La Bastianelli tira la volata alle donne
La vincitrice del Fiandre e i problemi delle atlete: «Fantasmi in tv e con pochi diritti»
Marta Bastianelli è tornata a casa. Nella Alè Cipollini Btc Lubiana che da ieri pomeriggio è ufficialmente tra le 8 squadre femminili del World Tour, ha avuto il via libera dall’Uci. «Per me è un ritorno a casa, ci avevo già corso per 5 anni». La sua stagione riparte domani, con la squadra vola ad Alicante per il primo raduno. L’albero di Natale è tricolore, come la maglia conquistata da Marta a Notaresco, dove vive da anni con il marito Roberto De Patre (ex pro’) e la figlia Clarissa, nata nel maggio 2014.
3Ha vinto il Fiandre con Bettiol, Alberto ha detto: «Io ho preso 20 mila euro, Marta solo 1500».
«Purtroppo è così, le differenze sono ancora molte. Mi spiace per le giovani, io ho davanti ancora qualche anno, poi mi dedicherò alla mia famiglia. Per fortuna da quest’anno ci saranno 8 squadre nel World Tour, con diritti garantiti, spero che aumentino nei prossimi anni. Sono nelle Fiamme Azzurre dal 2008, da noi sono fondamentali i gruppi sportivi militari».
3E’ professionista da 11 anni, la situazione è migliorata? «In generale il movimento è cresciuto, ma molto, molto meno di quando mi potevo aspettare, di certo non in proporzione al passare degli anni. Mi sembra che in Italia sia un problema generale dello sport femminile».
3In che senso?
«Ci sono grandi individualità molto popolari, penso alla Pellegrini
Marta Bastianelli, 32 anni, tesserata per le Fiamme Azzurre
Con Bettiol sul podio del Giro delle Fiandre
Il suo albero di Natale tricolore, come la maglia da campionessa italiana
e a poche altre. Ma il resto? Le donne del calcio dopo il boom al Mondiale sono di nuovo sparite. E lo sport femminile in tv si vede poco. Le grandi classiche nel Nord Europa sono trasmesse in diretta, al Fiandre c’è un muro di spettatori, uno spettacolo, quel giorno i negozi sono chiusi e le famiglie vengono a vedere la gara. Così nasce la curiosità, la voglia di provare uno sport. Da noi tanto è legato alla passione, all’impegno personale, nella nostra squadra abbiamo una presidente come Alessia Piccolo che ci tiene tantissimo». 3Che pensa del caso #metoo? «Sono contenta di come è andata a finire. Da tanti anni vivo in Nazionale e non ho mai visto comportamenti scorretti, né ho avuto dubbi che ce ne fossero».
3Come si concilia con la vita da mamma?
«Grazie all’aiuto infinito di mio marito, di mia suocera. Con un’organizzazione pazzesca per incrociare orari, impegni. Però mi ha aiutato».
3Perché?
«Da quando è nata Clarissa vivo le cose con più tranquillità. Voglio dire: se le sto lontano, che sia almeno per qualcosa di fatto bene. E Clarissa ormai è entrata bene nella mia professione: a maggio ho avuto un problema a un ginocchio e non potevo allenarmi, lei era più nervosa di me. E quando papà le dice: “mamma è arrivata 2a”, risponde: “solo seconda?”».
3Lei come riparte?
«Prime gara a Valencia, a metà febbraio. Poi le classiche del Nord, il Giro Rosa... ».
Ha ragione Bettiol: troppe le differenze di premi tra noi e gli uomini. Mi spiace per le giovani
Mamma e atleta con l’aiuto di mio marito, di mia suocera e di una gestione pazzesca
3Obiettivi per il 2020? «L’Olimpiade, nessun dubbio. Sarebbe il coronamento della carriera».
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LA SCHEDA
Marta Bastianelli è nata il 30 aprile 1987 a Lariano (Roma) e vive a Notaresco, in Abruzzo. Iridata nella prova in linea nel 2007, campionessa europea nel 2018 e tricolore quest’anno, la prossima stagione gareggerà per la Alé Cipollini. Nella scorsa stagione ha conquistato 8 vittorie, compreso il prestigioso trionfo al Giro delle Fiandre, ha vinto la Omloop van het Hageland e la Ronde van Drenthe