La Gazzetta dello Sport

UN TRIDENTE PER INFILZARE L'EUROPA

SORTEGGIO OTTAVI CHAMPIONS LA JUVE SUONA LA CARICA

- di Stefano CantalupiI­NVIATO A NYON (SVIZZERA)

I bianconeri non potevano pescare meglio: il Lione Un duello d’attacco ideale per il “Dygualdo”, il trio meraviglia che ha ripreso la testa in Italia

Un’onda più alta delle altre, improvvisa, scuote la barca del Napoli proprio a fine sorteggio. Peccato, perché fino a lì le acque del Lac Léman — che lambiscono il quartier generale Uefa — erano state calme, calmissime, offrendo ottavi di Champions più che benevoli a Juve e Atalanta. Il «Dygualdo», il mostro a tre teste Dybala-Higuain-Ronaldo, si giocherà il passaggio del turno tra Torino e Lione, e per una volta la Tav non c’entra. Al San Paolo invece serviranno undici Tom Cruise in «Mission Impossible», essendosi confermata la propension­e del Napoli a imbattersi nei pluricampi­oni d’Europa: se la vedrà col Barcellona, dopo aver duellato col Real Madrid agli ottavi nel 2017 e due volte col Liverpool negli ultimi gironi. E poi ci sono le Dee amiche, quella bendata e quella bergamasca: dopo Dinamo e Shakhtar, l’Atalanta trova la meno terribile delle teste di serie, il Valencia.

Juve massima potenza

Le palline estratte da Hamit Altintop hanno mandato la Signora dall’uomo che le fece una «sviolinata» a domicilio, cinque anni fa. E pazienza se Rudi Garcia non intendeva affatto corteggiar­la, con quel gesto polemico per l’arbitraggi­o di JuveRoma. Oltre alla stella Depay, il Lione ha perso Reine-Adelaide: solo 8° in Ligue 1, non ha una difesa in grado di reggere l’urto del tridente di stelle, soluzione che i tifosi (e inequivoca­bilmente pure CR7, dopo la gara con l’Udinese) chiedono ora a Sarri anche contro i top team. Il vicepresid­ente bianconero Pavel Nedved s’è detto possibilis­ta: «Bello vederli giocare insieme, se corrono tanto possono coesistere. Cristiano è in crescita. In Italia siamo arrivati al punto di criticare fuoriclass­e come lui e Buffon, ma loro vengono fuori quando la squadra ha bisogno». Juninho Pernambuca­no, ex re delle punizioni e ora d.s. del Lione, aumenta il carico: «Ronaldo è tra i più forti della storia».

Napoli, è durissima

L’Ataturk di Istanbul, teatro della finale 2020, agita ancora oggi i sonni di Rino Gattuso, che nel 2005 in quello stadio visse la più grande delusione della carriera. Il Napoli coi Reds per ora ha già dato, ma adesso gli tocca una montagna da scalare ben più alta di quelle innevate che circondano Nyon. Contro il Barça le statistich­e è meglio accartocci­arle e gettarle via. A parte una: negli ultimi due incroci a eliminazio­ne diretta con club italiani (Juve e Roma), blaugrana out. Lionel Messi al San Paolo tra poco più di due

mesi: basta questo, la cosa più simile a Maradona che si possa ammirare da quelle parti.

Dea, credici

Infine la matricola terribile, l’Atalanta dei sogni. Con un sorteggio tanto generoso da far dire al presidente Antonio Percassi «abbiamo ricevuto un grandissim­o regalo di Natale». L’Uefa ha pensato di renderlo più concreto: fin qui i nerazzurri hanno incassato circa 35 milioni (più market pool), con un’altra decina abbondante alla portata in caso di qualificaz­ione. Ma quando si parla della Dea bisogna andare oltre i grigi discorsi di soldi: la sfida col Valencia è un traguardo storico, meritato con anni di lavoro ben fatto. E l’abbraccio dell’ex dirigente milanista Leonardo a Percassi (nonostante gli abbia dato un dispiacere qualche mese fa) dice più di tante parole.

Le altre

Il tabellone delle magnifiche 16 propone accoppiame­nti da brividi: c’è Guardiola contro il madridismo, come ai bei vecchi tempi. C’è Tuchel contro il suo recentissi­mo passato, il Borussia. C’è il Bayern che ritrova il Chelsea, incubo della finale di Monaco 2012. C’è Atletico-Liverpool, sfida tra clienti abituali delle finali. E nemmeno per José Mourinho le cose sono troppo semplici: il Tottenham se la vedrà col Lipsia capolista di Bundesliga, ben guidato anche in Europa da quel Nagelsmann che batte ogni record di precocità. Tutto troppo appetitoso per aspettare fino a febbraio. Bisognerà armarsi di pazienza.

Non c’era niente di meglio del Lione per i bianconeri: una sfida da Dygualdo. L’Atalanta pesca il Valencia e può puntare ai quarti. Durissima per Gattuso: preso il Barça di Messi

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Gonzalo Higuain, 32 anni, 6 gol in stagione (4 campionato + 2 Champions); Cristiano Ronaldo, 34 anni, 11 gol (9+2); Paulo Dybala, 26 anni, 7 gol (4+3). Il tridente dei sogni della Juve di Sarri
GETTY Attenti a quei tre Gonzalo Higuain, 32 anni, 6 gol in stagione (4 campionato + 2 Champions); Cristiano Ronaldo, 34 anni, 11 gol (9+2); Paulo Dybala, 26 anni, 7 gol (4+3). Il tridente dei sogni della Juve di Sarri

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