La Gazzetta dello Sport

Sarri: «La squadra è stata brillante, ma può migliorare»

Il tecnico Juve : «È normale che l’Inter vada forte sul mercato per prenderci»

- Di Fabiana Della Valle - TORINO

Non dite a Maurizio Sarri che in Italia non ha mai vinto, lui risponderà fiero che ha sollevato la Coppa Italia, e pazienza se era quella di Serie D. Era il 2003, il tecnico toscano guidava la Sansovino e la ricorda come una delle serate più belle della sua carriera. L’altra Coppa Italia, quella delle big, l’ha giocata altre volte con Empoli e Napoli, ma non è mai arrivato troppo lontano. Ieri sera è partita la rincorsa a un trofeo che la Juventus ha vinto quattro volte negli ultimi cinque anni. Senza Ronaldo (rimasto a casa causa sinusite: «Mi piacerebbe fargli vincere il sesto Pallone d’oro perché mi gira che qualcuno ne abbia più di lui») e tanti altri big, la sua Signora ha sofferto più il freddo che gli avversari.

Tante luci e un’ombra

Un test che regala al tecnico motivi per sorridere: l’HD non l’ha tradito, il 4-3-3 con il rientrante Douglas Costa è un’opzione da tenere in consideraz­ione per il futuro, l’inedita coppia di centrali De Ligt-Rugani ha funzionato e anche l’esperiment­o Bernardesc­hi in versione mezzala. In più c’è stato il ritorno in campo nei minuti finali di Pjaca, che non giocava da 10 mesi dopo l’infortunio al crociato. Tutti felici tranne Emre Can, che non solo non è stato schierato ma non è neanche subentrato. A questo punto l’addio del tedesco a gennaio pare inevitabil­e. Sarri non si sbilancia e spiega così la scelta di non farlo entrare: «Non mi interesso di mercato, mi era rimasto un cambio e avevo due opzioni, Emre e Pjaca, mi è sembrato giusto mettere Marko perché non giocava da tempo immemorabi­le, meritava un premio».

Che giocate

Caso Can a parte, gli applausi di Sarri sono tutti per i suoi giocatori, che in più di un’occasione lo hanno fatto divertire: «La gara è stata approcciat­a nella maniera giusta. Abbiamo fatto una partita di buon livello. Questa però non è la Juve di

Sarri, ma quella di Ronaldo, di Dybala e di Higuian, giocatori importanti­ssimi che hanno fatto la fortuna di chi li ha allenati. Io ci sto mettendo qualcosa di mio ma bisogna rispettare le caratteris­tiche degli uomini che si hanno. Le combinazio­ni in velocità come quelle del primo gol mi piacciono molto, ma ci vogliono calciatori di grande qualità tecnica per poterle effettuare. Giocate così valgono il prezzo del biglietto, anche la terza rete di Paulo non è stata affatto male. Dybala ha fatto l’attaccante esterno in maniera ordinata e corretta: è in grande fiducia ed è uno dei giocatori che segnerà il calcio mondiale nei prossimi anni. Bernardesc­hi ha le caratteris­tiche giuste per fare l’interno».

Migliorare si può

Prima della partita Fabio Paratici aveva ribadito che non ci sarebbe stato shopping in difesa per sostituire Demiral: «Abbiamo una rosa completa e difensori forti. Speriamo di avere Giorgio e siamo contenti così». Sarri non è preoccupat­o dalla campagna acquisti nerazzurra: «È normale che l’Inter provi di tutto per venirci a prendere, è un campionato in pieno equilibrio ma noi non ci dobbiamo pensare solo a noi, perché abbiamo margini di migliorame­nto».

Non mi interesso di mercato, avevo due opzioni, Emre e Pjaca, ho scelto Marko

Vorrei aiutare Ronaldo a vincere il sesto Pallone d’oro e raggiunger­e Messi

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LAPRESSE Tra gli applausi Paulo Dybala lascia il campo al minuto 30 della ripresa dopo aver trascinato la Juve alla vittoria in Coppa Italia contro l’Udinese
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Su CR7
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Sui giocatori

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