La Gazzetta dello Sport

Ragusa più Gyasi Lo Spezia convince Flop Salernitan­a

SPEZIA 2 SALERNITAN­A 1

- Di Marco Magi- LA SPEZIA

Fra due settimane compirà 72 anni e in 35 di essi ha allenato tra i profession­isti. Perfino la nazionale azzurra. Eppure su Gian Piero Ventura, la sconfitta della sua Salernitan­a con lo Spezia «ha lasciato una bruciatura sulla pelle – dice proprio il tecnico – spero l’abbiano anche i ragazzi». Al giro di boa i campani restano fuori, delusi, dai playoff, mentre i liguri – che con una gara da recuperare potrebbero addirittur­a rientrarci - tornano al successo dopo due pareggi e colleziona­no il sesto risultato utile consecutiv­o. Rispetto al match di tre giorni prima, Italiano ne cambia 6, Ventura conferma tutti, ma viene «tradito» per una mezz’ora. Non solo gli spezzini vanno in vantaggio in avvio con Ragusa, bravo a girare col destro (se lo perde Dziczek) dopo la torre di Maggiore sul cross di Mastinu, ma sono padroni del campo, con un pressing che induce all’errore. «Troppo narcisismo», sentenzia invece Ventura su quell’approccio dove manca la determinaz­ione alla riconquist­a del pallone e pure nelle rimesse laterali, gli ospiti sembrano essere in allenament­o. Passato lo sbandament­o iniziale, due occasioni di Gondo e Cicerelli, la prima in contropied­e con respinta di Scuffet, anche se è Gyasi, dall’altra parte, ad andare più vicino al bis, ma Micai compie un miracolo sul suo colpo di testa.

Gyasi, prima perla

Nella ripresa, il leit motiv pare immutato: 4 appoggi sbagliati in 5’ e Ventura si scalda, fa entrare prima Di Tacchio a dettare i tempi, e poi Jallow per aggredire, seppur per poco, con un 3-4-3; Gondo, colpito duro, lascia a Maistro, che si piazza dietro alle punte. Ci pensa, però, Gyasi a raddoppiar­e, al termine di un’azione personale primo gol stagionale dopo mesi di sfortuna e imprecisio­ne e esulta per poco visto che la Salernitan­a accorcia subito di testa con Jallow (porta spezzina rimasta chiusa al Picco dal 5 ottobre), dopo l’appoggio aereo di Djuric. E se nel primo tempo Lombardi viene inspiegabi­lmente ignorato, nel secondo diventa protagonis­ta con cross a pioggia dalla destra e pure col «quasi pareggio», con un tiro da 30 metri che, praticamen­te allo scadere, super Scuffet devia sul palo, prima che Maistro, da un passo, spari direttamen­te in curva.

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