La Gazzetta dello Sport

Liverpool, prima della gloria c’è il tabù Flamengo

I Reds mai in cima al mondo: il primo k.o. fu nel 1981 coi brasiliani. Ora c’è Gabigol. E Giovinco sogna

- Di Alessandro Grandesso

C’è ancora molto da fare, ha detto Jurgen Klopp, dopo il rinnovo firmato nei giorni scorsi fino al 2024. Tra queste, c’è anche un conto in sospeso da 38 anni. E anche se la Premier League, tabù dal 1990, rimane la priorità, il suo Liverpool punta pure al Mondiale per club, che da oggi entra nel vivo. Titolo comunque mai vinto dai campioni d’Europa, nonostante le tre occasioni avute. Inclusa la prima del 1981, quando il club inglese fu messo in ginocchio proprio dal Flamengo, l’avversaria più accreditat­a per la finale di sabato a Doha. Allora a trascinare i brasiliani c’era un certo Zico. Oggi tocca a Gabigol, l’incompreso dell’Inter risorto in patria e determinat­o a trovarsi un’altra sistemazio­ne in Europa. Alla squadra carioca del conquistad­or Jorge Jesus serve però superare già oggi l’Al Hilal di Giovinco, prima di vedersela con i Reds che domani affrontano i messicani del Monterrey. Poi, sarà rivincita al Khalifa Stadium, cuore pulsante di una competizio­ne che è anche la prova generale del Mondiale che verrà, in Qatar, nel 2022.

Titoli

Insomma, l’intreccio in scena nell’emirato è da non perdere. Il «mondialito» infatti garantireb­be altro prestigio internazio­nale ai ragazzi di Klopp che hanno già demolito il Tottenham in finale Champions e spazzato via in semifinale il Barcellona di Messi. All’argentino è andato poi il Pallone d’oro, ma il capitano dei Reds, Van Dijk, si è piazzato secondo a soli 7 punti. Mentre Mané e Salah si sono accodati al bianconero Ronaldo, terzo. Forse con rammarico, alleviato dall’ex gialloross­o Alisson, 7° ma primo portiere premiato, anche se con un trofeo ad hoc, dai tempi del russo Yashin, nel 1963. Ossia la preistoria del calcio, da cui il Liverpool emerse di prepotenza mettendo in bacheca in un trentennio undici dei 18 «scudetti», le prime quattro delle sei Champions, due delle tre Europa League, la prima delle quattro Supercoppe Uefa, una Coppa Coppe, oltre che varie coppe nazionali.

Lutto

Non però quella Interconti­nentale, mancata al primo giro proprio contro il Flamengo che in Qatar ci arriva dopo un’annata indimentic­abile, tra drammi, riscatti e trionfi. Tutto infatti è cominciato a febbraio con un corto circuito nel dormitorio del centro di formazione del club di Rio de Janeiro. Così è scoppiato l’incendio che visibile anche sulla piattaform­a Sky al canale 151.

● Domani, sempre alle 18,30 si giocherà l’altra semifinale tra i messicani del Monterrey che ha battuto i padroni di casa dell’Al Sadd 3-2 nei quarti di finale e i campioni d’Europa e vincitori della Champions League del Liverpool. ha provocato la morte di dieci ragazzini trai 14 e i 16 anni. Un lutto che ha motivato ogni gara di una squadra che a fine marzo ha festeggiat­o il titolo del campionato locale rendendo omaggio pure al tecnico Abel Braga, vittima qualche giorno prima di un malanno cardiaco.

Look

Solo l’incipit di una rinascita continuata però da giugno con il 65enne Jorge Jesus in panchina. Un conquistad­or portoghese a caccia di rivincite personali, per dimostrare di non essere da meno dei connaziona­li più famosi alla Mourinho, e con una ciurma portata dal Vecchio Continente. Ma più che con Rafinha (ex Bayern), Gerson (ex Roma) e Luis Filipe (ex Atletico), il Flamengo si è rifatto un look con i gol di Gabriel Barbosa, alias Gabigol: 43 reti in 57 partite. Inclusa la doppietta per ribaltare il River Plate allo scadere della finale di coppa Libertador­es, il 23 novembre (1-2). Il tutto prima di festeggiar­e

● La finale del Mondiale per club si giocherà sabato prossimo alle 18,30 al Khalifa Internatio­nal Stadium di Doha, la finale terzo e quarto posto sempre sabato alle 15,30. Nel programma della manifestaz­ione è prevista anche la finale per il quinto e sesto posto che si giocherà oggi alle 15,30 tra l’All Sadd e l’Esperance. fLH il titolo nazionale in un delirio di torcida che accompagna, in versione ridotta, pure la trasferta a Doha per il debutto contro l’Al Hilal di Giovinco. Mentre il Liverpool affronta prima il Monterrey. Sempre al Khalifa Stadium, anche perché non è arrivata in tempo l’autorizzaz­ione per l’Education City Stadium, inizialmen­te indicato per le semifinali. Unico inghippo di una avant-première del Mondiale 2022, contestato anche per il calendario prenataliz­io e le condizioni di lavoro nei vari cantieri che hanno cambiato volto alla piccola penisola. In compenso l’emirato, dove vige la legge islamica, ha autorizzat­o la vendita di alcolici nelle fan-zone, dando il benvenuto pure ai tifosi omosessual­i e transgende­r. Sabato la finale, e l’occasione per il Liverpool di chiudere il conto in sospeso da 38 anni.

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● ALBO D’ORO Il Real Madrid si è aggiudicat­o quattro delle ultime cinque edizioni del Mondiale per club (2014-2016-2017-2018) mentre il Barcellona ha trionfato nel 2015. L’ultima squadra sudamerica­na a trionfare è stato il Corinthian­s che nel 2012 in Giappone superò il Chelsea in finale (1-0).

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Chi vince? In alto, Jurgen Klopp, 52, tecnico del Liverpool. Sopra, Sebastian Giovinco, 32, Al-Hilal. Sotto, Gabigol, 23 anni, Flamengo

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