Ancelotti no-stop A una settimana dall’esonero dice sì all’Everton
Esonerato dal Napoli una settimana fa E Arteta, vice di Guardiola, va all’Arsenal
C’è di nuovo il blue nel destino di Carlo Ancelotti: era il colore del Chelsea nel biennio 2009-2011, aveva virato sull’azzurro a Napoli nel 2018 ed è tornato al punto di partenza con l’accordo trovato ieri con l’Everton. La carriera dell’allenatore italiano riparte sei giorni dopo l’addio al club di Aurelio De Laurentiis: l’impegno dovrebbe essere valido fino al giugno 2022. Ieri l’incontro decisivo a Londra, con Alisher Usmanov, 66 anni, imprenditore uzbeko di passaporto russo, proprietario del quotidiano di Mosca Kommersant e del provider Mail.Ru, ricchissimo – il suo megayacht Dilbar, lungo 156 metri, è costato 500 milioni di euro -, ex azionista dell’Arsenal, relazioni profonde con Putin, ma anche con le istituzioni italiane. Usmanov, legato da amicizia e da affari con il proprietario dell’Everton, l’investitore iraniano-britannico
Farhad Moshiri, 64 anni, dal 2016 azionista di maggioranza dei Toffees, è stato determinante in questa trattativa che riporta Ancelotti in Inghilterra. Moshiri, che possiede il 77,2% dell’Everton, ha cercato finora invano di inserire la sua squadra nel circuito delle “big” della Premier, la cosiddetta settima sorella. I tentativi sono falliti, nonostante una girandola di manager: Roberto Martinez, Ronald Koeman, Sam Allardyce, Marco Silva e dal 6 dicembre, giorno del licenziamento del portoghese, lo scozzese Duncan Ferguson, nominato ad interim, quattro punti in due gare e ancora in panchina domani al Goodison Park, nei quarti di Coppa di Lega contro il Leicester.
Progetto Ancelotti
Moshiri - che ha investito oltre 450 milioni di sterline nel club – Usmanov e il board del club puntano sull’esperienza e sul carisma di Ancelotti per dare una svolta al famoso progetto. Il tecnico di Reggiolo ha voglia di ripartire. Il ritorno in Inghilterra era la sua priorità. L’Everton ha enormi potenzialità. La squadra è sedicesima in classifica, posizione che non rispecchia i valori tecnici: il talento brasiliano Richarlison, il portiere della nazionale inglese Pickford, il difensore colombiano Mina, l’esterno mancino francese Digne, il centravanti Calvert-Lewin e l’attaccante nigeriano Iwobi sono pedine importanti. C’è anche l’italiano Moise Kean, finora un fantasma nella sua esperienza a Liverpool e umiliato da Ferguson domenica all’Old Trafford: inserito al 70’ e sostituito all’88’. Le risorse economiche sono consistenti. E’ stato approvato il progetto per il nuovo stadio: il vecchio Goodison Park, inaugurato nel 1892, ha fatto il suo tempo.
L’esordio
Ancelotti, che sarà accompagnato solo dal figlio Davide in questa nuova avventura, debutterà sabato alle 13.30, in casa contro l’Arsenal, l’altro club al quale è stato accostato negli ultimi tempi. I Gunners hanno puntato su Mikel Arteta, incontrando l’assistente di Pep Guardiola al Manchester City la notte di domenica. Il direttore tecnico Vinai Venkatesham è stato avvistato all’uscita di casa dell’ex centrocampista spagnolo. Ieri un ulteriore colloquio con il figlio del proprietario dei Gunners, lo statunitense Kroenke. Il City non ha gradito il pressing di queste ore, ma Guardiola ha già dato il via libera e Arteta siederà sulla panchina dell’Arsenal, magari già sabato.
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