Priorità Kulusevski L’Inter gioca il jolly: il Parma su Dimarco
De Paul pista alternativa, per Vidal prestito difficile Leonardo su Icardi: «Il riscatto? È ancora presto...»
Trentanove punti sono un’assicurazione sulla vita, almeno su una seconda parte di stagione che - anche nella peggiore delle ipotesi vedrà l’Inter a un tiro di schioppo dalla Juventus. Ce n’è abbastanza per spingere ancora alla ricerca di rinforzi. E il nome che mette d’accordo tutti in casa nerazzurra è quello di Dejan Kulusevski. Lo svedese di origini macedoni è stato visionato a lungo dallo staff di Antonio Conte nelle scorse settimane. E dal tecnico è arrivato il placet. Ecco perché Marotta e Ausilio lavorano all’incastro con l’Atalanta proprietaria del cartellino e il Parma, che il giocatore ce l’ha in prestito.
Lavori in corso
L’affare è complesso, ma ci sono alcuni movimenti collaterali che in una situazione come questa vanno registrati. Atalanta e Inter sono da in tempo in contatto per trovare la formula giusta dell’affare. Il vero nodo è accontentare il Parma. Detto che la situazione dei gialloblù in classifica è ora più che positiva - passaggio obbligato per un addio immediato dello svedese -, ci sono almeno un paio di nomi nel radar degli emiliani che potrebbero risultare utili per sbloccare l’affare. Il primo è quello di Dimarco, ai margini della squadra di Conte e che a Parma è già stato la scorsa stagione. Il secondo è quello di Barrow, attaccante dell’Atalanta, sul quale va registrato anche l’interesse del Verona. È evidente che, se Atalanta e Inter dovessero chiudere l’affare - la valutazione resta quella di 40 milioni di euro –, il Parma andrebbe in qualche modo “indennizzato”: occhio dunque ai nomi di Dimarco e Barrow. «Kulusevski è un giocatore pazzesco, ha grandissime qualità, ha tutto per diventare una stella mondiale – ha detto il presidente dell’Atalanta del suo gioiello –. Tante squadre lo vogliono ma per fortuna è nostro e abbiamo tanto tempo per decidere cosa fare». È un modo per ributtare la palla in avanti. Ma i colloqui con l’Inter sono fitti, come dimostra anche il recente incontro. Se il muro dovesse però risultare troppo alto da scalare, l’Inter sarebbe costretta a virare. Il centrocampo resta la priorità di Conte. E se su Vidal non si registrano aperture al prestito secco da parte del Barcellona – unica formula possibile per la riuscita dell’operazione –, va tenuto in considerazione il nome di Rodrigo De Paul dell’Udinese. Il suo agente, Agustin Jimenez, è stato a Milano ma non ha incontrato i dirigenti nerazzurri. Naturale immaginare che il nome dell’argentino sia comunque alternativo a quello di Kulusevski.
Qui Parigi
Attenzione poi alle uscite, il capitolo Gabigol è sempre caldo e in attesa di definizione. In prestito c’è anche un certo Mauro Icardi, che al Psg continua a segnare. Sulla possibilità che il club parigino lo riscatti – c’è un diritto fissato a quota 70 milioni – ieri ha parlato il d.s. dei francesi Leonardo, a margine dei sorteggi Champions: «Mauro sta andando molto bene, è un ragazzo disponibilissimo che lavora tanto, con lui fin da subito sono stati “patti chiari e amicizia lunga”, lui ha capito l’obiettivo del club e la concorrenza in rosa. Il riscatto? Sei mesi nel calcio sono un’eternità, può cambiare tutto in una squadra, oggi la sua situazione è stabile, l’Inter sa tutto e andiamo avanti, vediamo». Chiara l’intenzione del Psg di non accelerare, non è certo questo il momento della discussione. «Mi chiedete se Moratti mi ha consigliato di portarlo a Parigi? Eh, parlando di Moratti mi emoziono... Ma io mi aspettavo che Mauro fosse proprio così. È efficace, un vero nove, come Cavani. I nostri giocatori si completano tanto col suo gioco, sono veloci, creano spazi, questa sintonia s’è creata subito». E l’Inter fa il tifo: 70 milioni in cassa cambierebbero il mercato della prossima estate.