Ragusa più Gyasi Lo Spezia convince Flop Salernitana
SPEZIA 2 SALERNITANA 1
Fra due settimane compirà 72 anni e in 35 di essi ha allenato tra i professionisti. Perfino la nazionale azzurra. Eppure su Gian Piero Ventura, la sconfitta della sua Salernitana con lo Spezia «ha lasciato una bruciatura sulla pelle – dice proprio il tecnico – spero l’abbiano anche i ragazzi». Al giro di boa i campani restano fuori, delusi, dai playoff, mentre i liguri – che con una gara da recuperare potrebbero addirittura rientrarci - tornano al successo dopo due pareggi e collezionano il sesto risultato utile consecutivo. Rispetto al match di tre giorni prima, Italiano ne cambia 6, Ventura conferma tutti, ma viene «tradito» per una mezz’ora. Non solo gli spezzini vanno in vantaggio in avvio con Ragusa, bravo a girare col destro (se lo perde Dziczek) dopo la torre di Maggiore sul cross di Mastinu, ma sono padroni del campo, con un pressing che induce all’errore. «Troppo narcisismo», sentenzia invece Ventura su quell’approccio dove manca la determinazione alla riconquista del pallone e pure nelle rimesse laterali, gli ospiti sembrano essere in allenamento. Passato lo sbandamento iniziale, due occasioni di Gondo e Cicerelli, la prima in contropiede con respinta di Scuffet, anche se è Gyasi, dall’altra parte, ad andare più vicino al bis, ma Micai compie un miracolo sul suo colpo di testa.
Gyasi, prima perla
Nella ripresa, il leit motiv pare immutato: 4 appoggi sbagliati in 5’ e Ventura si scalda, fa entrare prima Di Tacchio a dettare i tempi, e poi Jallow per aggredire, seppur per poco, con un 3-4-3; Gondo, colpito duro, lascia a Maistro, che si piazza dietro alle punte. Ci pensa, però, Gyasi a raddoppiare, al termine di un’azione personale primo gol stagionale dopo mesi di sfortuna e imprecisione e esulta per poco visto che la Salernitana accorcia subito di testa con Jallow (porta spezzina rimasta chiusa al Picco dal 5 ottobre), dopo l’appoggio aereo di Djuric. E se nel primo tempo Lombardi viene inspiegabilmente ignorato, nel secondo diventa protagonista con cross a pioggia dalla destra e pure col «quasi pareggio», con un tiro da 30 metri che, praticamente allo scadere, super Scuffet devia sul palo, prima che Maistro, da un passo, spari direttamente in curva.