La Gazzetta dello Sport

Muro contro muro in Lega Dal Pino fa 13: non basta

Respinto il candidato sostenuto da Lotito, Roma e Milan Domani in Figc il caso Cicala: il commissari­o al capolinea

- Di Marco Iaria

Stallo. Muro contro muro. Clima rovente. Scegliete voi il titolo che dia il senso di questi tempi vissuti dalla Lega Serie A. Vanno bene tutti. Ieri anche la seconda assemblea elettiva, dopo le dimissioni del presidente Gaetano Miccichè, si è conclusa con una fumata nera e una spaccatura in due blocchi. Paolo Dal Pino, manager specializz­ato nelle telecomuni­cazioni con un passato in Fininvest, Mondadori, Telecom e Pirelli, candidato dall’ala lotitiana ma con l’endorsemen­t pubblico della Roma, ha ottenuto nelle prime due votazioni 13 preferenze scendendo a 12 nella terza. Quorum di 14 voti non raggiunto e nuova tornata elettorale in programma per l’8 gennaio, quando basteranno 11 voti per avere un nuovo presidente. Numericame­nte, e solo in via teorica, Dal Pino potrebbe farcela, ma in pratica lo stesso candidato aveva già fatto sapere che avrebbe accettato l’incarico soltanto con una solida maggioranz­a: a questo punto, sono sempre più insistenti le voci di un suo ritiro dalla contesa di via Rosellini. In ogni caso, c’è tempo fino a metà gennaio per la Serie A: oltrepassa­ta la scadenza dei 45 giorni, una Lega senza n.1 rischiereb­be la decadenza dei propri organi e la nomina da parte della Figc di un commissari­amento pieno.

Gli schieramen­ti

Ieri, in prima e seconda votazione, tredici club hanno dato la preferenza per Dal Pino. I restanti hanno votato Miccichè o scheda bianca. Alla terza votazione Dal Pino è sceso a quota 12 mentre Miccichè, che alcuni vorrebbero rimettere in pista, è salito a 5. Ha avuto la meglio, quindi, il blocco formato da Juventus, Inter, Fiorentina, Bologna, Torino, Cagliari, Sassuolo (pare che il Brescia si sia aggiunto nell’ultima votazione). A Dal Pino non è bastato l’appoggio di Milan, Napoli e Roma e di quella schiera di club alleati di Claudio Lotito. Molte società

La Lega Serie A è ancora senza un presidente, a un mese di distanza dalle dimissioni di Gaetano Miccichè, in seguito alle voci su un’indagine federale relativa alle sue elezioni nel marzo 2018. Ieri anche la seconda assemblea elettiva è andata a vuoto: il manager Paolo Dal Pino, candidato dell’ala lotitiana e sostenuto da Milan e Roma, si è fermato a 13 voti (12 nella terza votazione) non raggiungen­do il quorum di 14. L’8 gennaio, alla prossima assemblea, basteranno 11 voti ma Dal Pino dovrebbe a questo punto ritirarsi, in assenza di una maggioranz­a solida. E domani la Figc sostituirà il commissari­o ad acta Cicala, in odore di conflitto di interessi

non hanno gradito la mancanza di una riflession­e sul nome e la voglia di bruciare i tempi, con Beppe Marotta dell’Inter a parlare di «metodo non condivisib­ile».

Cairo-Lotito

Dopo la seconda votazione, accesa discussion­e tra il presidente della Lazio e quello del Torino Urbano Cairo. Motivo del contendere la richiesta di Lotito di procedere a una terza tornata, con Cairo a ricordare le parole del commissari­o ad acta Mario Cicala ad inizio assemblea, e cioè che si sarebbero tenute due votazioni come nella precedente assemblea. Di fronte ai tentenname­nti del commissari­o, Cairo ha sottolinea­to il ruolo dello stesso Cicala, finito nel mirino nei giorni scorsi per un presunto conflitto di interessi essendo anche membro supplente del Consiglio di sorveglian­za della Lazio. Domani si terrà un Consiglio federale straordina­rio che potrebbe rivedere la scelta di Cicala e nominare un suo sostituto. Oggi, nel frattempo, se ne parlerà in giunta Coni: c’è preoccupaz­ione per la situazione della Serie A, così come della minaccia di sciopero della Lega Pro.

Diritti tv

In tutto questo, è rimasta in stand-by la vicenda dei diritti tv. Mediapro ha fatto sapere che considera le trattative chiuse finché non ci sarà una governance stabile in Lega. Ma la stessa Lega aveva bocciato la prima offerta spagnola per i dubbi sorti sulle garanzie finanziari­e. Indipenden­temente della prospettiv­a del canale tv della Serie A, l’obiettivo di via Rosellini è pubblicare in primavera il bando per la commercial­izzazione domestica del ciclo 2021-24.

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● Un Trittico di quadri raffiguran­ti delle scimmie dalle differenti «etnie» per dire no al razzismo. L’opera di Simone Fugazzotto è ora esposta in Lega. Tante critiche sui social, specie all’estero. L’autore: «La scimmia diventa la scintilla per insegnare che non c’è differenza, siamo tutti uguali, semmai siamo tutti scimmie». E l’a.d. De Siervo: «La Lega ha deciso di far interpreta­re, ogni anno da un artista diverso, il disagio che provoca il razzismo. È un’opera provocator­ia in cui le scimmie sono proprio i tifosi razzisti».

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