La Gazzetta dello Sport

Può diventare il più grande giocatore della storia

- di Patrick Mouratoglo­u*

Per l’ottava volta, Novak Djokovic è il campione degli Australian Open. In finale non abbiamo visto un Novak al meglio della forma, è passato di fianco alla sconfitta, a un certo punto dominato da un Thiem che ha giocato un tennis di altissimo livello, ma che, sfortunata­mente, come spesso capita, non è riuscito a essere decisivo nei momenti chiave del match. Io credo che Novak abbia due facce, una molto sicura di sé e delle sue capacità, che esprime un gioco incredibil­e. Spesso è capace di arrivare a livelli eccezional­i perché è anche molto aggressivo mentalment­e in campo. A quel punto il suo rovescio lungolinea e il suo dritto dirompente non fanno più prigionier­i.

Poi c’è il Novak che non si concede il diritto di perdere, quello che si sente super favorito, che è meno fiducioso e mostra molti segni di insofferen­za e nervosismo in campo. E gioca corto, in modo passivo, con colpi neutri, e si espone all’attacco del suo avversario che si sente a suo agio nel comandare gli scambi.

È esattament­e questo il Djokovic che abbiamo visto durante il secondo e terzo set, e in nessun momento abbiamo visto il Nole della finale 2019 contro Nadal. Ma, nonostante ciò, vince comunque tornei dello Slam uno dietro l’altro, e trovo tutto questo davvero impression­ante. Il grande Djokovic polverizza Nadal nella finale dello scorso anno, e quello meno buono batte Thiem alla fine di una maratona. Alla fine la sua grande forza è di essere efficace in difesa quando il suo gioco è meno incisivo e più di attesa. Possiede il marchio dei più grandi campioni, quel marchio di fabbrica che permette di avere la capacità di trovare una soluzione per vincere, sempre. Conquistan­do cinque degli ultimi sette tornei dello Slam, e raggiungen­do il 17° titolo, Nole si piazza di diritto nella corsa per diventare il più grande di tutti i tempi. Se continuerà a vincere a questo ritmo (70% degli Slam ai quali partecipa), è idealmente il favorito per conquistar­e rapidament­e la vetta tra i plurivinci­tori in quello che resta il più grande record della storia del tennis.

*Allenatore di Serena Williams

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