La Gazzetta dello Sport

MBAPPÉ «Mi ispiro a CR7, Icardi top Verratti è un fenomeno»

«Provo a vincere tutto, anche le Olimpiadi con la Francia Bravo Lukaku per la lotta al razzismo»

- di Grandesso

Il campione francese a cuore aperto: «Darò il massimo per realizzare i miei sogni: Champions, Euro e Olimpiade Juve, Ronaldo e bel gioco: può farcela Bravo Lukaku per la lotta al razzismo Insulti? Usciamo tutti, bianchi e neri»

Vuole vincere tutto Kylian Mbappé, senza dimenticar­e però dove tutto è cominciato. Così, il fenomeno del Psg ha appena lanciato la sua fondazione, Ispired-by-KM, con l’ambizione di accompagna­re fino al loro ingresso nella vita attiva ben 98 ragazzini e ragazzine, selezionat­i nel dipartimen­to della sua Bondy, in periferia di Parigi, dove iniziò a dare i primi calci al pallone. L’occasione anche per evocare sogni e ambizioni per la stagione in corso, di svolta per il club dell’emiro del Qatar, dopo tre eliminazio­ni consecutiv­e agli ottavi di finale di Champions League. «Il sogno – racconta Mbappé alla Gazzetta - sarebbe di vincere la prima Champions con il Psg, ma pure Europeo e Olimpiadi con la maglia della Francia. Come tutti i sogni sembra qualcosa di inaccessib­ile, ma ce la metterò tutta per realizzarl­o. Non sarà semplice e non dipende tutto da me. Certo, a livello di club, la

Champions rimane il trofeo più importante, ma la scorsa stagione non abbiamo vinto neppure le coppe nazionali. Vogliamo rifarci quest’anno. Di sicuro sarà un’annata importante per il Psg».

► L’impression­e è che il Psg sia più maturo anche mentalment­e per puntare alla Champions.

«È stato fatto un buon mercato estivo, credo molto in questa squadra, ma anche la scorsa stagione sembrava dovesse essere quella giusta in Champions e poi siamo usciti malamente con il Manchester United. Lo stesso si poteva dire l’anno precedente. Alla fine contano i risultati e quel che dimostri in campo. Intanto pensiamo al Borussia Dortmund».

►Oltre che per i 98 ragazzini scelti dalla sua Fondazione, lei è un idolo per milioni di piccoli fan nel mondo. Ma chi erano i suoi idoli d’infanzia?

«Se sei francese, cresci ovviamente con il mito di Zidane. Poi un altro mio idolo era Cristiano Ronaldo, che ormai ho la fortuna di affrontare anche come avversario, pure in nazionale. E poi ho amato i grandi giocatori brasiliani, da Pelé, a Ronaldinho, da Ronaldo a Kakà. Ma ai miei fan voglio trasmetter­e l’immagine di un ragazzo che ha creduto nel suo sogno, dando sempre il massimo, cercando di oltrepassa­re i limiti, con l’idea di lasciare il segno nel mio sport».

►A proposito di Ronaldo, che ne pensa della Juventus allenata da Sarri?

«La Juventus è a priori una squadra forte e lo dimostrano le finali di Champions giocate nelle ultime stagioni. Ai bianconeri è sempre mancato quel qualcosa che fa la differenza, ma ormai ce l’hanno proprio con Ronaldo, il giocatore che ti fa vincere le cose importanti. Quindi anche quest’anno la Juventus rimane tra le favorite, che poi sono le solite: Barcellona, Real Madrid, Liverpool e le altre di sempre. In più con Sarri, la Juve propone ormai del bel gioco, grazie a un gruppo di giocatori comunque forti a prescinder­e».

► Al Psg è arrivato invece Icardi, con cui sembra sbocciata un’intesa particolar­e.

«Mauro è uno dei migliori attaccanti al mondo, ma è arrivato con molta umiltà, si è messo a servizio della squadra. Il suo stile è noto: lui fa gol e non pensa ad altro quando entra in area. Ha già segnato molto, dimostrand­o di essere un elemento importante per il Paris Saint Germain. Spero continui su questi ritmi perché siamo ambiziosi».

►Icardi può essere stimolante anche per lei che gioca al suo fianco?

«Anch’io segno molto, ma non significa che voglia mettere in ombra altri miei compagni. Anzi, con Icardi c’è molta intesa, abbiamo stili di gioco complement­ari, lo provano gli assist che ci scambiamo. L’importante è continuare così anche nella seconda parte della stagione».

►Altro giocatore con cui si trova a occhi chiusi è Verratti.

«Marco è un fenomeno. Mi pare sia evidente per tutti. È il

giocatore che mi ha impression­ato di più da quando sono al Psg. È fortissimo e per me è una fortuna incredibil­e averlo in squadra. Sono fiero di poterci giocare insieme».

►E poi c’è Neymar che sta riemergend­o dopo un paio di annate complicate.

«È un grandissim­o giocatore con cui vado d’accordo anche fuori dal campo. Per lui sono state due stagioni difficili, ma sta tornando ai suoi livelli migliori. È una bella notizia per il Psg e per chi ama il calcio».

►E magari una cattiva notizia per i vostri avversari. L’attacco del Psg è impression­ante. «È vero, poche squadre possono permetters­i di schierare attaccanti di questo livello, ma l’attacco non fa tutto. Serve comunque lo spirito di squadra e per primi noi attaccanti dobbiamo metterci a servizio del gioco collettivo, per sperare di vincere qualcosa di importante».

►Lei ha solo 21 anni, ma ha già vinto molto e ha ancora una lunga carriera davanti. La ispira di più un Messi che ha vinto tutto restando sempre al Barcellona o un Ronaldo che invece ha vinto altrettant­o, ma cambiando maglia?

«Per me è già tardi per fare una carriera alla Messi, altrimenti sarei dovuto rimanere al Monaco. Quindi, a rigor di logica e senza voler nulla togliere a Messi, devo ormai per forza ispirarmi alla carriera di Ronaldo».

►Uno dei valori rivendicat­i dalla sua Fondazione è il rispetto, ma che idea si è fatto del problema del razzismo nel calcio italiano e non solo?

«È un peccato, perché l’Italia è un Paese formidabil­e e la Serie A non solo ha club storici, ma da qualche stagione è tornata a brillare, attirando di nuovo grandi giocatori. Ronaldo ha restituito molta luce al vostro campionato, ma l’incapacità di risolvere il problema del razzismo rovina tutto. È una brutta macchia sul vostro calcio. Per me è incomprens­ibile: noi giocatori andiamo in campo anche perché amiamo il calcio quanto i tifosi che ci seguono dagli spalti. Non capisco come si possa continuare a insultare chi condivide la tua stessa passione».

►C’è chi spinge perché i giocatori abbandonin­o il campo in caso di insulti razzisti. Che cosa ne pensa?

«Sono d’accordo se lo fanno tutti, neri e bianchi. Chi non esce vuol dire che accetta qualcosa di inaccettab­ile. Adesso basta con i se e con i ma: chi non esce di fatto si adegua a chi insulta. Non bisogna attendere che il problema bussi alla tua porta per risolverlo».

► Fa bene quindi anche Lukaku a prendere posizione contro i razzisti?

«Certo che fa bene, anche perché è incomprens­ibile che nel 2020 siamo ancora a questo punto. Bisogna però anche chiedersi se sia stato fatto tutto il necessario al di fuori degli stadi per risolvere il problema del razzismo negli stadi».

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(Foto: Kylian, Mbappé, 21 anni)
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AFP fenomeno completo Kylian Mbappè, 21 anni, in questa foto mostra tutta la sue eleganza e potenza. Il fuoriclass­e francese, campione del mondo con la Francia, è il perfetto prototipo dell’attaccante moderno. Ha tutto ed è tremendame­nte efficace. In Ligue 1 con il Psg ha già segnato 59 gol in 70 partite. In Champions 13 su 21 partite. In questa stagione, ben 5 reti in 5 partite

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