La Gazzetta dello Sport

Atalanta, che succede? Genoa a un passo dal blitz

Nerazzurri quarti ma dopo il k.o. con la Spal arriva un’altra frenata interna: vanno sotto, poi il pari di Ilicic

- Di Andrea Elefante - INVIATO A BERGAMO districars­i di

Un punto in due partite in casa, contro le ultime in classifica (prima la Spal, ieri il Genoa): così si fatica a fare pensieri europei più nitidi, qualunque essi siano. La classifica e il quarto posto condiviso dicono all’Atalanta che si può, ma il pareggio di ieri le parla di un’occasione persa per sorpassare la Roma e staccare ancora di più chi sta dietro. E soprattutt­o della necessità di guardarsi dentro: il futuro dipende dal suo essere più equilibrat­a e costante, non così volubile nella fase difensiva e nel livello di intensità dell’approccio e dell’aggression­e. Meno esagerata e più essenziale quando serve, se vogliamo. Dipende da se stessa, insomma.

La coppia giusta

Come la salvezza per il Genoa: il pareggio di ieri, stramerita­to, racconta di un piccolo allungo su Brescia e Spal e di una squadra che ha confermato di essere in crescita. E’ viva, corre, ha coraggio — per metterla sul fisico contro l’Atalanta ce ne vuole — si aiuta, resiste con ordine anche a un’inferiorit­à numerica (espulso Behrami) per un lunghissim­o quarto d’ora, quello nel quale l’Atalanta di solito prende per stanchezza. Una squadra sempre più in pugno al suo allenatore, che ieri ha «inventato» una coppia offensiva mai vista, Sanabria-Pinamonti: verde ma spregiudic­ata, tosta, forse la più azzeccata per accompagna­re i sacrifici della squadra e dare un senso offensivo più concreto al suo lavoro. Un gol procurato (Pinamonti), uno segnato (Sanabria), uno sfiorato cercandosi, tanto lavoro sporco. Così il piano di Nicola — task force di aggression­e a tutto campo — ha funzionato: il Genoa, tenuto su dai suoi due centravant­i, ha avuto momenti di respiro e per leggere le idee elaborate dal gps di Schone.

Non è ancora Zapata

Non è da tutti rimontare e sorpassare l’Atalanta, in vantaggio dopo appena 12’ rispolvera­ndo la vecchia ma arrugginit­a arma dei calci piazzati: corner di Gomez, spizzata di Zapata, colpo di testa di Toloi. E’ da Atalanta — riecco il film della gara con la Spal — regalare all’improvviso venti minuti e due gol: prima una fuga a Pinamonti (Palomino) e un rigore a Sturaro (Hateboer), con pace fatta da Criscito con il dischetto; poi un cross comodo a Sturaro (De Roon) e una capocciata da tre metri a Sanabria (Toloi). Non è da Atalanta, rimessa in piano la partita con Ilicic, avere un’ora di tempo e non portare alla resa l’avversaria. Non mordere la chance che sarebbe bastata: non sempre serve che piovano gol, ma a questa squadra sta mancando il miglior Zapata, che ieri ha smazzato due assist ma fatica ancora a sprigionar­e la sua potenza e a riprendere confidenza con la porta.

I cambi di Gasp

Quella

fatica

PARTITA/RISULTATO

nel

1. ATALANTA-TORINO 2-3

2. ATALANTA-FIORENTINA 2-2

3. ATALANTA-LECCE 3-1

4. ATALANTA-UDINESE 7-1

5. ATALANTA-CAGLIARI 0-2

6. ATALANTA-JUVENTUS 1-3

7. ATALANTA-VERONA 3-2

8. ATALANTA-MILAN 5-0

9. ATALANTA-PARMA 5-0

10. ATALANTA-SPAL 1-2

11. ATALANTA-GENOA 2-2

PUNTI

0 1 3 3 0 0 3 3 3 0 1 nella ragnatela rossoblù, risistemat­a ogni volta dal moto perpetuo di Behrami e soprattutt­o Sturaro, era emersa subito. Fin da quando Gasperini aveva provato a sorprender­e Nicola invertendo le posizioni di Gomez e Pasalic: un 3-4-3 che era di fatto un 3-1-3-3, con De Roon davanti alla difesa, Gomez trequartis­ta molto basso e Pasalic alzato a sinistra. Dopo 22 minuti il tecnico è tornato all’antico, allargando il Papu, ma l’ultima chance veramente nitida, da frullatore Atalanta, è capitata al 40’ sul sinistro di Ilicic: forse già sazio per il tredicesim­o gol nelle ultime undici partite, l’ha sparata su Perin in uscita disperata. Nel secondo tempo al resto ha pensato lui, il portiere, in particolar­e su Gosens, Djimsiti e Toloi: un tiro da venti metri, un colpo di tacco, una girata più tentata che cercata. Ovvero soluzioni estemporan­ee, non organizzat­e: non era l’Atalanta, che quando non riesce a travolgere capita si faccia travolgere dall’ansia. È ancora il suo limite.

TEMPO DI LETTURA 2’59”

E sono 14 (nove nelle ultime sei gare): è il suo record. Sbaglia il più facile: il 3-2, dunque pesante. Da prima punta fa quel che può

Amara la 50ª in A con la Dea: no al 3-2 di Pinamonti

TOLOI Ok il gol (indisturba­to), ma dietro balbetta: anticipato secco da Sanabria, fatica con Pinamonti

5 Bruciato da Pinamonti prima del rigore: non l’unico affanno

5,5 DJIMSITI C’è anche lui sulla scena del 2-1, senza avversario è spaesato. Finisce punta, ci prova di tacco

5 HATEBOER Fallo da rigore sciocco, non arriva su una chicca di Gomez. E non ara più la fascia

5 DE ROON La palla a Sturaro pre 2-1 non è l’unico regalo. Giallo, niente Fiorentina

5,5 PASALIC Parte alto, si abbassa dopo 22’: non morde mai, non copre abbastanza

5,5 FREULER Poco ordine in tanta confusione

6 GOSENS Sfiora un gol da paura, per il resto Ghiglione non trema

6 GOMEZ Basso o alto a sinistra, calamita palloni a cui dà poco veleno

5 MURIEL Stavolta non fa male al Genoa, anzi

6,5 D. ZAPATA Per ora uomo assist (due), il gol lo sfiora e basta. E fatica ancora a sovrastare

5,5 MALINOVSKY­I Il solo «pericolo» è una punizione (centrale) nel finale

5,5 ALL. GASPERINI Tourbillon di uomini e posizioni, ma stavolta non funziona

IL MIGLIORE

Una sassata di testa per il 2-1, un quasi assist per Pinamonti, movimenti da centravant­i atipico, che fa giocare la squadra

7 PERIN Una prodezza (su Gosens), tre riflessi importanti (Zapata, Djimsiti, Toloi) e un regalo da Ilicic.

6,5 BIRASCHI Attento, puntuale, non molla un centimetro.

6,5 ROMERO Salva subito su Gomez e disinnesca Zapata, ma non prima del suo secondo assist.

5,5 MASIELLO Cuore da ex in subbuglio sui gol: Zapata lo brucia, non si stacca su Ilicic.

6,5 GHIGLIONE Non subisce Gosens, e non è poco.

S.V. GOLDANIGA

6 BEHRAMI Molta sostanza e corsa, troppa rudezza: è il 7° rosso del Genoa, record non invidiabil­e.

7 SCHONE Davanti alla difesa, nel cuore del campo, quasi dietro le punte: ha un radar, sa sempre dove andare.

7 STURARO Un rigore preso, un assist, il rischio dell’aggressivi­tà: contro l’Atalanta ci sta.

6,5 CRISCITO Bello il rigore (5° gol, tutti dal dischetto), meno il gesto. Aiuta su Ilicic, sorpreso anche lui sul 2-2.

S.V. CASSATA

7 PINAMONTI Duelli in serie con Palomino, che è un osso: ne perde pochi soprattutt­o in cielo e gli scappa via all’alba dell’1-1. Gollini gli nega il 32.

S.V. DESTRO

7 ALL. NICOLA Tutte scelte felici, a cominciare dall’attacco «fresco». 6 MASSA (Arbitro) Fischia poco ma sembra avere un metro uniforme per tutta la partita, corretta la lettura del rigore e dell’espulsione per doppia ammonizion­e a Behrami 6 MELI (Assistente) 6 DI VUOLO (Assistente)

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ANSA Duello L’atalantino Alejandro Gomez, 31 anni, affrontato dal genoano Lasse Schone, 33
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