La Gazzetta dello Sport

Benevento da favola, poker e record

Super Sau trascina i gialloross­i. Inzaghi a quota 46: mai tanti punti a metà stagione

- Di Luca Maio- BENEVENTO

PRIMO TEMPO: 1-0 MARCATORI: Tuia al 33’ p.t.; Sau al 20’, al 46’ e al 48’ s.t.

BENEVENTO (4-3-2-1)

Montipò 6,5; Antei 7 (dal 22’ s.t. Maggio 6,5), Tuia 7, Caldirola 6,5, Letizia 6; Tello 6 (dal 18’ s.t. Hetemaj 6,5), Schiattare­lla 6,5, Viola 6,5; Kragl 7 (dal 44’ s.t. Volta s.v.), Sau 8; Coda 6,5

PANCHINA: Manfredini, Gori, Del Pinto, Improta, Basit, Gyamfi, Insigne, Di Serio, Vokic

ALLENATORE: Inzaghi 7

ASCOLI (4-3-1-2)

Leali 6,5; Andreoni 5,5, Brosco 6, Gravillon 5, Padoin 6; Gerbo 6, Petrucci 5,5 (dal 26’ s.t. Troiano 5,5), Cavion 6; Brlek 5,5 (dal 7’ s.t. Scamacca 6); Da Cruz 5,5 (dal 38’ s.t. Rosseti s.v.), Ardemagni 6 PANCHINA: Lanni, Novi, Valentini, D’Elia, Scorza, Piccinocch­i, Maurizi, Matos

ALLENATORE: Zanetti 5,5

ARBITRO: Ayroldi di Molfetta 5 ASSISTENTI: Marchi 6 - Scarpa 5,5 ESPULSO: Andreoni (A) per doppia ammonizion­e (entrambe per gioco scorretto)

AMMONITI: Gerbo (A), Coda (B), Caldirola(B), Gravillon (A) per gioco scorretto; Da Cruz (A) per proteste NOTE: paganti 3.863, incasso non comunicato; abbonati 7.805, quota non comunicata. Tiri in porta 8-3. Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 1-2. Angoli 2-4. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 5’ viene parato da Cesar a terra (reclama per un tocco di mano l’attaccante di Zauri), la girata dal limite è centrale e facile preda di Nardi. Allo scadere, Palmiero dipinge calcio per Busellato, che cerca un improbabil­e controllo del pallone e non ha la prontezza di scavalcare il portiere con un tocco di prima. E il Chievo respira all’intervallo.

Un punto a testa

Marcolini nella ripresa cala l’asso part-time Giaccherin­i e per poco non la vince. Al 25’ l’ex juventino entra nell’asse sinistro del Chievo costruisce la migliore occasione gialloblù della partita: spettacolo ad alta velocità Vignato-Giaccherin­i-Djordjevic, con il tocco finale del serbo che esce di poco. Zauri cerca forze fresche in panchina e si affida a Melegoni (prima stagionale all’Adriatico) e Di Grazia, che torna in campo dopo due mesi (ultima presenza il 29 ottobre a Castellamm­are di Stabia). Ma il Pescara non ha più la brillantez­za dei primi minuti. E agli ospiti il punto di fine anno va più che bene. Per i botti, meglio ripassare nel 2020.

TEMPO DI LETTURA 1’45”

Il Benevento vola, allunga in vetta alla classifica e incassa i primi record, a cominciare da quello dei punti (46) a metà stagione. Una squadra padrona della situazione, cinica, spietata, capace di sprazzi di grande calcio e di una gestione efficace del risultato. Una orchestra perfetta, plasmata in maniera impeccabil­e da Inzaghi, osannato a gran voce dal pubblico al fischio finale. Nemmeno il cambio di alcuni interpreti (ieri riposo per Maggio e Hetemaj) provoca scossoni alla macchina di gioco e di gol messa in piedi da Pippo. Il record di punti è la punta di diamante di un rendimento da antologia: miglior difesa (13 clean sheets), miglior attacco, rullo compressor­e in casa (9 vittorie e un pari). E vantaggio sulla terza che sale a 15 punti. Ma il pregio maggiore dei gialloross­i è di non sentirsi mai appagati e di tenere sempre alta la concentraz­ione, proprio quello che chiede il suo tecnico. Insomma fine anno da favola, inficiato solo dall’infortunio al ginocchio sinistro di Antei: si teme uno stop lungo.

Illusione Ascoli

In avvio ospiti vivaci con il possesso palla e un ritmo elevato, ma è stata solo un’illusione quella dell’Ascoli, andato a sbattere sulla difesa ermetica del Benevento. Ardemagni ha sprecato due ottime opportunit­à (decisivi Viola e Montipò) e poi ha gestito male un invitante contropied­e cercando un improbabil­e tocco al centro per un compagno che non c’è. Nel frattempo il Benevento, pur sotto ritmo, non è rimasto a guardare (chiesto un rigore per un tocco di mano di Brosco al 15’). Per sbloccare la situazione, è servita ancora la segnatura di un difensore. E’ il 33’ quando Kragl pennella una punizione in area, dove Tuia sale altissimo per schiacciar­e di testa alle spalle di Leali: terzo gol stagionale per lui. Il vantaggio ha avuto lo stesso effetto di un tappo di bottiglia che salta e fa venire fuori champagne e bollicine, quelli di un Benevento padrone della situazione, che gioca in scioltezza, occupando sistematic­amente la metà campo avversaria. La banda di Inzaghi si esalta e fa sembrare tutto facile, mentre l’Ascoli accusa il colpo e non riesce più a uscire dal guscio. I gialloross­i potrebbero raddoppiar­e prima del riposo, ma Leali dice no al sinistro di Viola al 40’.

Tris di Sau

Nella ripresa la fame del Benevento diventa voracità. Spinti da Inzaghi che sembra tarantolat­o davanti la sua panchina, i sanniti fanno la partita con il movimento perpetuo degli esterni e con la genialità del suo centrocamp­o. Il monologo gialloross­o stavolta esalta la fame di gol di Marco Sau. Il sardo trova il raddoppio al 20’ con un entusiasma­nte colpo di tacco dopo la respinta corta di Leali sul tiro di Coda. La magia esalta il piccoletto dell’attacco del Benevento, che in pieno recupero decide che è scoccata l’ora di portarsi il pallone a casa. Prima realizza il 3-0 con un tiro preciso e potente nell’angolino, poi vanifica la doppia respinta di Leali con il più facile dei tap in, che vale il 4-0. Poi c’è spazio solo per la festa di una squadra e del suo popolo che sente sempre più forte il profumo della promozione.

TEMPO DI LETTURA 2’35”

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GETTY Tripletta Marco Sau, 32 anni, ha trascinato il Benevento con tre reti

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