La Gazzetta dello Sport

Ibrahimovi­c party: in Italia ritrova vecchie conoscenze Non tutte amate

La scommessa con Lukaku, l’amicizia con Sinisa e i rivali juventini: CR7 su tutti

- Di Alessandra Bocci e Marco Fallisi - MILANO

C’è quello che ha scritto: «Mi fece un tackle da dietro. A fine gara lo trascinai come un cane disobbedie­nte» (la protezione animali non gradirebbe). C’è quello che ha detto: «Feci una scommessa sugli stop riusciti, volevo dargli 50 sterline ogni volta. Non accettò mai. Forse aveva paura di perdere. La sua arma migliore è la forza. Ha voglia di spaccare il mondo». Giorgio Chiellini e Romelu Lukaku, avversari che Zlatan Ibrahimovi­c si troverà davanti dopo averli avuti con sé in squadra, sono seduti ai lati opposti di un immaginari­o tavolo della Serie A: da una parte gli amici, o comunque le persone che lo svedese apprezza e stima, dall’altra i rivali o addirittur­a i nemici. Poi tanti semplici conoscenti, e volti nuovi. Conoscerà quelli dei compagni il 2 gennaio a Milanello, più avanti, poco alla volta, gli altri. Ma a molti in passato ha già fatto conoscere la sua opinione.

Rivali

Prendiamo Cristiano Ronaldo. «Bello il suo gol alla Juve? Sì ma dovrebbe provare a farlo da 40 metri». Zlatan si riferiva ovviamente a un suo gol, segnato in acrobazia all’Inghilterr­a, con la maglia della Svezia». Nazionale nella quale ha lasciato tanti nemici, ma ci sono anche tanti svedesi che lo ammirano, e uno di questi è Albin Ekdal, che ritroverà in campionato. «Gli parlavo poco, poi siamo diventati amici. E’ il tipo che se non vince si arrabbia, prima di tutto con se stesso, poi con gli altri». I compagni di squadra sono avvisati. E sono avvisati anche tanti altri che se lo ritroveran­no di fronte, per esempio Rabiot, con il quale i rapporti al Psg furono a dir poco tesi: negli spogliatoi furono scintille vere, non soltanto parole di fuoco. «Ma siamo rimasti amici, a lui piacciono i tipi di carattere come me», ha detto Rabiot. Comunque, pare proprio destino che alla Juve molti gli stiano sulle scatole. Sarà anche perché alla Juve non tutti hanno conservato bei ricordi di Ibrahimovi­c, che mollò il club dopo la tempesta di Calciopoli.

Vecchi duelli

I nemici di Zlatan però si annidano ovunque, visto che lo svedese ne ha per tutti. Anche per Balotelli, che osò dire: «Io sono io, Ibra è Ibra. Non siamo paragonabi­li, e poi se ci paragonate fate un compliment­o a lui». Botta di Mario, risposta di Zlatan: «Sono contento che si paragoni a me, perché io invece non mi paragono a lui...».

Ibrahimovi­c è fatto così, ma quando si affeziona non molla facilmente. E si arrabbia molto quando si sente tradito: ne sa qualcosa Galliani, colpevole (secondo Zlatan) di averlo ceduto al Psg per la ragion di stato. Ibra è stato l’unico giocatore del Milan a dargli del tu.

Amici

Agli amici, appunto, Ibrahimovi­c sa voler bene. Nella colonna dei buoni tutto sommato ha messo molta gente nel corso degli anni, da Gattuso a Mourinho, da Conte a Mihajlovic con il quale conserva un rapporto affettuoso dai tempi dell’Inter. E sempre a proposito di Inter, una volta Zlatan ha raccontato al Mirror un episodio che riguardava Mourinho, che lo avrebbe poi allenato anche a Manchester. «Avevamo fatto un pessimo primo tempo. Lui mi aveva criticato durante l’intervallo davanti a tutta la squadra. Di lì a poco avrei dovuto ricevere un premio come miglior giocatore in Italia, così mi disse: “Quando vai su quel palco e ricevi il tuo premio, dovresti vergognart­i per come stai giocando ora, non te lo meriti”». Ibra non fece una piega: decise solo di dimostrare a tutti che sapeva fare di più.

Sfide

Mi fece un tackle da dietro. A fine gara lo presi per la testa e lo trascinai dietro come un cane

Su Chiellini difensore Juve

Nella scelta del Milan c’è la voglia di raggiunger­e un altro traguardo che sembra proibito: tornare e far bene si può, rilanciare un club intristito si può. E a questo proposito, ecco un’altra freccetta scagliata da Ibrahimovi­c verso Ronaldo, il giorno del suo trasferime­nto alla Juve. «Per lui è una sfida andare alla Juve che ha vinto la Serie A sette volte di seguito? Andare in un club del genere non è una sfida. Se cercava una nuova sfida, sarebbe dovuto andare alla Juve quando era in B, per riportarla in A e farla tornare ai vertici». A Zlatan sfidare piace. Autocitars­i di più.

In Italia ritroverò il vero Ronaldo? Macché, il vero Ronaldo è solo il brasiliano

Su Ronaldo attaccante Juve

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