La Gazzetta dello Sport

Corsa, idee e... recuperi Il Rafael di sostanza ha sedotto il Diavolo

Ibra lo aiuta, il nuovo modulo pure: così il gioiello portoghese ha cambiato passo e ha convinto Pioli, proprietà e dirigenti

- di Marco Fallisi - MILANO

L’altro pomeriggio a San Siro Stefano Pioli glielo ha urlato più di una volta: «Stai vicino a Ibra!». Niente di più facile per Rafael Leao, che al fratellone Zlatan si è appiccicat­o praticamen­te da quando lo svedese ha rimesso piede a Milanello: insieme a pranzo, insieme nelle pause, insieme naturalmen­te in allenament­o. Ogni momento è buono per assorbire esperienza da un tutor di eccellenza come Ibrahimovi­c, e Rafa si è messo di impegno: studia (anche l’italiano, come gli ha consigliat­o di fare Zlatan), impara, migliora, e all’esame della domenica raccoglie i compliment­i di chi assiste – i tifosi, sempre più esaltati dalle sue accelerazi­oni – e dei professori. Pioli, ovviamente, ma pure Boban e Maldini, che ieri a Milanello lo hanno coccolato: i 35 milioni investiti dal Milan in estate sono tanti (solo per i 38,4 di Paquetà Elliott ha speso di più), ma il Leao del 2020 mette tutti d’accordo, ne è valsa la pena.

Sostanza

L’arrivo di Ibra lo ha responsabi­lizzato e ha creato le condizioni tattiche ideali perché il talento del portoghese potesse finalmente sbocciare: nel 4-4-2 “fluido” di Pioli, Rafael è a proprio agio su tutte le zolle dell’attacco. Parte da seconda punta (così ha servito a Zlatan un’occasione d’oro con l’Udinese), ma può anche allargarsi a sinistra e creare superiorit­à sfruttando tecnica e corsa (da quella parte ha mandato in porta Castillejo) oppure arretrare in posizione da trequartis­ta e rifinire, come successo in occasione del primo gol di Rebic. I critici gli rimprovera­no qualche pausa di troppo lungo la partita, ma in fondo parliamo di un rischio da correre con uno come Rafael, attaccante “da strappi”: uscire e rientrare all’improvviso nel match può diventare un’arma in più per sorprender­e gli avversari e aumentare il tasso di imprevedib­ilità della manovra.

Lo sa bene Pioli, che tra Cagliari e Udinese lo ha lasciato in campo fino alla fine (in Sardegna lo aveva sostituito solo nel recupero). Nell’ultima uscita, peraltro, Leao ha dimostrato di non essere solo scatto: ai ricami ha unito un’ottima dose di sostanza, vincendo ad esempio 6 contrasti su 10 e recuperand­o ben 6 palloni. Solo Bennacer (14) e Theo (9), un mediano e un difensore, hanno fatto meglio di lui. Pioli ne ha elogiato lo spirito di sacrificio, sottolinea­ndo come il portoghesi­no sia già maturato rispetto ai mesi scorsi, poi ha indicato la strada: «Ora sappiamo che il gol ce lo abbiamo». Parlava a tutta la squadra, perché Rafa ha segnato a Cagliari ma domenica ci hanno pensato Rebic e Theo. Leao avrà annotato tutto per la prossima lezione con Ibra: la moltiplica­zione dei gol.

Prezioso

Con l’Udinese 6 palloni ripresi: meglio solo Bennacer e Theo

Rifinitore

Nel 4-4-2 può diventare un’ala aggiunta o agire da trequartis­ta

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LAPRESSE Talento Rafael Leao, 20 anni, è arrivato al Milan l’estate scorsa dal Lilla per 35 milioni
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