La Gazzetta dello Sport

Insultato dai tifosi «Io figlio di p.? Lo saranno loro...»

Il tecnico risponde per le rime alle offese «La gara? Sprecate occasioni clamorose»

- Di Andrea Elefante - INVIATO A FIRENZE

PRIMO TEMPO: 1-0

MARCATORI: Cutrone (F) all’11’ p.t.; Ilicic (A) al 22’, Lirola (F) al 39’ s.t.

FIORENTINA (3-5-2) Terraccian­o; Milenkovic, Pezzella, Ceccherini; Lirola, Benassi, Pulgar, Castrovill­i, Dalbert; Cutrone (dal 28’ s.t. Caceres), Vlahovic (dal 43’ s.t. Chiesa). PANCHINA: Dragowski, Brancolini, Ranieri, Zurkowski, Badelj, Eysseric, Sottil, Ghezzal, Terzic, Montiel. ALLENATORE: Iachini ESPULSI: Pezzella al 25’ s.t. per doppia ammonizion­e (g.s. e simulazion­e) AMMONITI: Dalbert per g.s. CAMBI DI SISTEMA: dal 25’ s.t. 5-3-1 POSSESSO PALLA: 31.2% BARICENTRO: MOLTO BASSO (45.8m)

ATALANTA (3-4-2-1)

Gollini; Djimsiti, Caldara (dal 31’ s.t. Palomino), Masiello (dal 12’ s.t. Gomez); Hateboer, De Roon, Freuler (dal 1’ s.t. Ilicic), Gosens; Malinovsky­i, Pasalic; Muriel. PANCHINA: Sportiello, Rossi, Toloi, Heindenrec­h, Da Riva, Traorè, Colley, Zapata. ALLENATORE: Gasperini ESPULSI: nessuno. AMMONITI: Djimsiti e Caldara per gioco scorretto.

CAMBI DI SISTEMA: nessuno POSSESSO PALLA: 68.8% BARICENTRO: MEDIO (51.7m)

ARBITRO: Manganiell­o di Pinerolo NOTE: Spett. paganti 13.395 per un incasso di 84.789. Tiri in porta: 3-8; tiri fuori: 2-5; angoli: 3-5; fuorigioco: 3-1. Rec.: p.t. 2’; s.t. 3’.

Ci sono parole che offendono i ricordi, gli affetti, gli amori, i valori. E se sono insulti, li feriscono anche. E diventano cicatrici che il tempo non cancella. Firenze ieri non ha dimenticat­o, ancora una volta. E Gian Piero Gasperini da ieri non dimentiche­rà. Firenze ha riaperto il cassetto del ricordo dell’accusa di simulatore che l’allenatore dell’Atalanta sibilò a Federico Chiesa: quel flashback si è rifatto rigurgito d’ira e più e più volte il Franchi ha detto a Gasperini, cantando, di considerar­lo un figlio di p. Il tecnico ha ascoltato davanti alla sua panchina, concedendo all’amarezza che stava masticando solo ripetuti movimenti della testa, per scuoterla assieme al fastidio.

Rispedito al mittente

Poi, quando l’eco di quella offesa inutile, tanto più intollerab­ile in quanto ripetuta, gli è tornata nelle orecchie in sala conferenze, si è scatenata la rabbia che è sconfinata nella collera: a Gasp si è gonfiata la vena che dovrebbe rendere impermeabi­li anche alle altrui esagerazio­ni, e gli è scappato di recapitare ai mittenti quell’insulto. Pari pari: «Io non ho mai insultato nessuno e oggi mi sono preso più volte del figlio di p. È un’offesa eccessiva, pesante da accettare. Mia madre ha fatto la guerra per dare libertà di parola a quei deficienti, i figli di p. sono loro. Capita di attaccare un avversario, ma qui siamo di fronte a un’esagerazio­ne, a maleducazi­one e cafonaggin­e che vanno al di là del calcio».

Chance sprecate

Insulti dei tifosi viola a parte, Gasperini non ha preso l’eliminazio­ne neanche così male. O così sembra. Quello che non uccide fortifica e se è morto il cammino in Coppa Italia restano più che vivi gli altri due: campionato - e il tecnico martedì non aveva negato che in questo momento è la priorità - e Champions League. Diciamo che la sua Atalanta d’ora in poi potrà gestire più e meglio certe energie. Quelle che sono mancate ieri, ha detto il tecnico, ed è uno dei due motivi di riflession­e, fortifican­ti, che gli lascia in eredità questa sconfitta. L’altro riporta ad un difetto che questa squadra non riesce mai a correggere definitiva­mente: ci sono giorni, rari, in cui il caricatore di occasioni e di gol si inceppa al momento di colpire e c’è da riaprire il libro dei rimpianti. «Abbiamo buttato via occasioni per vincere anche clamorose, sia nel primo che nel secondo tempo, proprio perché alcuni giocatori erano scarichi».

Caldara all’80%

Eccolo il primo «perché» per questa delusione: «Ho visto una squadra affaticata: aveva le marce sotto, non ha recuperato dalla partita contro l’Inter. Ma sono passati quattro giorni, è un motivo per meditare. Ho fatto dei cambi proprio per dare freschezza, ma non è stato così. La Fiorentina ha avuto più energie di noi, anche in inferiorit­à numerica ha segnato un bellissimo gol: ha cercato e voluto vincere di più». Troppo facile cercare giustifica­zioni nella panchina iniziale di Gomez e Ilicic: «Poi sono entrati e c’era tutto il tempo per sistemare la partita: non è stata questione di un giocatore o due». Dunque neanche dei difensori, neanche di Caldara che ha detto di sentirsi «all’80% della sua forma ideale». Ancora Gasperini: «Sì, nel primo tempo abbiamo ballato un po’, ma non per colpa dei difensori: erano ben coperti dai centrocamp­isti. Però Caldara forse è stato il più positivo là dietro, ha giocato un’ottima partita pur nelle difficoltà della squadra: pensavo fosse molto più indietro, lo recuperere­mo in fretta».

Alcuni giocatori erano scarichi e anche per questo ci sono stati errori

Caldara? Ottima partita: lo credevo meno pronto, recupererà presto

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