La Gazzetta dello Sport

NapolivsBa­rcellona

E Messi sbarca nel tempio di Diego Gattuso: «Che sfida» Il fuoriclass­e del Barcellona nello stadio che esaltò il miglior Maradona di sempre

- Di Mimmo Malfitano- NAPOLI

Conoscerà il San Paolo, Leo Messi. I suoi passi, quella sera, saranno accompagna­ti dalla storia, quella scritta da un altro fuoriclass­e, suo connaziona­le, il miglior talento che il calcio abbia mai potuto ammirare, probabilme­nte. Non c’è angolo di questo stadio che non racconti le gesta di Diego Maradona, come non c’è napoletano che non lo veneri come un dio. Conoscerà il tempio dove l’ex Pibe de oro ha espresso il meglio del suo talento, dove per sette anni ha polarizzat­o l’attenzione del mondo del pallone, regalando ad un’intera città l’emozione di 2 scudetti, 1 coppa Uefa, 1 coppa e 1 Supercoppa

italiana. E non solo. Sentirà l’odore di quell’erba, Leo Messi, che ha ispirato giocate incantevol­i e successi mai festeggiat­i prima dal popolo napoletano. Ne avrà sentito parlare, il fuoriclass­e del Barcellona, gli avranno pure raccontato che nell’anno della sua nascita, 1987, insieme ai suoi primi vagiti, il Napoli di Diego Maradona avrebbe vinto il primo scudetto della sua lunga storia. Il San Paolo glielo ricorderà in tanti modi. L’immagine della madonnina che Diego baciava ogni volta, prima di entrare in campo, è ancora lì, appesa alla parete. Quell’attimo di preghiera gli era caro. Poi, di corsa su per gli scalini che l’avrebbero immerso nella passione della sua gente.

Inedita

Sarà la sfida Champions, tra Napoli e Barcellona. Un incrocio che non c’era mai stato prima nelle competizio­ni europee. «Il Barcellona è una grande squadra, sarà una grande sfida, due gare affascinan­ti. Le affrontere­mo senza paura», ha detto Rino Gattuso, commentand­o il sorteggio. L’idea di poter vivere una notte magica può soltanto far bene all’umore di un popolo che non se la passa troppo bene, in questo momento, calcistica­mente parlando. Il sorteggio, diciamolo pure, non è stato il massimo per le ambizioni del

Napoli. Ma, al San Paolo tutto può accadere. Ne sa qualcosa Klopp che, con il suo Liverpool, le ha prese per due anni consecutiv­i e, poco più di un mese fa, non è andato oltre il pareggio ad Anfield. Col Barcellona, dicevamo, sarà una sfida inedita, i due club si sono incrociati diverse volte, negli ultimi anni, ma sempre in gare amichevoli. Le ultime due le hanno giocate nella scorsa estate, a inizio agosto, negli Stati Uniti, finite con altrettant­e vittorie dei catalani (2-1, 4-0). In precedenza c’era stata l’amichevole di Ginevra, nell’agosto 2014, vinta dal Napoli 1-0 e nel 2011 la pesante sconfitta (5-0) subita nel trofeo Gumper, giocato al Camp Nou.

Manolas insegna

Nonostante l’evidente differenza di valori e il parere contrario dei pronostici, il Napoli non si sente inferiore al Barcellona. D’altra parte, Kostas Manolas ha portato la sua testimonia­nza nello spogliatoi­o, ieri pomeriggio, prima dell’inizio dell’allenament­o. Ai compagni ha raccontato l’incredibil­e notte vissuta ad aprile 2018, quando la sua rete, a sette minuti dalla fine della gara, regalò la semifinale di Champions League alla Roma. Un’impresa storica che il difensore greco ritiene di poter ripetere col Napoli.

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