È una Ferrari agile e snella
CAMBIO COMPATTO E FIANCATE STRETTE COSÌ PUÒ SPEZZARE IL DOMINIO MERCEDES
Sospensioni ridisegnate per far funzionare meglio le gomme. Avrà pance a sezione ridotta e una diversa posizione dell’Ers
Aquattro settimane dalla presentazione la Ferrari, che correrà il Mondiale 2020 (sigla di progetto 671), è in fase di produzione dopo aver superato la scorsa settimana i crash test obbligatori presso il centro CSI di Bollate. Le linee generali erano state svelate già a dicembre, basate essenzialmente su un tangibile incremento del carico aerodinamico generato dal corpo vettura rispetto alla SF90 dello scorso anno. Si è già accennato al rinnovamento delle sospensioni che si è reso necessario dopo tre stagioni di status quo. Una situazione che forse ha contribuito da una parte a rendere difficile la gestione degli pneumatici, dall’altra a non garantire la giusta deportanza prodotta dalla monoposto 2019. L’adozione di un terzo elemento ad azionamento idraulico è dunque diventato il fulcro intorno a cui è stata riprogettata la sospensione anteriore, cosa che ha richiesto peraltro un disegno del pozzetto anteriore molto diverso rispetto alle monoposto degli ultimi tre anni. In parallelo quella posteriore sarà dotata di un inerter (smorzatore inerziale) idraulico.
La riprogettazione delle sospensioni ha implicato un cambio delle geometrie all’avantreno e al retrotreno. Nel primo caso è possibile l’adozione di un bracket ben più accentuato, rispetto a quello impiegato nel 2019, celato dai cestelli freno. In pratica si avrebbe un’estensione del portamozzo verso l’alto più pronunciata, soluzione già adottata da molte monoposto e di chiara ispirazione Mercedes. Questa modifica va nella direzione di un riposizionamento del centro di rollio dell’avantreno. Ciò si traduce in una differente gestione del rollio e dell’angolo di imbardata della vettura, vale a dire maggiore stabilità nei curvoni veloci, precisione e rapidità nei cambi di direzione stretti. La sospensione posteriore avrà differenti attacchi alla scatola del cambio in fibra di carbonio, ciò è dovuto alle modifiche richieste dall’alloggiamento degli elementi tra cui l’inerter: la conseguenza è che il cambio avrà un disegno più compatto, risultando più corto di circa 3 cm rispetto alla versione precedente. Questo potrebbe tradursi in una riduzione del passo a favore della maneggevolezza nei tratti guidati.
Fiancate strette
Per quanto riguarda la power unit, le differenze principali rispetto alla 064 saranno concentrate nella parte alta. Non si tratta solo di modifiche interne alle testate, ma anche di un diverso disegno dell’airscope e dei condotti che dal compressore portano al cassoncino di aspirazione. A differenza del propulsore 2019 il radiatore per il raffreddamento dell’Ers troverebbe alloggiamento sopra l’airbox, replicando di fatto la configurazione adottata da Mercedes e Honda. Questo libera spazio nelle fiancate che avranno una sezione ridotta subito dopo l’inizio del restringimento a Coca Cola come sulla W10 e sulla RB15. L’integrazione della power unit al telaio della nuova monoposto è stata quindi profondamente modificata con un’accurata razionalizzazione dell’installazione di tutte le componenti accessorie. Si tratta di cambiamenti frutto di attenta analisi che dovrebbero impattare positivamente a livello di affidabilità (leggi MGU-H) e di aerodinamica.
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