Insultato dai tifosi «Io figlio di p.? Lo saranno loro...»
Il tecnico risponde per le rime alle offese «La gara? Sprecate occasioni clamorose»
PRIMO TEMPO: 1-0
MARCATORI: Cutrone (F) all’11’ p.t.; Ilicic (A) al 22’, Lirola (F) al 39’ s.t.
FIORENTINA (3-5-2) Terracciano; Milenkovic, Pezzella, Ceccherini; Lirola, Benassi, Pulgar, Castrovilli, Dalbert; Cutrone (dal 28’ s.t. Caceres), Vlahovic (dal 43’ s.t. Chiesa). PANCHINA: Dragowski, Brancolini, Ranieri, Zurkowski, Badelj, Eysseric, Sottil, Ghezzal, Terzic, Montiel. ALLENATORE: Iachini ESPULSI: Pezzella al 25’ s.t. per doppia ammonizione (g.s. e simulazione) AMMONITI: Dalbert per g.s. CAMBI DI SISTEMA: dal 25’ s.t. 5-3-1 POSSESSO PALLA: 31.2% BARICENTRO: MOLTO BASSO (45.8m)
ATALANTA (3-4-2-1)
Gollini; Djimsiti, Caldara (dal 31’ s.t. Palomino), Masiello (dal 12’ s.t. Gomez); Hateboer, De Roon, Freuler (dal 1’ s.t. Ilicic), Gosens; Malinovskyi, Pasalic; Muriel. PANCHINA: Sportiello, Rossi, Toloi, Heindenrech, Da Riva, Traorè, Colley, Zapata. ALLENATORE: Gasperini ESPULSI: nessuno. AMMONITI: Djimsiti e Caldara per gioco scorretto.
CAMBI DI SISTEMA: nessuno POSSESSO PALLA: 68.8% BARICENTRO: MEDIO (51.7m)
ARBITRO: Manganiello di Pinerolo NOTE: Spett. paganti 13.395 per un incasso di 84.789. Tiri in porta: 3-8; tiri fuori: 2-5; angoli: 3-5; fuorigioco: 3-1. Rec.: p.t. 2’; s.t. 3’.
Ci sono parole che offendono i ricordi, gli affetti, gli amori, i valori. E se sono insulti, li feriscono anche. E diventano cicatrici che il tempo non cancella. Firenze ieri non ha dimenticato, ancora una volta. E Gian Piero Gasperini da ieri non dimenticherà. Firenze ha riaperto il cassetto del ricordo dell’accusa di simulatore che l’allenatore dell’Atalanta sibilò a Federico Chiesa: quel flashback si è rifatto rigurgito d’ira e più e più volte il Franchi ha detto a Gasperini, cantando, di considerarlo un figlio di p. Il tecnico ha ascoltato davanti alla sua panchina, concedendo all’amarezza che stava masticando solo ripetuti movimenti della testa, per scuoterla assieme al fastidio.
Rispedito al mittente
Poi, quando l’eco di quella offesa inutile, tanto più intollerabile in quanto ripetuta, gli è tornata nelle orecchie in sala conferenze, si è scatenata la rabbia che è sconfinata nella collera: a Gasp si è gonfiata la vena che dovrebbe rendere impermeabili anche alle altrui esagerazioni, e gli è scappato di recapitare ai mittenti quell’insulto. Pari pari: «Io non ho mai insultato nessuno e oggi mi sono preso più volte del figlio di p. È un’offesa eccessiva, pesante da accettare. Mia madre ha fatto la guerra per dare libertà di parola a quei deficienti, i figli di p. sono loro. Capita di attaccare un avversario, ma qui siamo di fronte a un’esagerazione, a maleducazione e cafonaggine che vanno al di là del calcio».
Chance sprecate
Insulti dei tifosi viola a parte, Gasperini non ha preso l’eliminazione neanche così male. O così sembra. Quello che non uccide fortifica e se è morto il cammino in Coppa Italia restano più che vivi gli altri due: campionato - e il tecnico martedì non aveva negato che in questo momento è la priorità - e Champions League. Diciamo che la sua Atalanta d’ora in poi potrà gestire più e meglio certe energie. Quelle che sono mancate ieri, ha detto il tecnico, ed è uno dei due motivi di riflessione, fortificanti, che gli lascia in eredità questa sconfitta. L’altro riporta ad un difetto che questa squadra non riesce mai a correggere definitivamente: ci sono giorni, rari, in cui il caricatore di occasioni e di gol si inceppa al momento di colpire e c’è da riaprire il libro dei rimpianti. «Abbiamo buttato via occasioni per vincere anche clamorose, sia nel primo che nel secondo tempo, proprio perché alcuni giocatori erano scarichi».
Caldara all’80%
Eccolo il primo «perché» per questa delusione: «Ho visto una squadra affaticata: aveva le marce sotto, non ha recuperato dalla partita contro l’Inter. Ma sono passati quattro giorni, è un motivo per meditare. Ho fatto dei cambi proprio per dare freschezza, ma non è stato così. La Fiorentina ha avuto più energie di noi, anche in inferiorità numerica ha segnato un bellissimo gol: ha cercato e voluto vincere di più». Troppo facile cercare giustificazioni nella panchina iniziale di Gomez e Ilicic: «Poi sono entrati e c’era tutto il tempo per sistemare la partita: non è stata questione di un giocatore o due». Dunque neanche dei difensori, neanche di Caldara che ha detto di sentirsi «all’80% della sua forma ideale». Ancora Gasperini: «Sì, nel primo tempo abbiamo ballato un po’, ma non per colpa dei difensori: erano ben coperti dai centrocampisti. Però Caldara forse è stato il più positivo là dietro, ha giocato un’ottima partita pur nelle difficoltà della squadra: pensavo fosse molto più indietro, lo recupereremo in fretta».
Alcuni giocatori erano scarichi e anche per questo ci sono stati errori
Caldara? Ottima partita: lo credevo meno pronto, recupererà presto
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