Arbitri, poche vette A San Siro al Verona manca un rigore
●Dopo il pranzo pesante sul fronte dell’arbitraggio in Juventus-Fiorentina, il pomeriggio di ieri è proseguito con qualche sorpresa in partite che, sulla carta, non sembravano di complicata gestione. Si parte da
Atalanta-Genoa dove Massa adotta un metro piuttosto largo fischiando molto poco per l’intera partita, ma non compie errori determinanti. Netto il rigore per il Genoa, deciso senza esitazioni, dopo l’intervento in area di Hateboer su Sturaro, così come puntuali sono le due ammonizioni che costano l’espulsione a Behrami (la prima su Pasalic, la seconda per un’entrata dura su Gosens). Quasi tutta di ordinaria gestione Lazio-Spal per Giua, anche se qui l’errore scappa al 43’ con Milinkovic apparentemente in ritardo su Floccari a centrocampo. Guardando le immagini infatti, resta il dubbio sull’ammonizione data al serbo perché tra lui e il capitano spallino non sembra esserci contatto. Sorprende, in negativo, la prestazione dell’arbitro Chiffi in MilanVerona. Una gestione, la sua, che vive di alti e bassi. Al 68’, dopo aver assegnato solo una punizione sul contrasto Amrabat-Castillejo, torna giustamente sui suoi passi una volta mandato al monitor dal Var Valeri: l’intervento a gamba alta dell’olandese sullo spagnolo merita il rosso diretto. All’85’ brutta entrata da dietro di Theo Hernandez su Pessina che non viene sanzionata con il secondo giallo. Ma al 91’ il cortocircuito è totale: Borini va giù in area dopo un contrasto di Calhanoglu. Il veronese non protesta, Chiffi giudica tutto regolare, il Var non interviene. Ma le immagini parlano chiaro: quello del turco è un pestone duro e deciso dentro l’area. E quello non dato dall’arbitro era un rigore per l’Hellas. A Lecce, arbitraggio quasi notarile di Rocchi. Nel senso che l’arbitro fiorentino non ha neanche un episodio difficile da giudicare in Lecce-Torino, limitandosi a dirigere la gara registrando ordinatamente quanto avviene. Oltre ai due gol annullati al Torino (al 45’ per fuorigioco di De Silvestri e a Berenguer nel recupero), saranno in totale sei i gialli assegnati dal direttore di gara. Piccola nota: se ieri su queste colonne era stata segnalata una gestione dei cartellini eccessivamente sensibile per gli 8 gialli dati dal torinese Pairetto in SassuoloRoma, il confronto con quanto avvenuto al Via del Mare è semplice. Delle sei ammonizioni date da Rocchi due sono per falli di mano (Aina e Lapadula), due sono per interventi pericolosi (Nkoulou su Lapadula e Meite su Majer). I due restanti sono uno per una sbracciata sul volto (Majer su Aina) e per una trattenuta (Deiola su Berenguer). Perché l’equilibrio è anche saper distinguere fra fallo e giallo.