La Gazzetta dello Sport

Un mercato divorato da Inter e Dortmund

- Di Alessandro de Calò

Il futuro dell’Inter è adesso, tutti gli sforzi e gli investimen­ti devono funzionare subito, come se non ci fosse domani o un altro tempo, più avanti. Il mercato d’inverno racconta questo, ci dice che la posizione dei nerazzurri è unica in Italia e in Europa. Forse il Borussia Dortmund ha fatto qualcosa di analogo, portando nel vecchio Westfalen il baby gigante norvegese Erling Haaland, nuovo fenomeno del gol, oltre che Emre Can a centrocamp­o. È curioso che l’Inter e il Dortmund siano stati avversari nella fase a gironi di questa Champions: alla fine il verdetto ha premiato i tedeschi, spingendo la squadra di Antonio Conte verso l’Europa League. Negli ottavi il Borussia dovrà misurarsi col Psg, ma è soprattutt­o in Bundesliga che conta di fare un salto di qualità. È quarto, a 4 punti dal Lipsia capolista, il Bayern gli resta davanti eppure non è più ingiocabil­e come nelle ultime stagioni. In Italia l’orizzonte ha diverse sfumature, però i colori sono gli stessi. Non è soltanto una questione di soldi, ma di treni da prendere al volo e qualità di scelte. Liberandos­i del fantasma di Gabigol, l’Inter è andata a pescare ancora nel calcio inglese: dopo Lukaku e Sanchez – prelievi estivi – ecco Young, Moses (proprietà Chelsea) e il buon Eriksen, che da solo può liberare tutti. Mesi fa, Conte aveva chiesto rinforzi, acceso polemiche. Dal Barça non è arrivato Arturo Vidal, cileno di lotta e di governo, vecchio giocatore-chiave nel centrocamp­o dell’ex tecnico juventino. In ogni caso, le forze nuove strappate alla Premier spingono l’Inter su un piano molto vicino alla potenza dello squadrone di Maurizio Sarri. Tutto è pronto per la spallata? Lo sapremo presto, nello spazio di un mese: tre test decisivi – derby col Milan e Lazio in campionato, il Napoli in Coppa Italia – aspettano i nerazzurri prima del matchverit­à con Ronaldo a inizio marzo. Nel mercato chiuso ieri ci sono anche i grandi delusi, tipo l’Atletico Madrid.

Il Cholo voleva Cavani e subito. L’uruguagio, chiuso da Icardi a Parigi, gli avrebbe cambiato la squadra, forse la stagione. Niente, il Psg non l’ha mollato, così Simeone ha dovuto ripiegare sul belga Carrasco, cavallo di ritorno. Anche il Barça puntava un centravant­i, dopo che si è rotto Luis Suarez, ma ha fatto flop. Niente Rodrigo del Valencia né Aubameyang dall’Arsenal. Alla fine il Barcellona ha spostato il futuro più avanti, col giovane Francisco Trincao del Braga, che in Portogallo presentano come l’erede di CR7: clausola da 500 milioni, arriverà a luglio. Tutto è relativo, in Italia la Juve e il Napoli hanno fatto la stessa operazione con Dejan Kulusevski e Andrea Petagna, mentre la Fiorentina ha predispost­o lo scacchiere di una nuova rifondazio­ne. È importante avere le idee chiare, poi se i conti non tornano si sposta il futuro più avanti, come sta facendo il Milan. E pazienza, finché funziona, finché si può.

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Fenomeno Erling Haaland, 19 anni, 5 gol nelle prime due partite AFP

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