Emendamento Pd, no degli M5S al raddoppio dei fondi al Coni
Nella montagna di emendamenti al decreto legge Milleproroghe ce n’è anche uno che ribalterebbe l’attuale sistema sportivo disegnato dalla legge di stabilità 2019. In poche parole: Sport e Salute sarebbe cancellata, i contributi alle federazioni verrebbero erogati direttamente dall’Ufficio Sport del Governo, il Coni raddoppierebbe la sua quota, da 40 a 80 milioni, diventando proprietario di tutti i beni immobili (Stadio Olimpico compreso) ora di
Sport e Salute. L’emendamento nasce in casa Pd (primo firmatario Andrea Rossi, c’è pure la firma dell’ex ministro Lotti). Il testo, però, potrebbe rimanere lettera morta: i 5 Stelle, con Simone Valente, dicono no perché lancerebbe «un segnale destabilizzante per la riforma, che merita di essere messa alla prova e non certo smontata nel primo provvedimento utile» . Un altro emendamento «sportivo» viene da Claudio Mancini (Pd), e prevede che l’1% della raccolta delle scommesse sportive vada a Sport e Salute (per lo sport di base) e alla Figc (per il calcio nazionale): tema già inserito da Gabriele Gravina nel suo programma di governo.
La lista Spadafora
Il ministro Vincenzo Spadafora ha ufficializzato la short list per il presidente-ad di Sport e Salute. Ai nomi di lunedì - il favorito Vito Cozzoli, le alternative Francesco Landi e Fabio Pigozzi, poi Igor Lanzoni e Francesco Soro si sono aggiunti quelli di Fabio Pagliara (segretario Fidal), Annarita Balzani (ex sprinter, già membro del cda di Coni Servizi) e Virginia Filippi (ex d.g. Figc). Oggi Spadafora incontrerà i candidati. Domani, invece, la Legge Olimpica arriverà in Consiglio dei Ministri.
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