare. Adesso si ripropone la stessa situazione. Ibrahimovic a Los Angeles è un re: guadagna più di sette milioni di dollari, è il più pagato della Mls, e difficilmente ridurrebbe di moltissimo le sue pretese. Anni fa, il Milan portò vantaggiosamente a termine l’affare Beckham per due semestri, ma con Ibrahimovic si aprono scenari diversi. Il suo procuratore, Mino Raiola, presto dovrà cominciare a trattare con il club rossonero il rinnovo di Gigio Donnarumma e le due questioni potrebbero ritrovarsi intrecciate.
La volontà di Zlatan
Desideri e possibilità del Milan a parte, c’è la volontà di Ibra: avrebbe voglia di rimettersi in gioco in una situazione complicata come quella del Milan attuale? E’ vero, il fuoriclasse svedese non è tipo da patire le pressione, ma tornando al Milan ne avrebbe veramente tante. Più comodo forse scegliere una piazza più piccola, o con meno ricordi da rinverdire. Abituato a far discutere, come ha fatto nel suo periodo francese, Ibrahimovic potrebbe questa volta pensarci su. Al Milan però serve un uomo-gol, visto il persistente stato di crisi di Piatek, che ieri ha postato foto di sorrisi in maglia polacca. Piatek è convocato per la trasferta in Israele e la partita in casa con la Slovenia, anche
se da tempo ha perso gradimento anche con il suo c.t. Ibrahimovic invece si è staccato dalla nazionale svedese da parecchio, non senza seguito polemico, e per la terza volta la Svezia lo ha ignorato per l’assegnazione del Guldbollen: 11 edizioni consecutive vinte, poi niente negli ultimi tre anni, e i 30 gol in 29 partite americane non sono bastati per riportarlo in vetta al calcio svedese. La verità è che Zlatan avrebbe bisogno della vetrina europea per chiudere la carriera in bellezza, e al Milan uno con la sua personalità e il suo peso farebbe certamente comodo. A questo punto la palla passa al giocatore e alla sua famiglia (che si trova a meraviglia in California) da una parte e ai dirigenti del Milan dall’altra. Secondo fonti vicine alla proprietà, dal fondo Elliott potrebbe arrivare un altro ok per l’acquisto di un uomo di esperienza, dopo quelli dispensati a suo tempo per Ibra e Modric. Ovviamente un eventuale arrivo di Ibrahimovic escluderebbe quello di Rakitic, che si è detto intristito per la situazione che vive a Barcellona, o di Mandzukic, che sta vivendo una condizione simile alla Juve. «Ibrahimovic è un grande giocatore, ma non possiamo cominciare a parlare di mercato adesso», aveva detto Pioli prima di JuveMilan. «Ci sono tante partite da giocare da qui a gennaio». Appunto. C’è tanto da giocare, con una classifica asfittica. Servono uomini che risolvano problemi e in giro senza contratto non ce ne sono molti.