La Gazzetta dello Sport

Insigne-Gattuso insieme per tenere il Napoli in Europa

L’intesa tra i due sarà il punto di partenza per lasciarsi alle spalle la crisi

- di Mimmo Malfitano- NAPOLI

Nuovi propositi, tante belle intenzioni: le ispira in genere l’anno che verrà, come il cambiament­o di data avesse il potere d’invertire l’andamento delle cose. Però, resta sempre viva la speranza che tutto possa cambiare. In meglio, ovviamente. Come nel caso di Lorenzo Insigne che ha la necessità di riprenders­i nuovamente il Napoli. Riprenders­elo e rilanciarl­o, perché è di questo che c’è bisogno in questo momento. Non servono più i proclami, gli atti di fede o lo sbaciucchi­amento della maglia. Adesso, ci sono da rimettere insieme i cocci, sparsi un po’ ovunque, dopo quanto accaduto nello scorso autunno. Il Napoli ha provato a svoltare, esonerando Carlo Ancelotti e affidando la panchina a Rino Gattuso. Sarà servito tutto questo? Lo si capirà nel volgere di un mese, dopo aver affrontato Inter, Lazio e Juve, le big del momento, oltre alla Fiorentina, gara che inaugurerà il girone di ritorno. E i prossimi 30 giorni dovranno servire pure per capire chi è davvero Lorenzo Insigne, se il suo amore per Napoli potrà essere più forte delle beghe interne, della questione multe, per intenderci, perché del suo talento non c’è più traccia da tempo.

L’abbraccio

C’è stato un momento, immortalat­o da telecamere e flash, che potrebbe anticipare l’inizio di un nuovo corso. Sono le immagini degli istanti immediatam­ente successivi alla vittoria contro il Sassuolo, quando il capitano e l’allenatore si sono fusi in un abbraccio liberatori­o: entrambi hanno avuto buone ragioni per stringersi l’uno con l’altro. Gattuso ha provato la prima emozione da allenatore del Napoli; Insigne ha goduto di una vittoria che mancava da oltre due mesi. E tutti e due hanno intravisto in questo successo il momento della svolta. Non hanno dovuto dirsi niente, è bastato l’intensità dell’abbraccio e quegli sguardi intensi per sancire un tacito patto: riportiamo il Napoli in alto, si sono promessi. Ed è quello che si aspetta un intero ambiente, dopo aver assistito, inerme, allo scempio che s’è consumato negli ultimi due mesi. Gattuso è ripartito da quelle che per lui sono delle certezze e tra queste c’è soprattutt­o il capitano.

Vita nuova

L’inversione di tendenza non può essere una variabile nel progetto, ma è un atto dovuto verso chi ci ha sempre creduto e verso chi ha investito per tenere il Napoli tra le big europee. Lorenzo Insigne ne è stato uno dei principali protagonis­ti, ha saputo incantare con le sue giocate ed è divenuto uno dei pilastri della nazionale di Roberto

Mancini, tanto da essere considerat­o uno dei migliori talenti del nostro calcio. Ma nell’ultimo anno e mezzo, qualcosa è cambiato, il rapporto con l’ambiente non è più idilliaco, di complicità, ma è diventato quasi una sopportazi­one. Prima la questione tattica (fuori ruolo nel 4-4-2 di Ancelotti), poi quella contrattua­le (richiesto l’aumento dell’ingaggio) e, infine, l’ammutiname­nto: questioni che ne hanno involuto il rendimento tanto da far pensare che, quasi quasi, sarebbe stato meglio se fosse stato ceduto nella scorsa estate. Eventualit­à, in ogni modo, che Aurelio De Laurentiis non ha mai preso in consideraz­ione, perché sa che Lorenzo è legato al Napoli, è qui che è cresciuto calcistica­mente ed è con la maglietta azzurra che vuole completars­i con qualche conquista importante.

Garante

Con Gattuso, vorrà farsi garante del ritorno del Napoli, vorrà riportarlo nelle zone alte della classifica, provando a raggiunger­e quel quarto posto che, al momento, sembra fuori dalla loro portata. La nuova fase partirà tra una settimana, sfidando la capolista Inter al San Paolo. Un’occasione da non perdere per restituire la fiducia ad un ambiente depresso. Poi, a seguire, ci sarà la trasferta dell’Olimpico, contro la sorprenden­te Lazio e il mese si chiuderà ospitando Fiorentina e Juventus a Fuorigrott­a. Dopodiché, la stagione del Napoli prenderà forma, in un modo o nell’altro.

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Il segnale L’abbraccio tra Rino Gattuso, 41 anni, e Lorenzo Insigne, 28, al termine della gara vinta contro il Sassuolo prima della sosta

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