“Milan l’è un gran Milan” Resta la città regina Il Sud sprofonda ancora
Qualità della vita: per la seconda volta il capoluogo lombardo al top Caltanissetta ultima, Roma risale
la Tobin Tax sulle transazione finanziarie online e lo slittamento al primo gennaio 2022 della fine del mercato tutelato per l’energia.
Vediamola meglio, questa Manovra che potrebbe toccare i 32 miliardi. La plastic tax si ferma a 45 centesimi al chilo e partirà da luglio. Quella sullo zucchero resta a 10 centesimi al litro ma scatterà in ottobre. Le auto aziendali più ecologiche impatteranno sul reddito per il 25% ma le più inquinanti fino al 60%. Rischio-stangata anche sui carburanti, ma dal 2021, per l’aumento di circa 1 miliardo delle clausole sulle accise. Prelievi del 20% sulle vincite oltre i 500 alle lotterie istantanee, sopra i 200 per le new slot. Sono 3 i miliardi per il cuneo fiscale, 5 nel 2021. Per il 2021 il governo dovrà sterilizzare 20,124 miliardi di clausole, tra Iva e accise, che saliranno a circa 27 miliardi nel 2022. Un guaio alla volta.
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Una conferma per nulla scontata nella graduatoria del Sole 24 Ore che da trent’anni premia la qualità della vita nelle città italiane. La vetta, infatti, è ancora una volta occupata da Milano, paladina di un Nord Italia sempre più egemonico, a fronte di un Meridione che, con Caltanissetta, chiude la classifica. Certo, non sono da sottovalutare i trend in crescita di Roma - diciottesima rispetto alla ventunesima posizione di un anno fa - e Napoli, dal posto numero 94 a quota 81. Tuttavia non è un caso se il podio sia praticamente totale appannaggio dell’arco alpino, con Bolzano e Trento che precedono Aosta. Milano vanta più record, ottenendo il primato anche nella categoria «Affari e lavoro», il secondo posto nella classifica di tappa «Ricchezza e consumi» e il terzo in «Cultura e tempo libero». Sono tre di novanta indicatori complessivi che, viceversa, penalizzano il capoluogo lombardo sul tema «Giustizia e sicurezza», costringendolo alla coda della graduatoria: qui pesano - e non poco - i reati denunciati e la litigiosità.
Pro e contro
Un dato che potrebbe essere letto anche come segno che a Milano, a differenza di altre realtà geografiche, i cittadini denunciano di più i reati. Ma dai numeri non si scampa: il capoluogo lombardo è all’85°posto per furti in abitazione (con 430,5 denunce ogni centomila abitanti), 93° per reati legati agli stupefacenti (85,7 denunce), 97° per furti di auto (277,9 denunce), 104° per violenze sessuali (14,8 denunce), 105° per estorsioni (26,1 denunce) e 106° per rapine, truffe e frodi informatiche. «Dobbiamo migliorare su alcuni aspetti – le parole del sindaco Giuseppe Sala su Facebook –: innanzitutto c’è da lavorare affinché i benefici derivanti da questo momento di Milano si allarghino a più parte della cittadinanza. Sto parlando di maggiore equità sociale e sono consapevole che ciò si intreccia con la differenza della qualità di vita fra centro e periferie». Non più tardi di dieci giorni fa anche il celebre Expat City Ranking aveva fatto emergere gli aspetti negativi di Milano, con i ventimila residenti all’estero intervistati a sottolinearne l’eccessivo costo della vita a fronte di guadagni esigui.
Calabria maglia nera
Su base regionale, riemerge la contrapposizione Nord-Sud, con Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sul podio, seguite dal Veneto, presente con tre province fra le migliori dieci, dall’Emilia Romagna - che cresce, soprattutto nella classifica di tappa «Affari e lavoro» - e dalla Lombardia. In fondo alla graduatoria, invece, ecco Sicilia e Calabria, rispettivamente ultima e penultima. «È inutile nascondersi dietro un dito – le parole del sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino, fanalino di coda –: i problemi ci sono e vanno risolti. C’è però da dire che siamo nella posizione mediana sui parametri riguardanti la giustizia e la sicurezza. Caltanissetta è sede di Corte d’appello dove si stanno svolgendo processi di portata storica come quello su Borsellino». Tra gli altri capoluoghi, Cagliari fa un balzo di 24 posizioni (20a), Genova sale di 11 gradini (45a), Firenze di sette (15a) e Torino è trentatreesima (cinque posizioni in rispetto al 2018). Infine Bari mette a segno un incremento di 10 posizioni, fino al 6o° posto. Bologna in calo, pur restando nella parte alta della classifica al quattordicesimo posto.
Non si trattava di rendere libera la droga ma di contrastare il mercato illegale
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La droga non è mai leggera o innocua e noi non smettiamo si ribadirlo in ogni sede
Napoli da 94a ad 81a, Cagliari fa un balzo di 24 posizioni (20a), Genova sale di 11 gradini (45a), Firenze di sette (15a) e Torino è 33a (cinque posizioni in rispetto al 2018)