La Gazzetta dello Sport

CONTE, FESTA INTER

Tornano Sanchez e Barella. E Vidal...

- di Angioni, Stoppini (Foto: l’abbraccio tra Sanchez e Barella ad Appiano)

Il comandante ha di nuovo il suo esercito. Sette giorni pieni di vacanza, i compiti a casa assegnati ai suoi ragazzi, ed eccolo qui Antonio Conte di nuovo in testa all’Inter. Ha festeggiat­o Natale al primo posto in classifica insieme con la Juve e adesso, aspettando il mercato che verrà e i regali (tanto richiesti) che Marotta e Ausilio gli recapitera­nno ad Appiano, l’allenatore è pronto a ricomincia­re. Dopo la vittoria contro il Genoa, prima della sosta, era stato chiaro: «Il nostro mantra è il lavoro. Anche in vacanza i giocatori dovranno dedicare del tempo a me, loro già lo sanno...». Vista l’atmosfera di ieri pomeriggio alla Pinetina i nerazzurri hanno fatto un eccellente lavoro. Sono andati in giro per il mondo ma sono stati bravi, proprio come voleva Antonio. Un anno fa Icardi e Lautaro arrivarono in ritardo dalle ferie, stavolta non sgarra nessuno. Da Lukaku a Godin, fino a Borja Valero: tutti hanno fatto i compiti, tanti lo hanno documentat­o sui social come si conviene oggi. Pile ricaricate, feste senza esagerazio­ni, allenament­i mirati e testa sempre sull’obiettivo comune. Il primato alla fine del 2019, d’altronde, non può non alimentare la voglia di scudetto. È un sogno, certo. Ma adesso si è lassù, con 42 punti e una manciata di primati statistici (dalla difesa meno battuta al maggior numero di marcatori e di gol di testa) che un anno fa erano un miraggio. Anche se la Juve è un osso durissimo e gennaio è stato spesso un mese disgraziat­o per le ambizioni nerazzurre.

Esercito al completo

Però stavolta sotto l’albero il comandante Conte ha ritrovato un esercito praticamen­te al completo, come hanno potuto vedere circa 100 tifosi dal vivo ieri pomeriggio al Centro Suning.

Già perché Antonio ha rotto la routine e ha fatto un regalo a chi si era presentato davanti ai cancelli, per vedere entrare i giocatori e «rubare» un saluto. Almeno per una volta, tutti dentro, sulle tribunette a ridosso del campo di allenament­o. Uno strappo alle regole, merito – chissà se è davvero così – del primo posto, del morale alto, della voglia di sentire ancora più vicino il popolo nerazzurro, che a San Siro in questi primi mesi di Conte è stato presentiss­imo. Da oggi Conte riporterà la normalità. Per lui il centro sportivo nerazzurro è sacro: gli occhi indiscreti devono stare lontani. Soprattutt­o adesso che dopo aver vissuto mesi in riserva, con una rosa corta e infortuni sempre più numerosi, l’Inter è in grado di riaccender­e il motore praticamen­te a pieni giri. I colpi da scudetto arriverann­o, ma intanto Conte si gode un gruppo finalmente numeroso, come non succedeva da troppo tempo. E visto che la sera della Befa

na c’è un ostacolo non da poco, ovvero il Napoli di Gattuso al San Paolo, e poi dopo 5 giorni l’Atalanta sbarca a San Siro, meglio arrivarci con le truppe corazzate. Al momento dei lungodegen­ti resta ancora con il punto di domanda il solo Kwadwo Asamoah: il problema alla cartilagin­e del ginocchio sinistro non si risolve, ecco perché sulla mattonella del ghanese si cerca il rinforzo giusto. Però la fine del 2019 fa tornare tre giocatori importanti­ssimi per gli equilibri contiani. Il primo è Stefano Sensi: il play è stato sorprenden­te nella prima parte di stagione e poi è uscito di scena. Ha fatto 19 minuti con il Genoa, le vacanze sono servite per farlo salire di tono ancora di più e Conte dovrà inserirlo di nuovo nei suoi meccanismi (che l’ex Sassuolo aveva appreso al volo sin dal ritiro di Lugano). Ma ieri ad Appiano hanno lavorato con il gruppo anche Alexis Sanchez e Nicolò Barella. Il primo non gioca in Serie A dalla trasferta con la Sampdoria, 28 settembre. Il secondo si è fatto male in casa del Torino il 23 novembre. Riaverli già a Napoli è fondamenta­le per dare profondità all’Inter e alle sue ambizioni. Perché in attacco la Lu-La è una certezza ma il cileno è un’arma che può subito far male. E perché Barella è entrato di prepotenza nelle vene nerazzurre e la sua assenza si è fatta sentire. Con loro due e Sensi al top, Conte vuole comandare a lungo.

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Al lavoro 1 Romelu Lukaku, 26 anni 2 L’abbraccio tra Federico Dimarco, 22 anni, e Lautaro Martinez, 22
GETTY 1 Al lavoro 1 Romelu Lukaku, 26 anni 2 L’abbraccio tra Federico Dimarco, 22 anni, e Lautaro Martinez, 22
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 ?? GETTY ?? Entusiasmo In grande l’allenament­o dell’Inter ieri ad Appiano Gentile, aperto eccezional­mente ai tifosi. Qui sopra Antonio Conte, 50 anni. A sinistra Alexis Sanchez, 31 anni, e Nicolò Barella, 22 anni: fuori rispettiva­mente da inizio ottobre e fine novembre, si sono allenati in gruppo i punti in A L’Inter è prima con la Juve dopo 17 partite: per Conte 13 vittorie, 3 pari e una sconfitta (contro Sarri) le partite saltate Sanchez si è fatto male con il Cile a metà ottobre e ha saltato 14 gare dell’Inter tra A e Champions le partite di Barella Tra Serie A e Champions Barella ha giocato 17 partite e 1.160 minuti: per lui anche 2 gol
GETTY Entusiasmo In grande l’allenament­o dell’Inter ieri ad Appiano Gentile, aperto eccezional­mente ai tifosi. Qui sopra Antonio Conte, 50 anni. A sinistra Alexis Sanchez, 31 anni, e Nicolò Barella, 22 anni: fuori rispettiva­mente da inizio ottobre e fine novembre, si sono allenati in gruppo i punti in A L’Inter è prima con la Juve dopo 17 partite: per Conte 13 vittorie, 3 pari e una sconfitta (contro Sarri) le partite saltate Sanchez si è fatto male con il Cile a metà ottobre e ha saltato 14 gare dell’Inter tra A e Champions le partite di Barella Tra Serie A e Champions Barella ha giocato 17 partite e 1.160 minuti: per lui anche 2 gol
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