La meglio gioventù
«ITALIA PUNTO DI RIFERIMENTO IL FARO AZZURRO SARÀ ALEOTTI»
Il c.t. Cassani: «Abbiamo vinto Europeo e Mondiale, tra gli Under 23 siamo tornati a fare la differenza» Ecco i possibili nuovi Nibali e Viviani
Davide Cassani parla del futuro dell’Italia ciclistica e vede il bicchiere mezzo pieno e mezzo... colmo: «Abbiamo vinto il Mondiale (Battisella, ndr) e l’Europeo (Dainese, ndr), siamo arrivati secondi al Tour de l’Avenir (Aleotti, ndr). A livello Under 23 siamo tornati a essere il punto di riferimento». Forse, basti pensare alla Colombia, non è proprio così, però rispetto al recente passato il movimento giovanile azzurro è tornato in alto. A spingerlo, sempre secondo il tecnico romagnolo «l’incremento delle corse a tappe e delle squadre Continental di buon livello che garantiscono ai giovani un calendario adeguato».
Numero uno
Ma nella prossima stagione, dopo il passaggio dei pezzi pregiati al professionismo, quali saranno i ragazzi su cui puntare. «Il punto di riferimento sarà Giovanni Aleotti», concordano Cassani e Marino Amadori, il ct. degli Under 23. «Aleotti prosegue Amadori - con quello che ha già dimostrato sarà il faro del dilettantismo in Italia. Su di lui puntiamo molto. Va bene a cronometro e tiene in salita, non è fermo in volata. Insomma, è un corridore completo. In più è serio, professionale, con i piedi per terra e con margini di miglioramento. E ha un vantaggio in più, quello di correre in un team multidisciplinare come il Friuli. Bressan (il team manager, ndr) lavora molto bene». Team Friuli che è una delle undici formazioni Continental italiane. Eppure Aleotti avrebbe potuto passare pro’ in un grande team. «Ora c’è un po’ questa smania di buttare tutti nel WorldTour - prosegue Amadori - ma bisogna stare attenti perché il salto è enorme e il rischio di fare una frittata grande. Non tutti sono Evenepoel, Pogacar o Higuita. Ad Aleotti un anno in più tra i dilettanti non gli può fare che bene. In futuro nelle corse a tappe potrà fare grandi cose». E dietro di lui? Il primo nome che
Amadori cita è quello di Michele Gazzoli. «Spero che questo, il terzo, sia il suo anno. Nel 2019 gli è mancato qualcosa, forse in fase di programmazione e di continuità, e ha reso meno delle aspettative. E’ un velocista che tiene bene sugli strappi. Ha motore e possibilità di crescere. Con lui al Team Monti ci sarà Gabriele Benedetti, un altro ragazzo con belle doti (che a Cassani piace molto, ndr)». Compagno di squadra di Gazzoli in maglia Kometa era Alessandro Fancellu, un corridore per cui Ivan Basso stravede. «Sì, pure noi della Nazionale ci puntiamo. Come squadra resta in Spagna, ma passa dal gruppo Under a quello Continental. Con un Mondiale non duro, ma durissimo, le sue doti in salita possono essere importantissime». La sorpresa del 2019 può essere considerato Filippo Conca, che dalla Biesse passa alla Arvedi. «Concordo - dice Amadori - è un corridore cresciuto bene. In squadra si troverà anche Kevin Colleoni. Entrambi hanno corso un grande Giro: vanno bene in salita e il loro futuro è nelle corse a tappe».
Dagli juniores
Se quelli citati finora sono «già pronti», c’è da sottolineare che dagli Juniores salgono tre ragazzi medagliati: Antonio Tiberi, iridato crono; Andrea Piccolo, Europeo crono; Alessio Martinelli, argento mondiale strada. Tutti saranno alla Colpack (ieri la presentazione, ndr). Per il 2021 Tiberi ha già in tasca un contratto con la Trek, Piccolo con l’Astana. «Predestinati conclude Amadori -. I primi due vanno forte a crono e tengono in salita. Martinelli è più scalatore, ma paga dazio a crono, fondamentale nelle gare a tappe. Non sarà semplice la loro stagione. Dovranno essere bravi ad ambientarsi subito. Sceglierne uno? Forse Piccolo è più completo, ha qualcosa in più. Ma è presto,quanti talenti ho visto perdersi...».
Giovanni sarà l’uomo da battere Il suo futuro è nelle corse a tappe
Gazzoli è un velocista che ha motore. Spero sia il suo anno
Marino Amadori
Commissario tecnico Under 23