Toro, che botta Mazzarri è al capolinea In arrivo Longo o De Biasi
Avanti con Walter Mazzarri o il Toro avrà una nuova guida tecnica? Più probabile il cambio, la sensazione a caldo, dopo il tracollo di Via del Mare. Oggi comunque sapremo: il presidente Urbano Cairo si è concesso una notte di riflessione. Il lungo ritiro ordinato all’indomani dell’umiliazione con l’Atalanta è finito malissimo: a Lecce si è visto il peggior Toro della stagione. Sia sul piano tecnico (errori individuali da dilettanti) sia su quello mentale.
Le parole di Comi
Ed è questo l’aspetto che più ha irritato lo stato maggiore granata, come si evince dalle parole di Antonio Comi, l’unica voce granata del dopo partita: «Non è il momento di parlare, ma di riflettere. Queste sconfitte fanno male all’ambiente, ai ragazzi, alla società. Credo che sia giusto riflettere molto.
Partite così sono inaccettabili. L’atteggiamento dei ragazzi non è stato quello che ci aspettavamo, è il momento di riflettere». Gli si chiede subito della posizione del tecnico. Il d.g. non approfondisce: «A caldo non è mai bello parlare. Non c’è bisogno di spendere tante parole, ma di riflettere. Quando
si fa una riflessione si fa una riflessione globale: allenatore, società, giocatori. Bisogna essere bravi a valutare queste partite che sono inaccettabili, dobbiamo capire il perché di questo comportamento inammissibile». Quello che più brucia è appunto l’atteggiamento passivo. «Sì, vedere una squadra rassegnata è la cosa più brutta. Dobbiamo assolutamente reagire, perché le qualità ci sono. Ora faremo le riflessioni, valuteremo proprio tutto. Servono decisioni rapidi, ora rientriamo e ci confronteremo molto bene». E aggiunge: «Mazzarri ha dato le dimissioni? No, non le ha date».
Febbre e diplomazia
Ultimo tentativo dei cronisti sul tema Mazzarri: ha partecipato alla riunione che avete avuto in spogliatoio? «Aveva la febbre, dopo la partita non l’ho visto, non so neanche dire come sta. Mi dispiace, non si sentiva bene, il problema non è quello: il problema è che è già la seconda partita in 7 giorni in cui la squadra non reagisce». Comi è maestro di diplomazia, Mazzarri era negli spogliatoi, naturalmente, anche se abbacchiato: per la nuova pesante sconfitta e per le condizioni di salute. E questo giorno di break concesso doverosamente ai giocatori permette oggi al pre
sidente Cairo e ai suoi più stretti collaboratori di esaminare la situazione sotto ogni aspetto. Il momento è assai delicato, il Toro è precipitato in un baratro e bisogna capire come tirarlo fuori dopo questi ultimi 8 giorni da incubo: nessuna squadra delle top cinque leghe europee ha subito 13 reti dall’inizio dell’anno in campionato. Senza contare la quaterna di martedì a San Siro in Coppa Italia, epilogo pure sfortunato, per carità, chiuso comunque dal poker rossonero.
Quest’altro poker calato dal Lecce, avversario in piena lotta per la salvezza, è il punto più basso. Probabilmente anche il punto di non ritorno per Mazzarri che di questa squadra alla deriva è il responsabile tecnico. Ieri sera ha lasciato lo stadio in solitudine, su un’auto, febbricitante, mentre i suoi uomini prendevano posto sul pullman della squadra. Il Toro ha spiegato: «Dietro parere medico, il mister non rientra con noi e rimane a dormire a Lecce. Al risveglio, se avrà smaltito la febbre, andrà a Coverciano, per prendere parte alla riunione degli allenatori».
Se WM salta arriva...
Se Mazzarri dovesse dimettersi o comunque saltare, il Toro andrebbe su un tecnico dal sangue... granata. Le candidature forti sono quelle di Moreno Longo, prima calciatore e poi, da giovane allenatore, vincitore di uno scudetto con la Primavera. Corre con Gianni De Biasi, il primo allenatore del Toro di Cairo, che seppe riportare in serie A in un’annata che i tifosi ancora ricordano. Outsider, cioè la soluzione a sorpresa, è Davide Ballardini.