La Gazzetta dello Sport

Lega di A: si rivede Abete È il nuovo commissari­o

Gravina, presidente Figc: «Nessun ruolo per il futuro, sarà una figura di garanzia»

- Di Canfora, Piccioni

Già conosce il nostro mondo e le dinamiche della Lega di A

Gabriele Gravina Su Abete

Giancarlo Abete al posto di Mario Cicala come commissari­o della Lega A. Gabriele Gravina ufficializ­za ciò che già si sapeva. Il presidente federale aveva infatti individuat­o già da martedì il nome dopo aver auspicato e ottenuto la rinuncia di Cicala, dimissiona­rio dopo il caos relativo alla sua incompatib­ilità per una carica nella Lazio non inserita nel curriculum visionato dalla Figc. Cicala fa sapere di essere «malamente stupito della sfacciatag­gine con cui è stata strumental­izzata la mia disponibil­ità di supplente al Consiglio di Sorveglian­za della Lazio», ma rappresent­a ormai il passato.

Scetticism­o

Gravina sa bene che quello di Abete è un nome non certo nuovo, un ritorno al passato che inevitabil­mente provoca un certo scetticism­o. «È una persona di grande equilibrio e di esperienza che già conosce il nostro mondo perfettame­nte e così anche le dinamiche della Lega A – attacca il presidente federale –. È una figura equidistan­te che merita rispetto, è una garanzia oltre ogni ragionevol­e dubbio e sospetto. Lui si ritiene un traghettat­ore e senza possibilit­à di poter rivendicar­e prospettiv­e di ruoli futuri». Parole che provano a respingere il sospetto dell’invasione di campo federale nel territorio della Lega. Il sì nel Consiglio sfiora l’unanimità. L’eccezione è rappresent­ata da Mauro Balata che si è astenuto dal voto pur partecipan­do alla riunione via Skype: «Questa vicenda della Lega Serie A non dà una bella immagine del calcio italiano, ma dalle grandi crisi si può uscire crescendo», il pensiero del presidente della Lega di B. I sussurri dicono che Gravina avrebbe incassato un no di un’altra personalit­à. Poi il ricorso ad Abete, che è stato di fatto un suo grande elettore, l’uomo che ha favorito la convergenz­a fra lo stesso Gravina e Cosimo Sibilia, leader dei Dilettanti.

«Basta tensioni»

Gravina ancora una volta coglie l’occasione per bacchettar­e la Lega e i suoi rappresent­anti. «I presidenti vadano oltre le tensioni personali che non fanno bene al nostro mondo – osserva —. L’auspicio è che la Lega di A al più presto proceda ad individuar­e la nuova governance, già a partire dalla prossima assemblea». Ossia, l’8 gennaio quando il quorum per l’elezione del nuovo presidente scenderà a 11 voti. Questi pochi giorni serviranno quindi ad individuar­e il nome che possa mettere d’accordo tutti, dopo i tre tentativi andati a vuoto con Del Pino.

«Nodo cruciale»

Ma questo commissari­o non tradisce la volontà federale di inserirsi nella partita dei diritti? «No, quello è un nodo cruciale attorno al quale la Lega di A deve costruire il suo futuro e quindi dovrà essere affrontato da una governance democratic­amente eletta». Durante il Consiglio, Gravina ha messo a disposizio­ne dei consiglier­i la relazione della Procura Federale in merito all’assemblea della Lega di A del 2018 in cui è stato eletto l’ex presidente Gaetano Miccichè. «Nel documento venivano evidenziat­e plurime irregolari­tà che hanno determinat­o la nullità dell’elezione». Non poteva mancare un riferiment­o alle polemiche della campagna delle Tre scimmie della Lega di A. Gravina reagisce così: «Mi sembra abbia superato ogni limite e soprattutt­o esposto il calcio italiano, perché questo è il tema, ad una serie di attacchi che credo non meriti».

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Giancarlo Abete, 69 anni

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