La Gazzetta dello Sport

Incubo Catania, ma la società: «Stagione non a rischio»

E intanto l’assessore allo sport Parisi: «Chiunque voglia salvare il club troverà in noi degli alleati affidabili»

- Di Giovanni Finocchiar­o- CATANIA

Rischio fallimento? Il Catania corregge il tiro assicurand­o che questa stagione verrà comunque portata a termine. L’ad Pietro Lo Monaco è al lavoro per cercare sul mercato almeno quattro rinforzi ma nel contempo deve necessaria­mente cedere. E, poi, dopo la fatidica data del 7 gennaio, momento in cui sarà chiesto il commissari­amento della Meridi, non è scontato che il club fallisca. Lo stesso Lo Monaco, che ha risanato il debito iniziale di 19 milioni, risalendo fino a meno 4, sta lavorando per continuare a inseguire anche gli obiettivi di campo: rimonta in graduatori­a, la finale di Coppa Italia di C da centrare per presentars­i ai playoff da terzi in classifica. Nel frattempo il patron Nino Pulvirenti segue in Italia (e non all’estero) le vicende delle sue imprese sotto la lente d’ingrandime­nto del tribunale e della controllat­a Catania Calcio. Il momento è difficile.

Situazione seria

Sul momento critico del Catania ha detto la sua anche l’assessore allo sport cittadino, Sergio Parisi, incaricato dal primo cittadino, Salvo Pogliese, di vigilare anche perché il Comune è proprietar­io dello stadio Massimino, concesso in affitto al club rossazzurr­o: «La situazione è serissima e l’obbligo per chi amministra la città è di non abbassare la guardia e vigilare. Insieme al sindaco guardiamo con attenzione a quanto ultimament­e si sta muovendo, compreso il reale interessam­ento di un gruppo di imprendito­ri e profession­isti che stanno cercando di trovare le condizioni per salvare la matricola 11700 e mettere in piedi un progetto serio, di lungo respiro, rispettoso della passione dei tifosi catanesi. Pazienza, serietà e solidità: su questi presuppost­i chiunque vorrà salvare il calcio a Catania troverà in noi alleati affidabili e partner appassiona­ti».

Le tappe del calvario

Il Catania da cinque anni tenta di tornare in B dopo la retrocessi­one d’ufficio per il caso «I treni del gol». Due stagioni col freno a mano per le penalizzaz­ioni in classifica, le altre tre con vista sui playoff. Negli ultimi mesi la situazione è precipitat­a: il cambio di tecnico (Lucarelli su Camplone), il crollo di Meridi, la rottura con la World Service che curava il servizio di sicurezza allo stadio (il match con la Casertana fu disputato a porte chiuse per ordine della Prefettura), quindi il messaggio rivelato da una mano anonima ai social («Trovatevi la squadra») indirizzat­o a dieci calciatori. L’effetto domino rischia di non arrestarsi.

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ANSA Dirigente Pietro Lo Monaco, 65 anni, a.d. del Catania

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