SINNER FENOMENO ORA VADA A SCUOLA DAI PIÙ GRANDI SENZA AVERE FRETTA
Non tutti nascono già pronti, ma il sillogismo non vale per Jannik Sinner, che a 18 anni e qualche mese si sta affacciando nel tennis che conta con le certezze del predestinato. Qualche buontempone si era affrettato a parlare di crisi dopo le due sconfitte di inizio anno, dimostrando di non conoscere il tennis: l’allievo di Riccardo Piatti, infatti, è al centro di un progetto che richiederà dai tre ai cinque anni per maturare definitivamente e portarlo così nella crema del suo sport per lasciarcelo a lungo. In questo periodo, Jannik non deve porsi obiettivi precisi, ma innanzitutto vivere lo spogliatoio. Si sieda vicino ai grandi, li senta parlare quando si scambiano pareri e opinioni, ne carpisca quanto più possibile i segreti tecnici nelle ore che passerà ad allenarsi con loro. Un apprendistato prezioso che tuttavia non pregiudica la possibilità di ottenere risultati prestigiosi fin da subito, senza però allontanare lo sguardo dall’obiettivo di una crescita graduale. I critici un tanto al chilo si mettano il cuore in pace: Sinner vincerà comunque un buon numero di partite e la classifica sarà corroborata di conseguenza. Intanto, proseguirà nei miglioramenti già palesati in questi ultimi mesi: il servizio è diventato più vario e più penetrante, la posizione in campo più redditizia e una diversa impostazione nell’attacco della palla con l’ovale della racchetta gli garantisce un maggior controllo del colpo. Soprattutto, sorprende la disponibilità a scendere a rete, non soltanto quando ottiene di dettare il ritmo dello scambio grazie al servizio e ai primi colpi a rimbalzo, ma anche nei game di risposta. Quando trova le contromisure alla battuta avversaria, punta sempre ad aprirsi il campo e a quel punto avanzare fino alla rete diventa una soluzione comoda e produttiva per ottenere punti facili. In questo momento probabilmente Jannik può esprimere al meglio le sue qualità sul veloce, ma in un futuro molto prossimo, quando saprà modulare al massimo la velocità della palla, saprà togliersi delle soddisfazioni anche sull’infida terra rossa. Insomma, un giocatore all around che può fare la fortuna dell’Italia per il prossimo decennio.