La Gazzetta dello Sport

Spadafora incalza «Sabelli chiarisca se è imparziale»

Dopo le presunte pressioni sulla Giunta Coni, il ministro pressa l’a.d. di Sport e Salute

- Di Mario Canfora

La «febbre» della Legge di Stabilità arriva anche nel mondo dello sport, come già un anno fa. E nelle ore in cui l’emendament­o sullo spacchetta­mento delle due cariche apicali di Sport e Salute sembra incagliars­i, finisce sotto accusa proprio un fuorionda dell’attuale presidente e a.d. Rocco Sabelli. Lo pubblica Alanews, lo riporta il Corsera e nel pomeriggio provoca l’immediata censura del Ministro dello sport Vincenzo Spadafora. Il fuorionda è stato «rubato» durante la presentazi­one del bilancio integrato della Figc. Si sente Sabelli che parla al telefono con Gabriele Gravina spiegandog­li: «Spero che chi sta in Giunta, (Coni, ndr) gli dica (a Mornati, segretario generale Coni, ndr) che la Federcalci­o dentro è un valore per tutti. Tu non ci sei in Giunta, no? Però bisogna che quelli che ci sono tirino fuori le palle».

I rapporti e i tagli

Il presidente di un ente pubblico (Sport e Salute) che sembra voler indirizzar­e le scelte di un altro ente pubblico (la Giunta Coni): per questo Spadafora ha parole dure verso Sabelli: «Mi aspetto che chiarisca al più presto fugando ogni dubbio sul fatto che il suo operato si muova lungo i binari dell’imparziali­tà, della correttezz­a e della trasparenz­a». Ma in tarda serata fonti di Sport e Salute fanno sapere che trattasi di «polemica fondata sul nulla. Il presidente Sabelli ne parlerà con il Ministro alla prima occasione». In attesa di questi chiariment­i, comunque, i rapporti tra i due restano ai minimi termini. E la storia dell’emendament­o, studiato e poi al momento fermato sul «dimezzamen­to» del presidente e a.d. lo dimostrere­bbe. Nel botta e risposta di ieri è finito però anche il presidente della Federcalci­o, ossia colui che parla con Sabelli nell’audio intercetta­to. Gravina si è detto «non molto soddisfatt­o dei contributi: il calcio finanzia quasi in toto lo sport italiano, non è pensabile che sia passato negli anni da 80 a 30 milioni». Da una prima lettura qualcuno ci ha visto un attacco a Sabelli, in realtà il presidente federale ha voluto più sempliceme­nte ricordare i tagli subiti negli ultimi anni e il ruolo decisivo del calcio per il sistema paese.

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