San Siro, ecco i nuovi progetti Così rivivrà il vecchio stadio
VECCHIO STADIO, NUOVA VITA: ECCO I DUE PIANI PER RECUPERARLO
Rilancio in Comune di Inter e Milan: presentati i masterplan che conservano parti del Meazza, ma no al doppio impianto
Il Meazza avrà una nuova vita, sarà in parte abbattuto e soprattutto trasformato, diventando una sorta di cittadella dello sport aperta a tutti, con tanto verde e negozi. Inter e Milan rilanciano e tengono vivo il progetto da 1,2 miliardi per il nuovo San Siro. E dopo un mese di silenzio e di ulteriore lavoro mettono in pratica le indicazioni arrivate dal Comune, che vincolano il pubblico interesse del masterplan del nuovo stadio al taglio delle volumetrie commerciali previste originariamente e alla rifunzionalizzazione dell’impianto di oggi. Ieri in Comune il presidente del Milan Paolo Scaroni e l’a.d. corporate dell’Inter Alessandro Antonello hanno presentanto i progetti degli studi Populous e ManicaSportium, rivisitati secondo quanto emerso dai tavoli con Palazzo Marino di fine 2019. Siamo ancora all’inizio, i club «proseguiranno nell’approfondimento tecnico ed economico delle ipotesi progettuali presentate, sempre in coerenza con le linee guida indicate dal Comune», ma intanto è stato fatto un bel passo in avanti.
Traccia di memoria
L’idea è quella di provare a tenere viva una traccia dello stadio di oggi. Di più non si può fare: pensare di avere un nuovo stadio che coesista con l’impianto storico è impossibile. Così, restando confermate le idee della Cattedrale e degli Anelli di Milano, i due stadi ancora in corsa per diventare la nuova casa di Inter e Milan, gli studi di architettura hanno reinventato tutta la zona di San Siro. «I nuovi progetti prevedono una rifunzionalizzazione del Meazza destinandolo prevalentemente a funzioni sportive di base e di intrattenimento per far vivere il distretto di San Siro 365 giorni all’anno». La nota dei due club dopo l’incontro a Palazzo Marino, giudicato molto positivo, spiega qual è l’idea di fondo. Ma solamente guardando i due nuovi rendering si capisce di più di quello che potrà essere il futuro del Meazza (e di tutta la zona), che in ogni caso perderà l’imponente copertura rossa e il terzo anello, quindi il profilo iconico che ha oggi.
Gli anelli
Il nuovo progetto di ManicaSportium conserva tutto il lato est dello stadio, sia il primo sia il secondo anello, e prevede la demolizione di tre torri su quattro. L’immagine di San Siro viene tenuta in vita grazie innanzitutto alle rampe del secondo anello, costruite nella metà degli Anni 50 e ritenute di valore architettonico dai Beni Culturali: restano ben visibili dall’esterno e l’idea è di trasferirci il museo dei club. Lo stadio diventa un polmone verde che attraverso la Curva Sud, grazie a una decina di gradoni, «entra» dolcemente nel giardino pensile di circa 20 ettari e nella piazza che condurrà i tifosi allo stadio. In ciò che rimane del Meazza, che diventa parco pubblico, si potrà giocare a calcio e basket, correre e fare arrampicata; anche sulla torre salvata si potrà fare sport e in cima ci sarà il ristorante; sotto il giardino, invece, si sviluppa la zona dei negozi.
La Cattedrale
Anche Populous ha lavorato sulle indicazioni arrivate a Inter e Milan, salvando una traccia dello stadio di oggi che al momento appare forse più limitata (non ci sono più le torri). Nel rendering, rielaborato dalla parte inglese dello studio di architettura, l’idea di fondo è creare una ampia zona verde accanto alla Cattedrale, conservando una parte delle rampe del Meazza, proteggendo porzioni di curve su entrambi i lati e riutilizzando le scalinate. Le volumetrie extra-stadio sono ridotte: qui c’è solo un grattacielo, Manica-Sportium ne ha di più, ma il tema dei “volumi” per ora non è stato affrontato a fondo. In soldoni, ora è importante immaginare in che modo il Meazza può essere salvato. Solo dopo si parlerà di cemento.