La Gazzetta dello Sport

Tutto il mondo di Dan: auto, resort e aerei Il club al figlio Ryan

- di Andrea Pugliese - ROMA

Nessun rialzo della Borsa, quello magari potrebbe esserci oggi. Ma a crescere secondo l’ultima rilevazion­e di Forbes è il patrimonio netto di Dan Friedkin, arrivato addirittur­a a 4,3 miliardi di dollari (cento milioni in più rispetto all’ultima rilevazion­e). Con un occhio particolar­e alla beneficenz­a, visto che la rivista statuniten­se di economia quantifica in 396 milioni di dollari (il 9% del patrimonio personale) il totale delle sue donazioni tramite la Fondazione Friedkin. Questo è solo l’apice del mondo del futuro proprietar­io della Roma. Poi c’è tutto il resto e cioè il The Friedkin Group, a cui Dan (54 anni) è a capo dal 1995 come Ceo e che ha ereditato nel 2017, dopo la morte di papà Thomas, che lanciò l’impero nel 1969. Una galassia di 12 società operanti in settori diversi e strategici come quello automobili­stico, dell’ospitalità, e dell’intratteni­mento. Un gruppo che dà lavoro a 5.600 dipendenti e permette allo stesso Friedkin di essere considerat­o il 504° uomo più ricco al mondo.

Le sue attività

La ricchezza Friedkin l’ha trovata grazie alla Gulf States Toyota, esclusivis­ta a livello di distribuzi­one e ricambi del marchio giapponese in cinque stati americani: Texas, Arkansas, Louisiana, Mississipi e Oklahoma, per un totale di oltre 150 concession­ari. Per intenderci, nel 2018 ha venduto veicoli per complessiv­i 9 miliardi di dollari (il 13% del venduto negli Usa). Poi, strada facendo, Friedkin ha allargato il raggio dei suoi interessi anche ad altri settori: entertainm­ent, leisure e adventure. Imperative Entertainm­ent, ad esempio, è

Collection, con alberghi di lusso, resort e case vacanze negli Usa, Europa, Messico, Costa Rica, Caraibi e isole Fiji. E poi i circoli esclusivi di golf (il Congaree in Sud Carolina – tra gli iscritti anche Pallotta – e il Diamond Creek, nella Nord Carolina). Legendary Expedition­s è invece la società che offre safari di lusso in Tanzania. E proprio nel mondo del turismo potrebbe aprire ad iniziative nuove una volta sbarcato a Roma, altro motivo per cui ha messo gli occhi sul club gialloross­o. Nel mondo dell’aviazione, infine, il gruppo offre servizi di manutenzio­ne e supporto oltre allo storico Horsemen Flight Team, l’unico team acrobatico P-51 Mustang al mondo.

Le passioni

Friedkin, che è nato a San Diego, ha ereditato dal padre la passione per gli aerei. Dan ha iniziato a volare già a 14 anni, e oggi ha licenze per guidare T-6, P-51 Mustang, F86 Sabre, F6F, F8F, F4U-4, Hawker Hurricane e i famosi Spitfire, i caccia monoposto diventati famosi con la Seconda Guerra Mondiale . Per capirci, è stato proprio Friedkin a guidarne uno nella scena finale di Dunkirk, il film diretto da Nolan che ha vinto tre premi Oscar. Di più, Dan è anche uno dei 9 piloti civili americani a poter guidare gli aerei acrobatici della U.S. Air Force (utilizzati dall’aviazione Usa per le esibizioni). Tra le altre passioni c’è anche il basket e gli Houston Rockets, franchigia di cui è grande tifoso e che un paio di anno fa ha provato anche a comprare.

Tra case e famiglia

La laurea Friedkin l’ha presa alla Georgetown University (Scienze e Arti) e conseguito successiva­mente un master in

Business Administra­tion alla Rice University. Dopodiché ha sposato Debra, da cui ha avuto 4 figli: Danny, Ryan, Corbin e Savannah. La famiglia vive a Houston in una residenza da oltre 19mila metri quadri complessiv­i, ma ha case sparse un po’ ovunque (in California a Malibù, Santa Monica, una tenuta a Rancho Santa Fe e poi i lodge in Colorado e in Tanzania). L’ultima proprietà, ad esempio, il magnate Usa l’ha acquistata nel 2017 a Brentwood, nel quartiere belga di Los Angeles, per 18 milioni di dollari. E tra i vicini di casa ha anche la poetessa israeliana Rita Kogan e l’attrice, produttric­e e regista Diane Keaton.

Nella Capitale

A Roma per seguire da vicino il club gialloross­o si trasferirà proprio il trentenne Ryan, che finora ha operato nelle aziende del gruppo legate al settore del cinema. Tramite lui anche papà Dan sarà più presente, anche per dare un segnale di discontinu­ità rispetto al passato (Pallotta, ad esempio, manca da Roma da 566 giorni esatti). Quando Dan a novembre ha visitato le strutture di Trigoria è rimasto entusiasta («Wonderful» la parola più usata durante la visita). Al suo fianco in quei giorni vissuti nella Capitale c’era proprio Ryan, che inizialmen­te dovrebbe alloggiare nel solito albergo di lusso vicino piazza del Popolo che è già diventato anche il quartier generale di Friedkin (oltre che di Pallotta). Ryan sarà per la Roma quello che è un altro rampollo di famiglia, Steven Zhang, per l’Inter. Se poi saprà fare meglio o peggio ce lo dirà solo il tempo.

 ??  ?? Un impero da 4,3 miliardi
Un impero da 4,3 miliardi
 ??  ?? lo studio di produzione con sede a Santa Monica (in California) che produce film, documentar­i e programmi televisivi. Friedkin ha così lanciato «The Square» (vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 2017), «All the money in the world» (sul sequestro nel 1973 a Roma di Paul Getty, nipote all’epoca dell’uomo più ricco del mondo), «Killers of the flower moon» con De Niro e Di Caprio e «The Mule» con Clint Eastwood, oltre che cimentarsi ad agosto come regista in «Lyrebird». Nel settore del turismo, invece, il gioiellino è l’Auberge Resorts
lo studio di produzione con sede a Santa Monica (in California) che produce film, documentar­i e programmi televisivi. Friedkin ha così lanciato «The Square» (vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 2017), «All the money in the world» (sul sequestro nel 1973 a Roma di Paul Getty, nipote all’epoca dell’uomo più ricco del mondo), «Killers of the flower moon» con De Niro e Di Caprio e «The Mule» con Clint Eastwood, oltre che cimentarsi ad agosto come regista in «Lyrebird». Nel settore del turismo, invece, il gioiellino è l’Auberge Resorts

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