Gasperini vede rosa «È proprio l’andata che ci dà più fiducia Siamo cresciuti»
«Attenzione e lucidità negli ultimi 20 metri: queste sono le nostre chiavi»
Chi nel tempo ha imparato quanti intrecci, calcoli, variabili contenga quasi sempre un girone di Champions e soprattutto chi ha imparato a leggerli, quella sera uscì da San Siro con una sensazione che era piuttosto un sospetto: questa era una partita - l’Atalanta l’aveva appena persa contro lo Shakhtar Donetsk, al minuto 95, prendendo gol in contropiede - che sarebbe bastato pareggiare, che «bisognava» pareggiare. E ora la Dea rischia di pagarla. Gian Piero Gasperini non lo pensò. O meglio, non aveva rimorsi perché non ama fare calcoli: quel gol dell’1-2 subìto cercando fino all’ultimo il 2-1 era il male necessario per essere così. Per essere l’Atalanta su cui lavora ogni giorno. E, si è capito poi, per essere ancora in corsa per gli ottavi di Champions: non essendo così, con ogni probabilità non avrebbe poi tolto al City il punto a cui «rinunciò» quella sera.
Fiducia
Il pareggio, quello contro Guardiola, che l’ha fatta rinascere, l’ha tenuta viva. E stasera le impone di togliere allo Shakhtar ciò che gli lasciò. «Proprio l‘andata - ha detto ieri Gasperini - ci dà fiducia, non solo perché da allora la squadra è cresciuta. La loro vittoria fu un premio esagerato, dopo quella beffa non ci speravamo più, però poi ci sono stati segni del destino: i due pareggi di Shakhtar e Dinamo, soprattutto quello di Zagabria, ci hanno lasciato delle opportunità».
Sopravvissuti
Non facili: se il 1° ottobre a San Siro poteva bastare un pareggio, stasera no. Da allora è tutto un camminare sul filo e questa è la madre di tutti i «dentro o fuori». Vincere o vincere: all’Atalanta serve la notte perfetta per restare in Europa, che sia Champions oppure Europa League, e il paradosso è che in teoria è più facile arrivare seconda che terza. Ed è la partita perfetta per il calcio di Gasperini: senza calcoli, appunto. «Lo Shakhtar ha più chance, sono dettate dalla classifica, ma per non rischiare, devono vincere anche loro. Noi invece, per restare in Champions o andare in Europa League, dobbiamo vincere e basta». Un destino da sopravvissuti: mai nessuno in Champions è arrivato agli ottavi dopo aver fatto un punto nelle prime quattro partite e soltanto il Newcastle nel 2002 passò partendo con tre sconfitte: «Avere ancora la possibilità di qualificarci, dopo una salita così, ci fa arrivare qui con grande fiducia e morale».
Condottiero
Le altre soluzioni
Anche se lo squadra ucraina ha tutto per fare male: «Ha giocatori molto tecnici, una grande qualità offensiva, la velocità di Taison che può portarli alla superiorità numerica. Sarà fondamentale reggere il loro urto offensivo, poi ci possono concedere qualche occasione nella loro metà campo: attenzione e lucidità negli ultimi venti metri, queste saranno le chiavi». E anche se, dopo Zapata, Gasperini in due giorni ha perso anche Ilicic e poi Kjaer: «Sono assenze pesanti, ma ci è già capitato nell’ultimo mese: avremo soluzioni diverse e le useremo, come abbiamo già fatto quando sono mancati».
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