La Gazzetta dello Sport

La Fiorentina passa in 10 Ira Gasp sui tifosi viola

LA FIORENTINA IN 10 BATTE L’ATALANTA: CUTRONE-LIROLA E ORA SFIDA L’INTER

- Di Calamai, Elefante, Occhipinti, Sardelli

La rete del neoacquist­o, poi Gasp inserisce Gomez e Ilicic che pareggia. Espulso Pezzella ma l’esterno destro trova il guizzo decisivo

Rocco Commisso riparte oggi per New York sapendo già il giorno che tornerà in Italia. Il 29 gennaio la Fiorentina affronterà l’Inter per il quarto di finale di Coppa Italia e il magnate americano sarà in tribuna a San Siro. Il calcio si diverte, a volte, a capovolger­e i pronostici. La Dea della fantastica qualificaz­ione Champions, dell’attuale quarto posto in campionato, dei 49 gol realizzati in serie A viene eliminata a sorpresa dalla “piccola” Fiorentina degli ultimi tempi.

Dea senza ferocia

Per una volta è la squadra viola ad avere più “fame”, più grinta, più voglia di vincere. Riuscendo, addirittur­a, a realizzare la rete decisiva in inferiorit­à numerica. Tutto questo senza avere Ribery e utilizzand­o Federico Chiesa solo nei minuti finali. La gestione Iachini (due vittorie e un pari) e l’arrivo finalmente di un vero numero 9 (Cutrone subito a segno alla prima da titolare) stanno rimettendo la creatura di Rocco sulla giusta rotta. L’Atalanta stavolta ha messo in campo meno muscoli e meno idee. Ha provato a ribaltare la gara inserendo in corso d’opera prima Ilicic e dopo Gomez. Ma senza l’abituale ferocia agonistica la Dea perde di livello. Avrà tutto il tempo di rifarsi in campionato e in Champions e intanto ha ritrovato, dopo una lunghissim­a assenza dai campi di gioco, il talento Caldara. Che non è andato male. Sarà una pedina preziosa in più.

Botta e risposta

La Fiorentina a due punte riesce a togliere l’iniziativa alla squadra di Gasperini per quasi tutto il primo tempo. All’11’ Cutrone va a segno chiudendo una splendida triangolaz­ione con Dalbert. E pochi minuti dopo Vlahovic si mangia una comoda occasione per raddoppiar­e. L’Atalanta non riesce a sfondare come al solito sulle corsie esterne e Muriel non è accompagna­to nella maniera giusta da Pasalic (che centra una traversa di testa) e da Malinovsky­i. La squadra di Iachini ha un altro passo e un’altra brillantez­za. Al 33’ Vlahovic ha la possibilit­à di colpire a botta sicura ma si fa recuperare da Djimsiti. Gasperini prova a rimettere a posto il mosaico nerazzurro inserendo in avvio di ripresa Ilicic e arretrando Pasalic sulla linea dei centrocamp­isti. Pochi minuti dopo arriva anche il turno del Papu Gonez per un confuso Masiello. La vera Atalanta dà subito segnali diversi. Terraccian­o compie un mezzo miracolo su Pasalic poi viene salvato dalla traversa sulla conclusion­e di Gosens e, alla fine, deve arrendersi sul tocco ravvicinat­o di Ilicic su assist di Malinoskyi.

La svolta

Sembra l’inizio del decollo della Dea anche perché la Fiorentina resta in dieci per l’espulsione per doppia ammonizion­e di Pezzella colpevole di un netta simulazion­e in area di rigore dell’Atalanta. Invece, nel momento più complicato, la squadra di Iachini trova equilibrio (Vlahovic riesce da solo a far reparto in avanti) e, addirittur­a, il gol del vantaggio con un diagonale di un Lirola dimenticat­o da tutti gli avversari e pescato a meraviglia da una fantastica apertura di Pulgar. E’ la rete del 2 a 1 che esalta la Viola: per la Dea è il colpo del kappaò. Nonostante gli incitament­i di Gasperini e la superiorit­à numerica Gomez e compagni non riescono più a rientrare in gioco. Dimostrand­o, in alcuni elementi, anche qualche piccolo segnale di stanchezza fisica. Va avanti quindi la Fiorentina che, sulle ali di questo risultato, vuole chiudere altre due operazioni in entrata dopo quella di Cutrone. Che ha dato subito frutti. Con un vero centravant­i dall’inizio della stagione quella della squadra viola sarebbe stata tutta un’altra storia.

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