Visconti-Scinto «Basta alibi Non usiamo più i misuratori di potenza»
Fresca di invito alla Milano-Sanremo e al Giro d’Italia, la Vini Zabù-Ktm di Giovanni Visconti è pronta a cominciare il 2020 agonistico: debutto domenica alla Vuelta San Juan, in Argentina (mentre il 37enne siciliano esordirà domenica 16 febbraio al Trofeo Laigueglia). E il direttore sportivo Luca Scinto annuncia una novità importante: «I ragazzi in corsa non potranno usare né il potenziometro né il cardiofrequenzimetro. Abbiamo deciso di vietarli. In tanti erano ossessionati da quei valori e se ne facevano condizionare. Basta, voglio che corrano liberi».
Discussione
Il dibattito sul tema è sempre caldo. Uno dei cavalli di battaglia «storici» di Alberto Contador, per esempio: lo spagnolo ha sempre detto che vieterebbe a tutti l’uso di quegli strumenti in gara, a favore di una maggiore imprevedibilità e spettacolarità delle competizioni. «Ammazzano l’istintività», ha ribadito di recente. «Giusto utilizzarli in allenamento, per migliorarsi — continua Scinto —. Ma in gara mi sono stancato di sentire frasi del tipo ‘Andavo a 400 watt e mi sono staccato comunque’; ‘Più di 300 watt non spingevo, è una brutta giornata’; ‘Non mi salgono le pulsazioni, sono stanco’. Senza quegli affari, senza i dati della frequenza cardiaca e dei watt sembra che non sia più possibile pedalare. Ma io non voglio dirigere degli automi, ma atleti che imparino ad ascoltare il corpo, a gestirsi. A capire i momenti senza necessariamente guardare dei dispositivi elettronici. Anche perché può capitare che in gara tutto possa cambiare da un momento all’altro. So bene che all’inizio ci saranno dei malumori, anzi ci sono già stati. Ma Visconti, che è il nostro leader, è stato subito d’accordo con me. E allora andiamo avanti convinti su questa strada». ci. sco.