Quattro allenatori nuovi su sei Il pronostico dice Inghilterra
Chiusa l’era Gatland, i Dragoni a Pivac. Cambio di tecnici pure per Irlanda e Francia. Ma in pole c’è la Rosa di Jones
Quattro su sei: sono i nuovi allenatori del Sei Nazioni. Con Andy Farrell (Irlanda), Fabian Galthié (Francia) e Franco Smith (Italia), c’è anche il neozelandese Wayne Pivac (Galles) che, archiviate cinque stagioni agli Scarlets, rimpiazza dopo dodici anni il connazionale Warren Gatland. I Dragoni, reduci dalla semifinale iridata, sono i campioni uscenti, con tanto di Grande Slam. Ma la favorita del
Torneo non può non essere l’Inghilterra, fermata solo dal Sudafrica nella corsa al titolo iridato dopo aver battuto la Nuova Zelanda in semifinale. Oggi (si giocherà sotto il tetto chiuso del Millennium) gli azzurri sono comunque chiamati a un’impresa. Non tanto per i precedenti (ventiquattro successi gallesi, due italiani e un pareggio), quanto per i recenti risultati e la disparità di valori in campo. L’Italia, che deve fare i conti con diverse assenze per infortunio – Campagnaro in testa, ma anche Mbandà, Ruzza e Sisi – presenta una squadra molto diversa da quella che quattro mesi fa ha concluso la Coppa del Mondo strapazzata dagli Springboks. Anche il Galles ha diversi acciaccati: l’estremo Liam Williams e il centro Jonathan Davies su tutti.
Le scelte
Smith gioca d’azzardo e presenta una formazione titolare con doppio playmaker (CannaAllan), ripresenta Sarto, punta su una seconda linea inedita, col veterano Zanni e il debuttante Cannone e su una prima che, con nel mezzo il neo capitano Bigi, sarà chiamata agli straordinari nella speranza di reggere l’impatto anche con gli uomini che usciranno dalla panchina. «Vogliamo essere la miglior Italia possibile, costruire una squadra di livello puntando su specifiche qualità e avere maggior possesso per non essere costretti a sfiancarci in difesa». Sono, in sintesi, le linee-guida dettate da Franco Smith nei giorni scorsi. Oggi la prima, durissima verifica.
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